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L’ultima trasformazione di Annalisa chiude una trilogia

L’ultima trasformazione di Annalisa chiude una trilogia
Per alcuni “Ragazza sola” è un ritorno in “comfort zone”, ma non è del tutto vero. Ecco perché

Di Claudio Cabona
Torna il numero tre. “Bellissima” e “Mon amour”, entrambi triplo Disco di Platino, brani dal successo straripante, lasciano campo al terzo capitolo della saga sentimentale messa in musica da Annalisa: si tratta di “Ragazza sola”. Anche esteticamente c’è un nuovo “costume” da eroina, anticipato da un divertente video sui social che potete vedere cliccando qui: dopo l’abito e la chioma rossi che ardevano di passione, nonostante le lacrime, e la frangetta nera della vendetta, infatti, adesso arriva il pixie cut biondo della rinascita. I primi due brani si sono imposti, trascinando la cantautrice ligure verso una nuova dimensione da icona pop, per i loro ritmi dance e i testi ironici, mentre “Ragazza sola” apparentemente sembra avere una struttura più classica, nella musica e nel testo. Alcuni, infatti, hanno lamentato un ritorno di Annalisa in una sorta di “comfort zone”.



Ma non è del tutto vero ed è ancora una volta la produzione di D.whale, Davide Simonetta, a segnare una linea di demarcazione: “Ragazza sola” vanta una musica elettronica avvolgente, nel ritornello sembra un pezzo edulcorato dei Moderat, ha ritmo, certamente più sotterraneo rispetto ai primi due capitoli, ma induce comunque al movimento. Anch’essa è contemporanea e allo stesso tempo ha dei richiami alla musica di una volta pur avendo un testo certamente più lineare. Si muove fra passato e presente come tutto l’attuale immaginario di Annalisa, a confermarlo c’è anche il video di Giulio Rosati. “Ragazza sola” non è una ballata tradizionale, non scorre in modo lento, rimane fedele alla filosofia di “Bellissima” e “Mon amour”: lasciare libero il corpo e ballare per esorcizzare paure e sentimenti. In questo caso, nel filo narrativo costruito da Annalisa, ha un carattere di rinascita, anche per questo non può essere strutturato come i predecessori: dopo le delusioni, si riesce a lasciare tutto alle spalle per non sentirsi più sola.



“‘Ragazza sola’ è la terza anima, lo strato più profondo. È la presa di coscienza, quel momento in cui si comincia ad abbracciare il cambiamento. Le immagini scorrono nella mente come in un vortice, una dopo l’altra, disordinate, veloci. Sono tutti quegli attimi che mi hanno condotta qui, dove sono ora. Alla fine di questa canzone. Mi sono ritrovata. E non sono più sola, ma con me stessa”, ha scritto Annalisa. I tre brani della trilogia saranno contenuti nell’album “E poi siamo finiti nel vortice” in uscita il prossimo 29 settembre. La speranza è quella di poter ascoltare un disco che mantenga intatti gli elementi mostrati da Annalisa in questo ultimo anno.


Oggi è sexy, spregiudicata e ironica come non mai. Gioca su se stessa, sul suo corpo, sul modo di ballare, e lo fa in maniera cristallina, senza tirarsela da nuova Beyoncé, con brani che hanno conquistato il pubblico in modo travolgente perché parlano d’amore, sì, ma con fare fresco, pop, empatico e anche divertente. Annalisa è lassù, è una nuova diva pop italiana, ma allo stesso tempo è fra la gente grazie alla modalità con cui fa musica: questo è quello che arriva. Dopo l’uscita del disco, la cantautrice ligure sarà protagonista a Milano per un concerto (“Annalisa: Il Forum”), già sold out, previsto sabato 4 novembre al Forum di Assago, sarà il suo unico evento live. Uno show in cui presenterà il nuovo progetto e chissà che non sia un tappeto rosso pronto a condurla al Festival di Sanremo 2024. Ad aprile 2024 Annalisa sarà poi impegnata nel “Tutti nel vortice palasport”, un tour nei palasport.