MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Nuovo Olimpo

NUOVO OLIMPO

Un film con molte imperfezioni. soprattutto nella sceneggiatura. Artificioso, perché i due a malapena si conoscono e già sembrano amarsi alla follia.
Enea e Pietro sono speculari: uno sfacciato, sensuale, appassionato, che vive ogni attimo appieno; l'altro chiuso, timido, impacciato. Non con Enea: con lui Pietro si lascia andare, finalmente vive. E dopo di lui non lo farà mai più. È proprio in questo che risiede il suo dramma interiore. E Andrea Di Luigi riesce sapientemente a far trasparire il mondo di emozioni che si agita dentro Pietro, sotto una superficie apparentemente impassibile, utilizzando più i silenzi che le parole.

Damiano Gavino è in grado di gestire magistralmente un film in cui è il protagonista assoluto, attorno al quale tutto ruota. Convincente anche quando il personaggio invecchia, caratterizzato da un'eleganza ed una malinconia che arriva dritta al cuore.

I personaggi femminili sono ben tratteggiati e ben interpretati da Luisa Ranieri (la cui voluta e perseguita rassomiglianza a Mina - periodo 1970/71 a tratti la fa scadere nel caricaturale, la casa con le copertine degli LP di Mina incorniciate), Aurora Giovinazzo e Greta Scarano.

Non buona e piuttosto incolore la prestazione di Alvise Rigo, che sembra aggiunto per caso.
La storia di Enea e Pietro in realtà è tale solo in potenza, non si concretizza mai. Rimane qualcosa che sarebbe potuto essere, ma che non sarà mai.