Mick Jagger:"Mi stupisce che la più grande rockband sia italiana"
In occasione dell'uscita del nuovo album dei Rolling Stones, Jagger parla dei Måneskin


Di Redazione

Domani, 20 ottobre, i Rolling Stones daranno alle stampe il nuovo album "Hackney Diamonds", primo lavoro della storica band britannica di inediti in diciotto anni, ovvero da "A bigger bang" del 2005. Il disco includerà dodici tracce, in due delle quali c'è Charlie Watts alla batteria, mentre nelle altre c'è Steve Jordan, che ha preso il posto del compiato batterista del gruppo dopo la sua scomparsa nel 2021. In vista dell'uscita del nuovo lavoro degli Stones, Mick Jagger ha rilasciato una intervista per "7" del Corriere della Sera in cui ha parlato del ritorno discografico del gruppo e dei Måneskin.


Raccontando il progetto, il frontman dei Rolling Stones ha svelato: "Siamo addirittura a un buon punto di partenza per un altro disco: abbiamo registrato tanto materiale. Spero che l’anno prossimo lo pubblicheremo e torneremo on the road". Nel corso della chiacchierata con Andrea Laffranchi, Jagger ha inoltre riflettuto sul suo rapporto con l'Italia, dove da tempo ormai si reca regolarmente, specialmente in Sicilia dove ha di recente acquistato una villa affacciata sul mare a Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano. "Ci ho passato molto tempo durante il lockdown e mi è piaciuta molto. Per questo torno spesso in visita", ha spiegato l'80enne artista britannico, prima di parlare dell'anima rock della Penisola e fare riferimento al quartetto romano, che nel novembre 2021 ha aperto un concerto degli Stones all'Allegiant Stadium di Las Vegas, affermando:

"Non so se il rock come forma di musica abbia un futuro, se durerà ancora a lungo o se vivrà in una forma fossilizzata. Certo, oggi mi stupisce che la più grande rockband nel mondo sia italiana. L’Italia ha una tradizione musicale fantastica, ma non è certo conosciuta per le rock band. Abbiamo fatto uno show con loro, hanno avuto una risposta meravigliosa dal pubblico e sono andati benissimo. Sono la band dei ventenni di oggi e tutti ci aspetteremmo che in quel posto ci fosse un gruppo inglese o americano".