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"Per i Ferragnez la beneficenza è solo una lavatrice reputazionale". Intervista a Selvaggia Lucar

"Per i Ferragnez la beneficenza è solo una lavatrice reputazionale". Intervista a Selvaggia Lucarelli sull'affaire pandoro e uovo di Pasqua
20 Dic 2023, 18:46 | a cura di Annalisa Zordan

Abbiamo intervistato Selvaggia Lucarelli sull'affaire pandoro di Natale e uova di Pasqua: "La beneficienza è un segmento sul quale dobbiamo vigilare". Pandori e uova di Pasqua? "È un'operazione perfetta. Commercialmente è molto remunerativa"
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"Per i Ferragnez la beneficienza è solo una lavatrice reputazionale". Intervista a Selvaggia Lucarelli sull'affair pandoro e uovo di Pasqua
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Impossibile non essere al corrente del pandoro-gate che ha investito Chiara Ferragni e Balocco dopo la sanzione inflitta dall'Autorità per la concorrenza e il mercato. Uno tsunami che ha travolto la reputazione di entrambe le aziende, eh sì perché come spiega bene Selvaggia Lucarelli (è stata lei a sollevare per la prima volta il tema del pandoro con un'inchiesta pubblicata da Domani) i Ferragnez sono un brand e come tali devono essere trattati. E attenzionati. Ma dopo il pandoro, sempre Lucarelli, ha tirato fuori il tema delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi griffate dall'influencer (anche queste pubblicizzare a scopi di beneficienza). Nel frattempo la procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo (senza indagati) sul caso dell’iniziativa benefica sanzionata dall’Antitrust.

Come sta?


Tramortita ma bene. Quando ti occupi di queste cose, in particolare della beneficenza, si ha sempre il timore di indagare perché passi subito per il mal fidato, quello che deve vedere il male lì dove non c'è. Quando ho scritto l'articolo sul pandoro mi sono presa tanta merda, è un lavoro faticoso perché vuol dire essere giudicati costantemente.


Perché ha deciso di lavorare spesso sul tema della beneficenza online?

È un segmento sul quale bisogna vigilare, non riesco a capire perché a un certo punto si sia smesso di verificare la trasparenza di alcune raccolte fondi, molti giornalisti non domandano, non scavano e di fatto non tutelano il donatore, il quale nemmeno lui si prende la briga di approfondire. Eppure è un segmento dove vige un'impunità generale che ha svegliato persone senza scrupoli. Perché le associazioni o le organizzazioni non governative hanno dei precisi obblighi di legge, mentre un privato può attivare una raccolta fondi senza alcun tipo di controllo?

Dopo il pandoro, ora è sotto accusa l'uovo di Pasqua con Dolci Preziosi.

Sì lo schema è lo stesso: Chiara Ferragni ha percepito cachet di 500 e 700mila euro e Dolci Preziosi ha donato 12mila e 14mila euro. Ferragni però ha promosso le uova dicendo che lei e Dolci Preziosi sostenevano l’associazione benefica “I bambini delle fate”, ma di fatto era una fruttuosa operazione commerciale.

È caduto sull'uovo di Pasqua pure Fedez.


Anche in questo caso me ne sono occupata io. In occasione della Pasqua 2023 sbarcano nei supermercati le uova by Fedez prodotte dall'azienda Walcor. Sull'uovo c'era un cartoncino con l'immagine di Fedez e la scritta sosteniamo Tog (Together To Go, fondazione specializzata nella riabilitazione dei bambini affetti da malattie neurologiche complesse). Ora, se io leggo sull'uovo “sosteniamo Tog” penso che parte del ricavato delle vendite vada in beneficienza, ma come sempre la comunicazione era fumosa. Così, indagando, ho scoperto che la sola Walcor avrebbe sostenuto l'iniziativa benefica, ma tramite la fondazione di Fedez.

"Tramite"?

