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Gli Imagine Dragons al Circo Massimo: il rock buonista trionfa

Gli Imagine Dragons al Circo Massimo: il rock buonista trionfa
La band trasforma l'antico stadio in un karaoke per 70 mila: nessuno come loro, quest'anno.


Di Mattia Marzi
“Fai tutto quello che senti di voler fare. Vuoi arrivare fino in cima a questo palco? Fallo. Non permettere a nessuno di limitarti”, dice Dan Reynolds davanti ai 70 mila del Circo Massimo all’inizio del concerto, prima di attaccare “It’s time”, rivolgendosi a un piccolo fan che su un cartello ha scritto di aver iniziato ad ascoltare gli Imagine Dragons quando era ancora nel grembo della mamma. Il rock buono - o buonista - degli Imagine Dragons si presenta nell’antico stadio romano nella sua forma più autentica e genuina in una notte di mezza estate atipica, con il diluvio che si è abbattuto su Roma nella giornata di ieri che ha costretto i fan ad attrezzarsi con impermeabili e calosce pur di non mancare all’appuntamento,


unica data italiana per il 2023 del “Mercury World tour” che nell’ultimo anno e mezzo ha visto la band statunitense esibirsi davanti a più di 1,5 milioni di fan in tutto il mondo e di incassare oltre 60 milioni di dollari. È in canottiera, come da abitudine, che il frontman fa il suo ingresso sul palco, sfilando sulla passerella che divide in due il parterre gonfiando pettorali e bicipiti: “I’m running out of my mind / it’s this really, my life?”, canta nel ritornello di “My life”, e subito lo show assume i contorni della festa, tra coriandoli sparati dai cannoni, ritornelli che somigliano a inni cantati in coro da migliaia di persone, giochi di luci, visual proiettati sui maxischermi e geyser che fanno prendere un coccolone alle fan del pit.



Quelle attaccate alle transenne sotto il palco, di fan, hanno conquistato il posto lottando con le unghie e con i denti, pur di stare a pochi metri dal belloccio frontman della band. Le più determinate hanno dormito nell’area del concerto, sfidato il maltempo che ha colpito la Capitale e atteso fuori ai cancelli fino all’apertura, alle 14 di ieri, lanciandosi poi nella corsa al posto migliore. Reynolds non le delude: dopo nemmeno venti minuti dall’inizio del concerto è già a torso nudo, sfoggiando gli addominali scolpiti su “I’m so sorry”. Gli occhi sono tutti per lui, che con il fisico ci gioca da sempre, muovendosi sul palco - ma anche nei video condivisi sui social, come quello, diventato virale su TikTok, con il quale lo scorso anno ha lanciato il singolo “Bones” -


come fosse un modello di Abercrombie: Wayne Sermon (chitarre), Ben McKee (basso, tastiere) e Daniel Platzman (batteria e percussioni), gli altri componenti del quartetto, se ne sono fatti da tempo una ragione. Mormone progressista e sostenitore delle cause della comunità lgbtq (sulla stessa "It's time" ad un certo punto raccoglie dalle mani di un fan nel parterre la bandiera arcobaleno, mostrandola insieme a quella tricolore), davanti ai 70 mila del Circo Massimo il cantante racconta la sua aderenza alle radici e ai sani valori: "Questa canzone è dedicata a due miei amici che non ci sono più. Celebriamo la vita. La bellezza di essere qui, insieme. Vivete ogni vostro giorno come se fosse l'ultimo. Non è un luogo comune", spiega su "Waves", un fuoriprogramma - non era nella scaletta ufficiale, comunicata prima dell'inizio del concerto - proprio come le lacrime che sul ritornello rigano il volto del cantante e i singhiozzi che gli strozzano la voce.




