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Sette giorni a Natale: “Last Christmas” (Wham!)

Sette giorni a Natale: “Last Christmas” (Wham!)
Tratto dal libro “Quello che le canzoni non dicono – vol. 2” di Davide Pezzi


Di Redazione
Autore: George Michael
Anno di pubblicazione: 1984

Il giorno di Natale del 2016 George Michael muore per un attacco cardiaco nella sua casa di Goring-on-Thames, un pittoresco villaggio sul fiume Tamigi, nel South Oxfordshire. Per un crudele scherzo del destino muore proprio nel giorno legato a uno dei suoi più grandi successi, “Last Christmas”, inciso con gli Wham!; una canzone bistrattata dalla critica ma amatissima dal pubblico, e che è riuscita a diventare in pochissimo tempo un vero classico del periodo natalizio.


Facciamo un passo indietro, al 1984: George e l’amico Andrew Ridgeley – il suo collega negli Wham! – sono già ricchi e famosi, hanno pubblicato due album di successo, i poster con le loro facce tappezzano le camere di migliaia di ragazzine, e hanno solo 21 anni! Una domenica d’estate i due sono in visita ai genitori di George, e dopo pranzo si stanno rilassando sul divano insieme al padre di Michael con la Tv in sottofondo.


A un certo punto George, quasi inosservato sale al piano di sopra dove resta per circa un’oretta. Quando scende è estremamente eccitato, «come se avesse scoperto l’oro, cosa che, in un certo senso, aveva fatto» ha raccontato Andrew, e porta l’amico di sopra. «Siamo andati nella sua vecchia stanza» ha raccontato Ridgeley nel 2017 «la stanza in cui avevamo trascorso ore da ragazzini a registrare frammenti di programmi radiofonici e jingle, la stanza in cui teneva una tastiera e qualcosa su cui registrare le sue scintille di ispirazione, e mi ha suonato l’introduzione e la melodia del ritornello di “Last Christmas“. È stato un momento di pura meraviglia. George aveva creato un’alchimia musicale, distillando l’essenza del Natale in musica. Aggiungere un testo che raccontasse la storia di un amore tradito è stato un colpo da maestro e, come faceva spesso, ha toccato i cuori». .

Michael capisce subito di avere qualcosa di importante tra le mani, così chiama il produttore e tecnico del suono Chris Porter, che aveva iniziato a lavorare con il duo sul loro singolo di debutto Wham Rap! (Enjoy What You Do), e si chiude agli Advision Studios di Londra per realizzare la canzone. Ricorda Porter: «Entravano in studio in pantaloncini corti… Ero convinto che quei due ragazzini non avessero alcuna speranza: sembravano così ingenui». Ben presto però Porter deve ricredersi, soprattutto su George Michel, che dimostra subito di riuscire a tenere sotto controllo tutte le fasi della produzione di un disco. Mentre lui e Porter tornano dalle sessioni di registrazione nel sud della Francia per il secondo album degli Wham!, “Make It Big”, si trovano nello studio di Parigi a dover registrare “Everything She Wants” senza band e senza produttore. «Penso che quello sia stato il momento in cui George ha iniziato a rendersi conto che se avesse voluto, avrebbe potuto fare tutto da solo» ricorda Porter.

Per “Last Christmas” quello che era stato accidentale diviene una precisa scelta: in studio George non vuole nessuno, neanche l’amico Andrew, tranne Porter e due assistenti.

Accompagnati solo da una drum machine LinnDrum, un sintetizzatore Roland Juno-60 e dei campanelli natalizi da slitta, Porter e Michael iniziano a registrare una canzone di Natale in piena estate, in uno studio che George e gli assistenti hanno decorato con ghirlande di carta e luci natalizie, per cercare di ricreare un’atmosfera natalizia. Ricorda Porter che lui avrebbe voluto tanto suonare almeno le campane da slitta, ma George ha voluto suonare anche quelle. Il lavoro di registrazione tuttavia non è facile, come racconta ancora Porter: «George non era un musicista, non aveva alcuna padronanza degli strumenti. Tuttavia ha insistito per fare tutto da solo. È stato un processo laborioso, perché suonava letteralmente le tastiere con due o tre dita». In effetti nel risultato finale sono la voce di George e la melodia a prevalere, lasciando sullo sfondo un accompagnamento musicale piuttosto scarno e semplice. E poi c’è il testo, triste e malinconico su un amore non più corrisposto, a dispetto della musica che invece è allegra e festosa. .

