MUSICA




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Sanremo 2024: le pagelle della seconda serata del Festival

Sanremo 2024: le pagelle della seconda serata del Festival
Le recensioni delle canzoni e delle performance al secondo giro di giostra.

Sanremo 2024: le pagelle della seconda serata del Festival

Di Gianni Sibilla / Claudio Cabona

Una serata, sulla carta, più snella della prima, con quindici artisti che si esbiscono per la seconda volta, presentati dai colleghi/colleghe che canteranno domani sera, giovedì 8 febbraio.


Rimane sempre interessante vedere come si evolvono le canzoni, chi cresce e chi no. A decretare una nuova classifica c'è il televoto e votano anche le radio: è la prima volta ed è un'incognita, a fine serata avremo una top 5 parziale di questo secondo giro di giostra. Rockol è tra le testate presenti e accreditate in sala stampa: in questa pagina trovate le nostre pagelle in cui argomentiamo come sono state attribuite le votazioni sulla base delle canzoni e sulle performance che abbiamo visto in tv dalla sala stampa. Volutamente non troverete stroncature o voti troppo bassi.

Clara - "Diamanti grezzi": 6
Rimangono i luoghi comuni nel testo, ma sotto il profilo interpretativo Clara sta crescendo e sta trovando la sua dimensione migliore.

Irama - "Tu no": 5
Siamo consapevoli che il pezzo possa piacere e che Irama abbia una bella voce, ma non ci convince sotto il profilo interpretativo, troppo sopra le righe ed enfatico.

Annalisa - "Sinceramente": 7
Tecnica, forza, intensità, un pizzico di autoironia e una bellezza spudorata: la "nuova" Annalisa vuole arrivare sempre più in alto.

Loredana Berté - "Pazza": 8
Nella prima serata è risultata in vetta per la stampa: abbiamo letto commenti di fan di altri cantanti che insultavano i giornalisti. Beh, se non capite la Berté, è un peccato: è la madrina di una buona parte della musica italiana, ha aperto la strada anche ai vostri cantanti preferiti, in tempi in cui c'era meno libertà musicale di oggi, su questo palco. Come abbiamo scritto è impossibile non stimarla e volerle bene, anche nelle sue imperfezioni: "Pazza" è un'autobiografia in musica, lei è intensa e disarmante allo stesso tempo. Ecco perché la stampa la vota, e meriterebbe di rimanere in alto fino alla fine del Festival.


Geolier - "I p' me, tu p' te'": 7
Emanuele sta ingranando, interpretazione superiore a quella dell'esordio all'Ariston in cui era palesemente emozionato. Intanto il pezzo sta frantumando le piattaforme, ma la prova del palco rimane comunque la più importante.

The Kolors - "Un ragazzo una ragazza": 6
Tormentone con echi anni '80 costruito per spaccare le classifiche e le radio, siamo d'accordo, ma è tutto (troppo) piatto.

Big Mama - "La rabbia non ti basta": 5
Canzone figlia del successo di "Cenere" di Lazza. Marianna è brava, ma il pezzo si perde tra stecche e un twerk non necessario se non, forse, per il Fantasanremo.

Mahmood - "Tuta gold": 9
Un brano che solo Mahmood poteva portare all'Ariston, un viaggio sonoro e testuale speciale, capace di crescere come un'onda: il nostro primo 9 sanremese va, meritatamente, a lui.

Emma - "Apnea": 7
Interpretazione sicura, brano che cresce: in mezzo a molte canzoni in 4/4, questa continua a distinguersi per il suono.


Gazzelle - "Tutto qui": 7
Delle (poche) ballate in gara quest'anno, è la più a fuoco, assieme a quella di Diodato, con cui condivide un arrangiamento dal sapore più internazionale che italiano. Performance pulita ed emozionata il giusto, la canzone cresce: bravo.

Il Volo - "Capolavoro": 4
Anche in questa versione un po' più pop e meno lirica, sono troppo enfatici e compiaciuti per i nostri gusti. La canzone è tutt'altro che un capolavoro.

Dargen D’Amico - "Onda alta": 7
Pezzo che, ascolto dopo ascolto, sta crescendo. Interpretazione superiore (questa volta non ci sono stati problemi tecnici) rispetto alla serata inaugurale. Non fermatevi al ritmo, il testo è ricco di significato e affronta il tema della migrazione e della resilienza davanti alle onde impreviste della vita.

Alfa - "Vai!": 6
Un pezzo folk interpretato con convinzione ed energia. Alfa propone qualche cosa di personale e di diverso rispetto a quello che si ascolta quest'anno al Festival, monopolizzato dalla cassa dritta, e questo gli va riconosciuto.

RengaNek - "Pazzo di te": 5
Pezzo "sanremese" tradizionale, un po' telefonato. La tecnica vocale dei due artisti è evidente, ma non basta a salvare la canzone.

Fred De Palma - "il cielo non ci basta": 6
Sentire questa canzone in apertura di serata - e non dopo una decina di altre casse dritte - fa un effetto diverso: potere della scaletta.. Comunque esibizione più convincente, Fred De Palma un po' cresce.