È la stessa domanda che ho fatto io a Fedez: come mai se tu hai un accordo commerciale con Walcor (che ti paga per questa operazione) poi Walcor non è libera di donare direttamente a Tog ma deve passare per la tua fondazione? Perché questo sistema a “scatole”?

Secondo lei, perché i due influencer si sono lanciati in campagne su pandori di Natale e uova di Pasqua?

È un'operazione perfetta. Commercialmente è molto remunerativa perché sono prodotti che si commercializzano due volte l'anno. Dal punto di vista del brand, acquisisce forza perché il marchio circola in tutti i supermercati e le botteghe sotto casa. Se poi a questo ci aggiungi la beneficienza allora hai fatto bingo, da ricco e privilegiato passi ad essere ricco, privilegiato, benefattore e filantropo. Peraltro senza pagare nulla e facendosi pagare per questo.

Lo scopo è diventare nazional popolari?

Aspirano ad essere di largo consumo. La presenza della Ferragni a Sanremo aveva l'unico scopo di allargare il target perché il bacino dei social media non è inesauribile.

Cosa risponde a chi la rimprovera di "accanimento" contro i Ferragnez?

Non so cosa voglia dire accanimento. So solo che è mio interesse indagare sulla beneficenza, non ho indagato solo sulla loro beneficenza. Poi è lampante il fatto che siano tra i personaggi più esposti d'Italia, hanno grande influenza sul Paese e meritano altrettanta attenzione. Non rappresentano più un mero fenomeno di costume, sono molto di più, sono una vera azienda e come tali vanno trattati.

Secondo lei è la fine di un'epoca?

Non sono così ottimista, ho molta sfiducia. Quando è uscita questa storia dei pandori che raccontava esattamente come erano andate le cose – l'Antitrust ha confermato parola per parola la mia inchiesta uscita su Domani – dopo circa un mese, era il 13 gennaio 2023, Chiara Ferragni ha annunciato che avrebbe devoluto il cachet di Sanremo a un'associazione che si batte contro la violenza sulle donne. Questo annuncio ha avuto una rilevanza mediatica un milione di volte superiore alla mia inchiesta sul pandoro. E immediatamente lei è tornata a essere la benefattrice del paese.

Un'operazione di “ripulitura”?

Lì ho capito che per quanto uno cerchi di fare aprire gli occhi, l'occhio della Ferragni sarà sempre più forte.

Il problema non è tanto la multa ma la reputazione.

I ricchi se la possono comprare la reputazione, i poveri se la devono guadagnare.

Recupereranno la loro reputazione?

Sì e molto velocemente, investendo tanto denaro, facendo tanta beneficienza. Hanno capito che con la beneficienza possono ottenere il massimo con il minimo sforzo, e per un ricco il minimo sforzo è fare un bonifico.

Quando c'è stata l'indignazione generale per i festeggiamenti del compleanno di Fedez in un supermercato (con spreco del cibo annesso) la prima parola magica pronunciata è stata proprio “beneficienza”.

Esatto, il labiale dove Fedez dice di dare tutto in beneficienza è stato indicativo del loro atteggiamento paternalistico, lì hanno svelato esattamente il ruolo che ha per loro la beneficienza, ovvero di una grande, immensa lavatrice. Ma sempre supplied. E poi: veramente avrei dovuto cucinarmi il cavolo che Fedez ha lanciato in testa a Ferragni?!

Teme qualche conseguenza legale?

Non ho mai ricevuto nulla dai loro avvocati. Giusto oggi alcuni giornali hanno riportato la notizia di una querela di Fedez nei miei confronti per averlo definito “bimbo minkia” in un mio post. Io ancora non ho ricevuto nulla a riguardo ma mi sembra tanto una notizia a orologeria perché pare che la pm (in questi articoli c'è il suo nome) fosse intenzionata ad archiviare il caso, e questa fuga di notizie sembra quasi un invito alla pm a non archiviare....