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"Now and then...": le ultime parole di Lennon a McCartney

"Now and then...": le ultime parole di Lennon a McCartney
La storia dietro il titolo dell'"inedito" dei Beatles, in uscita a giorni. La racconta Carl Perkins.

Di Franco Zanetti

Da un'intervista di Carl Perkins alla rivista "Goldmine":

"E' una cosa che non dimenticherò mai, finché vivrò.


E' successa nel febbraio del 1981, pochi mesi dopo l'uccisione di John Lennon. Avevo scritto una canzone, "My old friend", per ringraziare Paul di essere stato così gentile da invitarmi, insieme a Stevie Wonder, nell'isola di Montserrat, dove stava registrando l'album 'Tug of war', nel quale suono in uno dei brani, 'Get it'. C'era anche Ringo, e sono stati otto giorni fantastici. Arrivai a Montserrat in aereo, da solo; Paul e Linda mi vennero a prendere con un piccolo aereo privato e mi portarono al di là delle montagne, negli studi di registrazione di George Martin, dove passammo insieme giornate splendide. (.) La sera prima di ripartire scrissi una canzone, che intitolai 'My old friend', per ringraziare Paul dell'invito. Il testo finiva così:.

And if we never meet again
This side of life
In a little while
Over yonder

Where it's peace and quiet
My old friend
Won't you think about me
Every now and then

La mattina seguente, alle dieci del mattino, la feci sentire a Paul. Era previsto che io ripartissi poco dopo per Antigua, per poi proseguire per Atlanta e Nashville fino a casa mia, a Jackson. Dopo aver ascoltato la canzone, Paul mi disse: 'Carl, è bellissima. Me la ricanteresti?'.

'Come no, amico' risposi.

'Aspetta un momento', disse lui, e chiamò Linda; loro due sedettero sul pavimento dello studio e io ricantai la canzone, con la mia chitarra e un piccolo amplificatore Fender. Mi accorsi che c'era un microfono acceso, ma non vi feci molta attenzione: però con quello George Martin mi stava registrando.

Quando finii di cantare Paul stava piangendo, aveva lacrime che gli scendevano giù per le guance, e uscì dallo studio per non farsi vedere. (...) Linda mi disse: 'Carl, ti ringrazio moltissimo'.


''Mi dispiace', risposi, non volevo farlo piangere'.

E lei: 'Sta piangendo, e ne aveva bisogno. Non c'era più riuscito, dopo quello che è successo a John. (...) Ma tu come facevi a saperlo?'.

'A sapere cosa, Linda? Non capisco di cosa parli'.

E lei: 'Ci sono solo due persone al mondo che sanno quali sono state le ultime parole di John a Paul, quando si sono visti l'ultima volta. E siamo io e Paul. E adesso siamo in tre, ci sei anche tu'.

Ribattei 'Ragazza, mi stai facendo paura. Davvero non capisco cosa stai dicendo'.

E lei mi spiegò che l'ultima volta che John e Paul si erano salutati, all'igresso del Dakota Building di New York, John aveva dato una pacca sulla spalla a Paul e gli aveva detto: 'Think about me every now and then, old friend'. Paul credette che quella canzone mi fosse stata ispirata da John, ne era convinto".

Paul persuase Perkins a rimandare la partenza e lo convinse a registrare la canzone: Carl cantò e suonò due parti di chitarra, Paul suonò l'organo, la chitarra ritmica, il basso e la batteria e cantò i cori. Il tutto nel giro di un'ora.




"My old friend", un duetto di Perkins con McCartney, uscì solo nel 1996, sull'album "Go cat go".

Quando nei prossimi giorni leggerete tutto quello che sarà scritto su "Now and then", "l'ultima canzone dei Beatles", sappiate che - probabilmente - una delle ragioni per le quali McCartney si è impegnato così tanto perché questo brano venisse rielaborato nella versione di imminente pubblciazione è proprio il suo titolo: che sono le ultime parole che John disse a Paul.