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Lucio Dalla e "Caruso": 37 anni dopo ricomincia il canto

Lucio Dalla e "Caruso": 37 anni dopo ricomincia il canto
La storia di “Caruso” e di come la canzone “risorge” grazie all’album dal vivo pubblicato da Sony.


Di Redazione
“Te vojo bene assaje, ma tanto tanto bene sai / è una catena ormai, che scioglie il sangue din’t ‘e ‘vvene sai”: è il 1986, trentasette anni prima di “Mare fuori”, quando Lucio Dalla scrive questi versi. Non c’è neppure bisogno di ricordarlo: sono quelli di “Caruso”, tra le canzoni più amate e cantate del repertorio del compianto cantautore bolognese, 9 milioni di copie vendute in tutto il mondo anche grazie alle reinterpretazioni di superstar come Céline Dion, Michael Bolton, Julio Iglesias, Andrea Bocelli e Luciano Pavarotti. A distanza di quasi quattro decenni dalla sua genesi, “Caruso” vive ora una nuova vita, grazie al


successo del film-documentario “DallAmeriCaruso. Il concerto perduto” di Walter Veltroni - che lo scorso mese ha portato in sala oltre 35 mila spettatori - e dell’album “DallAmeriCaruso - Live at Village Gate, New York 23/03/1986”, pubblicato da Sony Music, che per la prima volta contiene la registrazione integrale dell’epocale concerto di Dalla e della sua band nel leggendario club della Grande Mela.

Un trionfo, quello di “Caruso”, nato da un mezzo naufragio. Che scatenò un effetto domino speciale e magico, di cui la scrittura della canzone rappresentò la caduta dell’ultimo tassello. Tutto ebbe inizio nei giorni successivi al rientro di Lucio Dalla e della sua band in Italia dopo il tour negli Stati Uniti. Il cantautore decise di trascorrere qualche giorno in Costiera Amalfitana. Stava attraversando il golfo di Sorrento con la sua barca, ribattezzata Catarro, quando all’improvviso il mezzo andò in panne al largo della costa di Sorrento: l’equipaggio lanciò l’sos, l’imbarcazione venne rimorchiata a riva e Dalla e Angela Baraldi, sempre con lui in quel periodo, trovarono appoggio in una stanza all’Hotel Excelsior. L’unica libera: quella dove nel 1921 aveva soggiornato Enrico Caruso.

L’allora barista dell’albergo, Angelo Leonelli, affascinò Dalla raccontandogli la leggenda con protagonista il celebre tenore: malato e alla fine della sua vita, in quell’hotel di Sorrento si era innamorato di una giovane cui insegnava musica Dalla si lasciò suggestionare da quella storia.


E sedendosi al pianoforte un tempo suonato dallo stesso Caruso, cominciò a muovere le dita sui tasti e ad associare alle note delle parole: “Qui dove il mare luccica e tira forte il vento / su una vecchia terrazza, davanti al golfo di Sorrento / un uomo abbraccia una ragazza, dopo che aveva pianto / poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto”. Il brano .tiene insieme la fantasia pop di Dalla e la migliore melodia della tradizione napoletana e italiana: perfetto per arricchire, come inedito, il disco dal vivo del concerto al Village Gate, con il quale - parole di Gaetano Curreri, tastierista della band che accompagnava il cantautore bolognese - Dalla “dimostrò che la musica italiana non era solo spaghetti e mandolino e che lui era uno dei musicisti italiani che più di tutti impersonifica l’emblema del musicista americano, capace di mischiare tradizione e novità”.

La storia della nascita di “Caruso” è stata a lungo misteriosa e il mistero ne ha alimentato il fascino. Angela Baraldi nel film diretto da Walter Veltroni giura di non essere lei la fanciulla di cui si canta nella canzone: “Per tre giorni sentii raccontare la storia del tenore, innamorato della sua giovane allieva di canto e di come, in punto di morte, gli fosse tornata una voce così potente che anche i pescatori di lampara l’udirono e tornarono nel porto per ascoltarla. ‘Caruso’ è nata così - raccontò Dalla - se non mi si rompeva la barca tra Sorrento e Capri e se non chiamavo un amico a trainare la mia barca… E se questo mio amico non fosse stato proprietario albergo dove Caruso morì… E se non mi avesse dato la stanza di Caruso… E se non avessi fatto tre note sul piano di Caruso… E se il barista della scogliera non mi avesse raccontato della storia di Caruso innamorato di questa ragazza giovane… Ecco, io credo che anche le canzoni abbiano destini uguali a quelli che hanno gli uomini”.

Ora “Caruso” rivive per la prima volta anche in Dolby Atmos, grazie a “DallAmeriCaruso - Live at the Village Gate, New York 23/03/1986”: uscito sia in formato digitale che in formato doppio cd, doppio vinile nero, lp in versione colorata, il disco è stato pubblicato anche in versione Dolbt Atmos. Le versioni fisiche contengono anche tre testi scritti da Walter Veltroni, Ambrogio Lo Giudice e Lorenzo Cazzaniga.