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Pet Shop Boys contro Drake: "Ci ha campionati senza permesso"

Pet Shop Boys contro Drake: "Ci ha campionati senza permesso"
Il duo simbolo del synth pop si scaglia contro il rapper dei record, che avrebbe fatto il furbetto.



Di Mattia Marzi

Chissà se tra gli ascoltatori di Drake c'è gente che ascolta anche i Pet Shop Boys. Se sì, ai più attenti di questi il ritornello di "All the parties", uno dei brani contenuti nell'ultimo album del rapper, "For all the dogs", uscito oggi, sarà suonato familiare. La traccia contiene infatti un campionamento di "West end girls", hit del duo synth pop britannico composto da Neil Tennant e Chris Lowe. Tutto bellissimo. Peccato solo che i Pet Shop Boys si siano scagliati su X, l'ex Twitter, contro Drake, accusandolo di non aver mai chiesto al duo il permesso per "citare" la hit del 1984 e di non essersi neppure preoccupato di far inserire neicrediti ufficiali della sua "All the parties" i nomi di Tennant e Lowe, i due autori di "West end girls".



"È sorprendente sentire Drake cantare il ritornello di 'West end girls' nel brano 'All the parties' del suo nuovo album. Ma nessun credito è stato concesso e nessuna autorizzazione è stata richiesta", hanno denunciato Neil Tennant e Chris Lowe.


Su Spotify, in effetti, i nomi di Neil Tennant e Chris Lowe non figurano tra gli autori di "All the parties": i crediti riportano i nomi dello stesso Drake (vero nome Aubrey Graham), Matthew Samuels, Saint Fort, Harley Arsenault, Maneesh Bidaye, Scotty Coleman, J Dolla e Fierce.


Non è dato sapere, al momento, se i Pet Shop Boys abbiano intenzione di intentare, come consentito dalla legge, un'azione legale nei confronti del rapper dei record per il mancato riconoscimento dei crediti e per aver campionato la loro "West end girls" senza prima ottenere l'autorizzazione per il sample. Lo scorso maggio Kanye West ha trovato un accordo extragiudiziale con Ultra International Music Publishing LLC, società di edizioni che lo scorso anno aveva deciso di far causa al rapper per aver campionato senza permesso nella sua "Flowers", inclusa nell'album "Donda 2", un frammento di "Move your body", una canzone del dj Marshall Jefferson, icona del circuito della Chicago house degli Anni '80.


Lo scorso anno .Beyoncé fu costretta a rimuovere un sample di "Milkshake" di Kelis da "Energy", una delle canzoni dell'album "Reinassance". Il motivo? La voce di "Listen" aveva correttamente citato Kelis tra i crediti di "Energy", ma non aveva mai chiesto né ottenuto dalla collega il permesso per campionare la sua "Milkshake" nella canzone.

Lo stesso Drake lo scorso aprile si è visto intentare una causa nei suoi confronti da parte dell'artista ghanese Obrafour, vero nome Michael Elliot Kwabena Okyere Darko, che ha chiesto al rapper un risarcimento di 10 milioni di dollari per violazione di copyright: l'accusa rivolta a Drake da parte di Obrafour è di aver campionato la canzone "Oye ohene", scritta da quest'ultimo, in "Calling my name", uno dei brani dell'album del rapper "Honestly, nevermind".

Drake al momento non ha risposto al tweet del duo.