MUSICA




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Comprare ascolti su Spotify? Meglio di no…

Comprare ascolti su Spotify? Meglio di no…

Sicuramente almeno una volta vi sarà capitato di vedere la pubblicità di qualche sito che offre “Play reali e garantiti al 100%” su Spotify, e sicuramente almeno una volta vi sarà venuta la tentazione di provare.
In questo articolo proverò a spiegarvi il mio punto di vista, che spero possa aiutarvi ad evitare brutte sorprese.

Il fenomeno del “chart boosting” esiste dai tempi del vinile, all’epoca consisteva nell’effettuare acquisti in blocco di un determinato disco nei negozi, in modo da influenzare le classifiche di vendita e lanciare un disco nella top 10, raccogliendo i frutti della visibilità che ne conseguiva.

Questo fenomeno si è evoluto con gli store digitali come Beatport e iTunes, fino ad approdare alle piattaforme di streaming come Spotify, con lo stesso concetto di base: influenzare l’algoritmo per conferire una popolarità posticcia a un brano, e sfruttare l’effetto di “trascinamento” che ciò produce sugli ascoltatori reali.

Negli ultimi tempi avrete sicuramente visto un fiorire di servizi che promettono un numero prefissato di ascolti, follower, like “sicuri e reali, garantiti al 100%” a un determinato prezzo, ma saranno davvero reali? La risposta che mi sento di darvi è solo una: no.

Questi servizi sono delle vere e proprie “bot farm” che utilizzano account creati appositamente allo scopo di apparire credibili, utilizzando metodi di spoofing (https://it.wikipedia.org/wiki/Spoofing) per alterare la provenienza geografica degli ascolti e aggirare i filtri delle piattaforme di streaming.

Ma da cosa possiamo capire che gli ascolti non provengono da persone reali?
Basterebbe il solo buonsenso, riuscite a immaginare come possa una di queste aziende far ascoltare il vostro brano a 20.000 persone per cifre ridicole? Soprattutto quando per raggiungere lo stesso numero di streaming con mezzi leciti, come le sponsorizzazioni sui social network, servono migliaia di euro?

Ma ci sono metodi più precisi per capire se vi stanno raggirando:

1. Verificare la provenienza degli ascolti dal proprio dashboard di Spotify for Artists
Mi è capitato più volte di imbattermi in artisti con migliaia di ascolti provenienti da cittadine sconosciute degli USA, cercando su Google notavo che questi paesi avevano spesso poche migliaia di abitanti. O siete davvero popolarissimi in quello sperduto paesino del Wyoming oppure… cartellino rosso!

2. Verificare i dispositivi sui quali vengono riprodotti i vostri brani
Sempre dal dashboard di Spotify for Artists potete visualizzare i dispositivi su quali vengono riprodotti i vostri brani, se molti degli stream provengono da “Other” (dispositivi mobile e smart tv), probabilmente arrivano da una farm bot che utilizza dispositivi multipli (o dispositivi virtualizzati) per riprodurre i vostri brani su più account.


Le playlist, come distinguere quelle fake da quelle legittime?
I servizi che promettono una crescita su Spotify fanno anche uso di Playlist a pagamento.
Per queste aziende infatti è molto semplice riempire una playlist di follower fasulli, per darle una sembianza di credibilità, e poi far girare gli ascolti generati dai bot sulle tracce che contiene.

Come svelare il raggiro?

1. Valutare l’affidabilità della playlist
Tramite il sito chartmetric.com potrete visualizzare la data di creazione della playlist e la variazione dei follower nel tempo. Il sistema non è infallibile, ma una playlist comparsa all’improvviso con migliaia di follower è sospetta, come sono sospetti aumenti molto netti e improvvisi dei follower.


Tramite il dashboard di Spotify, verificate il rapporto tra ascoltatori unici, numero di ascolti e salvataggi. In media un ascoltatore reale tende a riprodurre 2 volte lo stesso brano, uno sbilanciamento troppo elevato tra questi due numeri è sospetto, come può essere sospetto un numero di salvataggi troppo basso rispetto al numero di ascolti totale.


Le playlist di cui sopra, tutte appartenenti allo stesso utente (che lasciamo anonimo), hanno subito un raddoppio dei followers nell’ultimo mese, mentre per una di queste il numero di followers si è dimezzato. Strano vero? Sicuramente è poco plausibile che sia organico.

2. In media, quanti ascolti genera una playlist rispetto ai suoi follower?
Il rapporto ascolti / follower organici si attesta tra il 2% e il 10% in un mese, una playlist di 10000 follower che genera 4000 play in due settimane è quasi sicuramente fake.

Facciamo una distinzione
La fuori è una giungla, ma non tutte le piattaforme che offrono servizi legati alle playlist sono una truffa, esistono servizi di pitching come SubmitHub, Groover e Daily Playlist e altri che mettono semplicemente in comunicazione curatori e artisti, senza violare i termini di servizio di Spotify, e risultano quindi perfettamente legittime.


Per concludere
Possiamo affermare che chiunque vi proponga risultati perfettamente quantificabili e predeterminati, sta cercando di truffarvi. Quando parliamo di musica parliamo di un prodotto artistico, soggetto ai gusti dei curatori delle playlist e del pubblico al quale è rivolto, non ci sono scorciatoie, solo un grande impegno nella produzione per arrivare a un prodotto di alta qualità, e molta costanza nel promuoverlo.

In buona sostanza, affidandovi a questi servizi rischiate di spendere centinaia di euro senza raggiungere un solo ascoltatore reale, inoltre, l’utilizzo di questo tipo di pratiche è vietato dai termini di servizio di Spotify, e può portare alla sospensione dell’account e alla rimozione delle tracce dalla piattaforma.
Artista avvisato, mezzo salvato!