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Sergio Caputo torna in tour con Un Sabato Italiano Show 40

Sergio Caputo torna in tour con Un Sabato Italiano Show 40
Tre live tra marzo e aprile a Milano, Roma e Torino

Sergio Caputo torna in tour con la sua Big Band per le nuove date di Un Sabato Italiano Show 40, prodotto da Opera Management e Occhio per occhio Entertainment.
Tre appuntamenti live a più di 40 anni dall'uscita di Un Sabato Italiano, album pubblicato nell'aprile del 1983, passato alla storia della musica italiana.

Saranno l'occasione per presentare dal vivo il nuovo singolo Sono uno spirito libero, uscito il 19 gennaio per Sony Music e in rotazione radiofonica, insieme al videoclip.



Il cantautore si esibirà il 25 marzo a Milano al Teatro Lirico Giorgio Gaber, il 13 aprile a Roma all'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (Sala Sinopoli) e il 17 aprile a Torino al Teatro Colosseo.
Alle spalle oltre un decennio di esperienza americana, Caputo torna dal vivo per omaggiare un disco con cui ha affermato il suo stile e un linguaggio artistico unico nel suo genere, fuori dagli schemi, da 'spirito libero' come canta nel nuovo singolo.
"La natura di un artista è proprio quella di cambiare, evolversi, rivoluzionare, di uscire dai recinti mentali e mettersi continuamente alla prova - dice il cantautore - e per far questo non bisogna lasciarsi condizionare dagli stereotipi che gli altri vogliono cucirti addosso. Questo nuovo brano mi è arrivato all'improvviso, come qualcosa che avevo dentro da sempre, e che dopo quaranta anni di carriera ha deciso di uscire. Ora entrerà nel mio repertorio e vi resterà, perché mi rappresenta come artista e come uomo".
Il video del brano presenta un Sergio Caputo in versione 'magrittiana', con citazioni fotografiche alla André Breton, Cristina - la moglie - nei panni di Liza Minnelli in Cabaret, e i figli Victor, Lucrezia e Ludwig in chiave "chapliniana": "Le mie canzoni - spiega - sono sempre state in qualche modo associate al surrealismo - anche se parlano di storie vissute sul serio e di emozioni vere - e proprio ciò mi ha suggerito la chiave per girare il video, legando le immagini ad un linguaggio surrealista, con allusioni cinematografiche e riferimenti di quel periodo. C'è inoltre la scelta del bianco e nero, e un'atmosfera rarefatta simile a quella dei primi filmati di cantanti francesi come Serge Gainsbourg, Jacques Brel o Gilbert Bécaud".