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Massimo Pericolo ha portato il bosco della provincia al Forum

Massimo Pericolo ha portato il bosco della provincia al Forum
Tra brani di sentimento e barre d'assalto, il rapper, insieme a tanti ospiti, racconta il suo mondo.


Di Claudio Cabona

Ernst Jünger nel “Trattato del ribelle”, un saggio illuminante sul vero senso della ribellione, descrisse il bosco come un luogo in cui praticare la resistenza a chiunque voglia imporre un potere, di qualunque natura. Non è un caso che il passaggio per il bosco sia da sempre uno dei temi nevralgici delle fiabe, delle saghe, dei testi sacri e dei misteri. Ma lo spirito del bosco, come sottolineava il filosofo e scrittore tedesco, va portato anche in città, non si può esaurire solo dove ne risiedono le radici. Ed è esattamente quello che fa Massimo Pericolo, nel suo live sold out al Forum di Milano, il concerto al momento più importante del suo percorso: “Fanculo il bosco verticale, questo è il bosco della provincia”, dice a un certo punto del live il rapper di Brebbia. Alla console, coperta di ******o, c’è Oliver Paul Speck, in arte Xqz.


Il live è puramente hip hop, l’ingresso sul pezzo “Massimo Pericolo” con in mano una bottiglia di birra è dinamitardo, ma non mancano delle sorprese strumentali ed eleganti, come l’inserimento, nella seconda parte di live della band 72 Hours Post che regala nuovi arrangiamenti ad alcuni pezzi tra cui “Sabbie D'oro” del 2019. Una scheggia corrosiva di realtà, uno dei marchi di fabbrica del rapper, accompagnato da Generic Animal: “Meglio vendere la droga che comprare views”, cantano. Da quegli alberi posizionati sul palco fuoriesce di tutto: storie personali, di ragazzi intrappolati tra “il farsi e il farcela”, amore, odio contro gli abusi di potere, fratellanza, fame, rivalsa, malinconia, instabilità, gioia e, come fossero personaggi di un romanzo fantasy, tantissimi ospiti che aiutano Alessandro Vanetti, questo il vero nome di Massimo Pericolo, a riavvolgere il nastro della sua storia, e con cui c’è un legame vero. In scaletta non vengono inseriti brani collaborativi senza la presenza dell’ospite.

Quello raccontato è il suo mondo, quello da cui è stato sputato fuori e con cui, nel tempo, è riuscito a far pace grazie alla musica. La sua poetica è sempre stata come la pallina di un flipper, scaraventata tra poli opposti: passa dal rappare su “Scialla semper”, brano che prende il nome dall’operazione di polizia che lo portò a finire in carcere, barre come “Se rompete le teste quando toccherà a voi farò finta di niente perché fra', prima o poi, pagherete voi *****”, denunciando le violenze e le storture del sistema, al ricevere reggiseni sul palco mentre canta “Money Love” con Emis Killa e le ragazze creano cuori con gli indici e i pollici delle mani. Uno dei momenti più forti arriva quasi alla fine della prima parte di show, intervallato da un dj set di Greg Willen: in scaletta ci sono in sequenza “Totoro” e “Totoro 2”, due odi, diverse tra loro, ma legate da un’atmosfera magica, a quella provincia, madre e allo stesso tempo puttana, in cui è rimasto a vivere il rapper: “Dietro al supermercato c'è un bosco incantato…è la mia vita, vieni a vedere, siamo in provincia, cade la neve” canta tutto il Forum come in un gigantesco coro da stadio. E la neve, a livello scenografico, cade per davvero.


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Durante il concerto si respirano diverse sensazioni, c’è l’amore di “Insieme” e di “Stupido”, l’asfissia di “Ansia”, la rabbia di “fils de put”, l’evoluzione personale de “Le cose cambiano”, l’unione profonda con gli amici in “Ancora qua”, che fa da contraltare al nichilismo di “7 miliardi”, il pezzo incendiario con cui Massimo Pericolo scioccò la musica italiana nel 2019. Il live, tecnicamente, nella sua globalità, non è impeccabile: il rapper, in alcuni frangenti, si mostra emozionatissimo e non fa nulla per nasconderlo, ma anzi lo ammette in più passaggi restituendo verità. Delle voci sotto se ne può e se ne deve fare a meno e a livello sonoro, soprattutto nella prima parte, l’audio è stato altalenante.

Ma questo Forum, per il rap italiano, ma in generale per la musica vale doppio: sì, perché è un consenso costruito su canzoni che scuotono, che maledicono l’indifferenza, che non passano giornalmente in radio e che sono tutt’altro che accomodanti. Il “Trattato del ribelle” di Massimo Pericolo è un attentato al conformismo di certa musica, all’utilitarismo e all’idea che fare questo mestiere sia solo un bieco ascensore sociale. Il suo rap mette al centro lo “sputare merda” da cui però nascono anche i "fior", per citare De André, grazie a una narrativa personale e diversa. Perdersi nel bosco di Massimo Pericolo non garantisce un ritorno a casa, ma regala, come dimostra il suo concerto al Forum, un viaggio in cui soprattutto chi sta ai margini può sentirsi meno solo.

Scaletta:
Massimo Pericolo
Diluvio feat. Fight Pausa
Casa nuova
Scialla semper
Star wars
Di persona feat. Gué
Need u 2nite feat. Gué
Straniero feat. Tedua
Se rinasco feat. Bresh
Totoro
Totoro 2
Insieme
Stupido
Money love feat. Emis Killa
Dj set Greg Willen
Morgengabe con band 72 Hours Post
Amici con band 72 Hours Post
Sabbie d'oro con band 72 Hours Post e con Generic Animal
Ciao frate
L'ultima volta feat. Emis Killa e Jake La Furia
Troia feat. J Lord
Miss
Ansia feat. Ugo Borghetti
fils de put feat. Speranza e Rafilù
Come aria
Le cose cambiano
Scacciacani feat. Ketama126
Ancora qua
7 miliardi
Polo nord
Non parlarmi