MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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CASARSA 2004 - di Ottavio

Un viaggio di piacere può essere allo stesso momento anche un viaggio culturale, anzi, già quando si decide di andare in una città che non si conosce si va con il desiderio dell'appresa, della scoperta, si ha la voglia del sapere e del conoscere, si ha dunque anche voglia di nuovo, che può essere una nuova cucina, una tradizione della quale se ne ignorava l'esistenza, di un dialetto, di costumi, di usanze e di stradine da percorrere con le persone che abbiamo scelto per questo nuovo capitolo della nostra vita, a meno che non si sceglie di viaggiare da soli, forse per meglio rendersi conto di quanti sono alti i palazzi, di quante vite ci sono nelle case più disperse del pianeta, di quante strade, vie, vicoli, negozi e chiese può avere un paese. Già d'accordo io e Paolo, decidemmo prima della mia partenza, un itinerario che ci portasse alla scoperta dei "luoghi di Pasolini", una gita a Casarsa organizzata dalla "Biblioteca Pier Paolo Pasolini".

In questo "Itinerario Pasoliniano" ci accompagnò l'espero Guido Saverio (foto sopra). Una delle cose più sensazionali è stato vedere per la prima volta, dopo tantissimi anni la stanza personale di Pier Paolo Pasolini (pensate che emozione, ero il primo visitatore a entrare in quella stanza dopo tantissimi anni), ma la cosa più clamorosa e che mi poteva lasciar secco dall'emozione, è stato lo "scrittoio di Pasolini", toccare quel tavolo dove sono nate le sue prime grandi opere, accennare a sedermi alla "sua sedia" dove di sera scriveva è stata una azione che mi ha messo addosso alcuni brividi di freddo, se ero solo con Paolo sarei forse scoppiato in lacrime, ma forse per soggezione di Guido (che comunque ci mise a proprio agio e ci trattò come vecchi amici) cominciai a inghiottire la lingua e a parlare solo se interrogato.

ITINERARIO PASOLINIANO



Casarsa Centro
Piazza Italia: Casa Materna di Pier Paolo Pasolini e sede della "Academiuta di lenga furlana". L'edificio ora ospita il Centro Studi P.P. Pasolini.
Via XI Febbraio: Chiesetta di S. Croce (Glisiuta di Santa Crous) all'interno con lapide dei Turchi (i Turcs tal Friùl).
Cimitero: tomba di Pier Paolo Pasolini.

San Giovanni
Loggia Comunale: dove Pasolini esponeva i manifesti murali.

Versuta
Chiesetta di S.Antonio Abate
Piazzetta della fontana: "Fontana d'aga dal me paìs".
Via Versuta: Casèl prima sede dell' "Academiuta di lenga furlana"

Non si può, quando si parla del territorio comunale di Casarsa della Delizia, non ricordare Pier Paolo Pasolini, come del resto non si può parlare e conoscere Pier Paolo Pasolini dimenticando o senza conoscere Casarsa della Delizia. Quest'ultima è esaltata quindi, in particolar modo, da un personaggio che ha influenzato l'intera società italiana fino alla sua tragica scomparsa. Pier Paolo Pasolini, che a Casarsa (paese natale della madre) visse a lungo nel periodo della guerra e del dopoguerra e dove iniziò la propria attività di insegnante e di intellettuale, dando vita a quella "Academiuta di Lenga furlana" che tanta importanza doveva avere nella rinascita della letteratura friulana. Lo stesso Pasolini scrisse nel friulano di Casarsa. P.P. Pasolini, nato a Bologna nel 1922, fin dall'infanzia ha dimestichezza e familiarità con il Friuli e con Casarsa, paese materno. Nel 1942 il padre è prigioniero in Africa e la famiglia sfolla a Casarsa della Delizia. E' un periodo culturalmente fertile per Pier Paolo: dal 1942 infatti, iniziano le sue produzioni poetiche, come le famose Poesie a Casarsa e le corrispondenze epistolari su suoi progressi letterari con critici di fama nazionale. Qui cantò con stupendi versi le limpide acque,la roggia Versa, Versuta, i campi, il Glisiùt, il Tilimint, le sue genti e lo fece nella parlata locale, elevandola a lingua.
Partendo dalla casa materna è possibile percorrere un itinerario storico e culturale nei luoghi della memoria; visitando poi Versuta incontreremo accanto alla Chiesetta di S.Antonio la fontana di "aga", il Casello; a S. Giovanni sarà la volta della Loggia e si concluderà con una visita alla tomba. La casa materna è sita in via Guidalberto Pasolini, fu la sede dell'Academiuta di Lenga Furlana (fondata da Pier Paolo con Bruno Bruni, Nico Naldini, Ermes e Ovidio Colussi, Fedele Girardo, Rico de Rocco, Virgilio Tramontin e Pina Kalz).
In detto centro si conservano le opere letterarie, gli originali delle poesie, dell'epistolario, degli scritti e delle opere figurative (quadri e disegni) dell'artista. L'edificio, restaurato dalla Provincia di Pordenone, è sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Una passeggiata percorrendo via Menotti, arteria che si snoda serpeggiando attraverso il vecchio abitato da piazza Cavour a piazza A. De Gasperi, ci permette di vedere i caratteristici edifici dei Colussi. Via Menotti era soprannominata anche la "via dei Colùs" e sulla strada si affacciavano numerosi ed ampi portoni (ancor oggi riconoscibili), tutti uguali, con lo stemma di famiglia in pietra consistente in uno scudo con all'interno una ruota di carro e la data romana MDCV (milleseicentocinque) a testimonianza della propria natura agricola.

