MUSICA




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MUSICA
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Il disco del giorno: The Time, "What Time Is It?"

Il disco del giorno: The Time, "What Time Is It?"
Consigliato e raccontato da Carlo Boccadoro


I Time sono tra i pochi gruppi ad aver pubblicato un album prima ancora di esistere. Come è possibile? Semplice, quando c’è di
mezzo un certo Prince in grado di suonare pressoché tutti gli strumenti (oltre che a produrre, scrivere e arrangiare l’intero album). A quel punto basta chiedere a un amico di talento, Morris Day, di sovrapporre le parti vocali principali e il gioco è fatto.
Sì, ma come far credere che si tratti di un vero gruppo? Facilissimo, basta chiamare dei musicisti fantastici come Jesse



Johnson, Monte Moir, Jimmy Jam, Terry Lewis e Jellibean Johnson e farli posare sulla copertina; ecco nati i Time, con Prince nascosto dietro lo pseudonimo di Jamie Starr.

Il primo album a nome di questa formazione (diciamo così) esce nel 1980 ed è una delle pietre miliari nella storia della musica funky, in grado di suscitare anche l’ammirazione del guru George Clinton.
Brani lunghi e martellanti come "Get It up", "Cool" e "The Stick" fanno furore nelle discoteche e trasformano subito il lavoro in disco di platino grazie a un milione di copie vendute solo in America.
Due anni dopo i Time tornano nei negozi con "What Time Is It?". Prince scrive ancora tutti i pezzi e ne suona la maggior parte
ma lascia spazio ad assoli di chitarra e tastiere altrui, e basterebbero "Wild and Loose", "777-9311" e "The Walk" per consegnare il disco alla storia della black music. Suoni densi e scattanti, ricchi di energia allo stato puro.

Ogni sospetto di bluff discografico viene spazzato via dalle esibizioni dal vivo della band, che essendo composta da solisti fenomenali infiamma gli stadi dell’intera America con i suoi torrenziali set guadagnandosi il titolo di miglior gruppo soul/funky del decennio. Johnson è chitarrista che discende sia da Hendrix che da Sly Stone, Jam & Lewis dimostrano una compattezza ritmica che anticipa già quelle che saranno le loro caratteristiche di produttori, la batteria di Jellybean non lascia tregua e il pubblico va in visibilio grazie al carisma teatrale di Morris Day, inventore di bizzarri passi di danza e vocalist che spesso interrompe la propria esibizione per guardarsi allo specchio.


Il terzo album, "Ice Cream Castles", è un passo falso ma dieci anni dopo il gruppo ritorna alla carica con un altro album fondamentale, "Pandemonium", che li ha riportati in vetta alle classifiche


Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.

Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.