Inclusione, tolleranza e amore: i temi chiave del canzoniere degli Imagine Dragons, che hanno fatto di loro una sorta di versione statunitense dei Coldplay, vengono snocciolati canzone dopo canzone, da "Thunder" (“Kids were laughing in my classes / while I was scheming for the masses / who do you think you are? / dreaming ‘bout being a big star”, canta, tirando fuori il suo baritono potente, alludendo al bullismo e alla depressione") a “On top of the World”, da "Birds" a "Walking the wire" da “Follow you” (Reynolds la scrisse nel 2018 quando stava per divorziare dalla moglie Aja Volkman, prima di ricevere da quest’ultima un messaggio che lo convinse ad annullare la richiesta di divorzio - la coppia si è separata lo scorso anno) a “


Demons”, in una scaletta che vale 74 miliardi di streams e oltre 45 milioni di album venduti in tutto il mondo. "È emozionante essere qui, in questo posto. È bellissimo vedervi da qui", dice Reynolds dopo "Believer", guardando la distesa di flash sotto il palco.

Gli Imagine Dragons hanno dimostrato negli anni di non essere solo un gruppo con grandi ritornelli pop, che piace a un pubblico eterogeneo che va dai quarantenni alle bambine, ma anche di avere un proprio sound potente e stilizzato, fluido, che mischia pop, rock, hip hop, urban, elettronica. Riconoscibile ed efficace anche dal vivo. I 70 mila spettatori del Circo Massimo segnano il dato più alto mai raggiunto quest'anno nell'antico stadio romano Bruce Springsteen a maggio si è esibito davanti a 60 mila spettatori, così come Marco Mengoni a luglio, mentre i Guns N' Roses hanno suonato per 45 mila fan.


I biglietti per lo show della band di Las Vegas - "spin off" del .Rock in Roma 2023 - sono andati a ruba: messi in vendita lo scorso novembre, sono andati esauriti a maggio, spingendo gli organizzatori a dichiarare il sold out con oltre due mesi di anticipo rispetto alla data del concerto (c’è anche chi ha speso 542,40 euro - sì, avete letto bene - per la vip experience che consentiva ai fan di avere accesso a un’esclusiva tribuna con open bar e di partecipare a un’esperienza che prevede l’utilizzo della realtà aumentata).




Quando uscì “Night vision”, undici anni fa, in molti si presero gioco di quel pop-rock muscoloso ed energico ben rappresentato dalla massa di Dan Reynolds. Corey Taylor degli Slipknot li definì “i nuovi Nickelback, la band più odiata del rock”. Matty Healy dei 1975, paladini di un certo rock alternativo, disse: “Canzoni che ‘Radioactive’ degli Imagine Dragons potrebbero anche essere intitolate ‘Pikachu Banana’. Sono il nulla”.


Solo i Coldplay - appunto - furono bersagliati più degli Imagine Dragons, forse. Con Chris Martin e soci gli Imagine Dragons condividono il gusto per le canzoni enfatiche, da cantare in coro, buoine per tutte le occasioni, oltre alla concezione dei concerti come delle grandi feste inclusive e multicolor: dai party agli spot televisivi, passando per lo shopping al centro commerciale. Non è una novità, ma dal vivo lo si capisce ancor di più. “Enemy”, “Bad liar”, “Demons”, “On top of the World” (sulle teste dei fan del pit vengono fatti rimbalzare dei grossi palloni di tutti i colori), “Bones”, il Circo Massimo si trasforma in un .karaoke a cielo aperto gigantesco. Non giocano a fare le rockstar. Sul palco, nell’affrontare il dolore o temi come la perdita, ma anche nel celebrare la vita, puntando sulla vulnerabilità e sull’onestà, portano quella genuinità di ragazzoni con buone intenzioni partiti dai pub di Las Vegas e arrivati grazie alle loro canzoni a conquistare il mondo. “Siamo autenticamente noi stessi e ci sforziamo di portare positività al mondo”, rispose alle critiche il leader degli Imagine Dragons. Una dichiarazione di intenti. È quello che continuano a fare con la loro musica, che nel frattempo ha conquistato un pubblico enorme.

SCALETTA:
"My life"
"Believer"
"It's time"
"I'm so sorry"
"Thunder"
"Birds"
"Follow you"
"Natural"
"Next to me"
"Waves"
"I bet my life"


"Whatever it takes"
"Sharks"
"Enemy"
"Bad liar"
"Demons"
"On top of the world"
"Bones"
"Radioactive"
"Walking the wire"