La Glisiùta di Santa Crous (la chiesetta di Santa Croce)
Nei primi giorni di novembre dei 1975 qui fu portata la salma del poeta tragicamente scomparso, accolta pietosamente da Padre David Maria Turoldo. In questa chiesetta Pier Paolo Pasolini prese lo spunto dalla lapide votiva per lo scampato pericolo dell'invasione turca del 1499 per scrivere il dramma teatrale "I Turcs tal Friùl".

Versuta
Nel 1944, per il pericolo dei bombardamenti aerei, P.P. Pasolini sfollava da Casarsa a Versuta ospite della famiglia di Ernesta Bazzana. A Versuta oltre la Chiesetta di S. Antonio abate tra i luoghi pasoliniani vi è il "Ciasèl". In questo casello, adibito a ricovero attrezzi, in mezzo al prato degli Spagnol non lontano dalle acque fresche e correnti della roggia Versa, Pier Paolo Pasolini era solito, durante la bella stagione, ritrovarsi con i suoi allievi. Attualmente il casello, che è proprietà privata, è visitabile ma in uno stato precario e diruto. E' prevista una valorizzazione e recupero del manufatto nell'ottica di un percorso pasoliniano.
Al centro della piazza di Versuta, vicino alla Chiesetta di S.Antonio si può notare una pompa d'acqua che simboleggia la "fontana d'aga" della lirica pasoliniana.

San Giovanni
Nella loggia a fianco il Duomo, Pier Paolo appendeva i suoi manifesti murali e dialogava con le armi della poesia. Era il periodo di aspri contrasti tra interessi diversi che rendevano contrapposte le gerarchie ecclesiastiche e democristiane a comunisti e socialisti. Era il periodo della sua militanza politica nel PCI locale.

Cimitero di Casarsa
Con una visita al cimitero di Casarsa della Delizia, in via Valvasone a un Km. circa a nord dell'abitato, si conclude "il viaggio pasoliniano". Varcato il cancello d'ingresso a sinistra c'è la sua tomba: una semplice lastra marmorea con l'iscrizione "Pier Paolo Pasolini (1922- 1975)" con alle spalle un albero di alloro. Riposa accanto alla mamma, Susanna Colussi.
La tomba progettata dall'arch. G. Valle è caratterizzata, oltre che dalla essenzialità, da una traccia marmorea simbolica che taglia il vialetto di ghiaia. Nello stesso cimitero riposano anche il fratello Guido e il padre Carlo Alberto.

Nei pranzi di parole,
presidiati da gente
col malaffetto in cuore,
nascono i mostri profani,
i mostri sacri
sono morti
e giacciono in cimiteri solitari.

(Finale dell'opera in versa "A Pier Paolo Pasolini, tratta dalla raccolta "8CENTO20, 6", PAMABU', dicembre 2004, © Tutti i diritti riservati)