MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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UDINE 2004 - II - di Paolo

Certi giorni si sta bene, certi altri male. E come sempre ogni volta che accetti di tagliare i ponti col passato, questo viene a bussare alla tua porta e torna a far male.
Magari sotto altre vesti, ma fa comunque male.
Fa male perché il presente sembra la copia, forse brutta, del passato. E' per questo che ripeto ad Ottavio che non si deve mai tentare di ripetere esperienze già vissute.

E quando ami qualcuno è sempre difficile lasciarlo andar via.
Perché è come se quella persona si portasse via con sé un po’ di noi.
Sembra che si porti via le nostre qualità migliori.
Le nostre metà mancanti si portano via un po’ della nostra forza, un po’ della nostra allegria, un po’ dei nostri sorrisi.
E ci lasciano tutta la nostra debolezza e il nostro amore.
Quello ce lo lasciano.
E sta a noi saperlo trasformare in affetto e poi in ricordo.
Sta a noi riappropriarci della nostra forza, della nostra allegria e dei nostri sorrisi.

La sera, mentre io dopo il TG mi trattengo nel soggiorno davanti al televisore per seguire "Affari tuoi", Ottavio nell'ingresso telefona alla sua ragazza. Lei conduce il gioco degli equivoci e forse, per un attimo, crede d'averla fatta franca per l'ennesima volta, certa della sudditanza passiva di lui.

"Ti amo... dimmelo anche tu.." "Ancora una volta" "Io di più" "Ti amo, ti amo, ti amo..."

Poi un bel giorno decidi che certe storie non hanno senso, cerchi di mettere una pietra sopra al passato, cerchi di non pensarci più. E cominci a sperare che ti saprai innamorare di nuovo. Fin quando non arriva l’ennesima delusione. Ed è sempre tutto da rifare…

"Sarà andato tutto a rotoli, ma nessuno ha mai fatto l’amore come noi due. (Tony Musante a Florinda Bolkan in "Anonimo veneziano")

Questo pomeriggio Ottavio ha voluto vedere la videocassetta di "Anonimo veneziano" che ha trovato nell'armadio a muro dove tengo riposti i miei CD.
“Anonimo veneziano” ha fatto fare gli straordinari alle sue ghiandole lacrimali.

Il film è tutto un dialogo emozionante, che affida esclusivamente alla bravura degli interpreti e alla loro capacità di comunicare tutte le emozioni contenute nel dramma di una grande storia d'amore, forte e contemporanea. Dietro un testo scarno, totalmente privo di didascalie, si nascondono un Romeo e Giulietta un po' attempati, che si sono innamorati da giovani senza riuscire a trasformare l'amore-passione in un amore più adulto. Il protagonista aveva interrotto la storia, non riuscendo ad accettare le normali conseguenze di una convivenza: l'impossibilita' di mostrare solo la parte migliore di sé, nascondendo i propri difetti. Egli ora sa di dover morire e rivuole accanto a sé la donna della sua vita. La registrazione dei brani di Anonimo veneziano, fatta con un gruppo di giovani musicisti, e' una specie di testamento spirituale, che intende tramandare a suo figlio come ricordo di sé. Amore e morte hanno una parentela stretta con Venezia.

Ottaviooooooooo! Ma che fai? Piangi? Sono altre le cose nella vita per cui piangere. Tu che sei attore dovresti saperlo. Bravo Musante, brava la Bolkan, ottima la direzione di Enrico Maria Salerno, ma tu lo sai che è una finzione scenica, no? Un giorno un attore è un drogato, il giorno dopo un gigolò, quello dopo un prete e cosi via… Non lo vivono veramente... recitano...

Quando vi commuovete……oh Dio… quando vi commuovete è uno dei momenti più divertenti! Non voglio fare il cinico, anzi, questo significa che gli attori fanno bene il loro lavoro, però è sempre uno spettacolo vedere qualcuno piangere davanti a un film. Così, poco dopo, mentre cenavamo l'ho costretto ad una parodia di "Anonimo veneziano". "Scegli tu la parte che vuoi fare". Ottavio ha scelto il ruolo del musicista.

Io mi sono dovuto prendere quello di lei, che parla ormai con accento ferrarese e nell'attraversare l'atrio della Stazione di Santa Lucia si rompe il tacco della scarpa e si dichiara indisponibile a camminare per Venezia in quelle condizioni. Se proprio ha qualcosa da dirle, gli concede un'ora di tempo, seduti al bar di fronte al Ponte degli Scalzi.