Verso la fine di novembre, per girare il video, si cerca una località dove ci sia già la neve, così il gruppo si trasferisce in Svizzera, nel paesino di Saas-Fee. Il regista del video è Andrew Morahan e nel video, oltre a George e Michael, compaiono amici e famigliari dei due, tra cui le coriste Pepsi e Shirlie, il fidanzato di quest’ultima, Martin Kemp – bassista degli Spandau Ballet – e la modella Kathy Hill, che interpreta la ex fidanzata di George. È innegabile che le immagini del videoclip mostrino il classico Natale da favola: un gruppo di amici, uno chalet nel bosco, decorazioni e luci natalizie, i giochi sulla neve, tutti elementi che hanno contribuito a fare di “Last Chistmas” il classico che tutti conosciamo.

Il singolo viene pubblicato come doppio Lato A il 3 dicembre 1984, accoppiato a “Everything she wants”, pronto a giocarsi la battaglia per l’ambito numero 1 nelle classifiche natalizie, ma non ha fatto i conti con l’asso pigliatutto “Do they know it’s Christmas?” del progetto Band Aid (canzone cui peraltro partecipa lo stesso Michael), che costringe “Last Christmas” al secondo posto per 5 settimane consecutive. Anche i diritti di “Last Christmas” vengono ceduti da George Michael in beneficenza per sostenere la causa della carestia in Etiopia.

Negli anni successivi la canzone entrerà nella top 40 del Regno Unito in 15 occasioni, raggiungendo la top 10 non meno di 6 volte. Nel 1985 e nel 2017 eguaglia la sua migliore posizione in classifica al numero due, prima di raggiungere finalmente la vetta delle classifiche il 1 gennaio 2021, 36 anni dopo la sua uscita originale del 1984. Al di fuori del Regno Unito, la canzone scala le classifiche in Danimarca, Slovenia e Svezia e raggiunge la top 10 delle classifiche in diversi paesi tra cui Italia (quinto posto in hit parade), Australia, Germania, Irlanda e Stati Uniti.

Come abbiamo detto, in poco tempo “Last Christmas” si impone come un “classico” natalizio; in Germania la canzone è il singolo di Natale di maggior successo di tutti i tempi, dopo aver trascorso 147 settimane nella classifica dei singoli tedeschi, ed è in classifica ogni anno dal 1997. A metà degli anni 80 gli autori di “Can’t Smile Without You”, successo del 1978 di Barry Manilow, portano George Michael in tribunale con l’accusa di plagio, ma il caso viene archiviato dopo la presentazione, da parte di un musicologo, di una sessantina di canzoni con una sequenza di accordi e una melodia comparabili.

Nel 2019 esce nei cinema il film “Last Christmas”, diretto da Paul Feig e interpretato da Emilia Clarke ed Emma Thompson, nelle vesti anche di sceneggiatrice. Lo stesso George aveva collaborato all’ideazione della trama prima della sua morte. La colonna sonora, che è arrivata al numero 1 nel Regno Unito, è composta interamente da canzoni di George Michael o degli Wham!, compresa una canzone inedita: “This Is How (We Want You To Get High)”.

Infine una curiosità che rende perfettamente lo status di classico natalizio della canzone: il deejay austriaco di Antenne Carinthia Joe Kohlhofer ha aperto il suo programma alle 8 del mattino del 18 dicembre 2015 dicendo ai suoi ascoltatori che non avverte in giro lo spirito natalizio, così si chiude nello studio bloccando la porta con una sedia, e trasmette ininterrottamente per quasi due ore “Last Christmas” come “protesta natalizia”. Solo quando gli passano la telefonata della figlia di 4 anni, che dice al padre che quella canzone non le piace, Kohlhofer “si arrende” e smette di trasmetterla.




Questa scheda è tratta dal libro “Quello che le canzoni non dicono – Vol. 2” di Davide Pezzi