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I Pinguini Tattici Nucleari a San Siro: “Credere nei sogni"

I Pinguini Tattici Nucleari a San Siro: “Credere nei sogni"
Le popstar della porta accanto: “Con costanza e dedizione alla musica, la musica dà indietro”

Di Gianni Sibilla

"Benvenuti nel tempio della musica, che non vogliamo dissacrare”, scherzano i Pinguini Tattici Nucleari. Chi l’avrebbe mai detto, per una band pop che solo qualche anno fa suonava nei locali della provincia di Bergamo? Eppure le popstar della porta accanto hanno esaurito due volte San Siro, messo in piedi un tour da 11 date tra stadi e arene: 6 già sold out, per mezzo milione di biglietti venduti complessivi. “Siamo come una fabbrichetta della Val Brembana: abbiamo la fortuna di essere nati bruttini, non superfighi ma normali. Il concetto è che se ce l’abbiamo fatta noi ad arrivare a San Siro, chiunque imbracci una chitarra e sta in una band ci può sperare”, dicono con semplicità e umiltà.


Umiltà sì, ma hanno fatto le cose in grande, per uno show che dura più due ore, ogni canzone una messa in scena/racconto, a partire dall’inizio - una voce fuori campo che diffonde fake news - prima dell’attacco con “Zen” e “Giovani wannabe” - con gli schermi che si illuminano, mentre sul palco si vedono fuochi e laser. Più tardi, per "Hold on", arriverà pure un tatuatore sul palco, con una fan volontaria che si fa tatuare una frase della band, che le suona accanto; per "Ridere" c'è Giorgina, che traduce nella lingua dei segni. Uno show che è un concentrato di pop, appunto: dai diversi generi musicali frequentati, alle citazioni che vanno da "Tetris" a "Stranger things", con tutto quello che c'è in mezzo.

Nani sulle spalle dei giganti
“Questo posto ti genera due reazioni possibili.

La prima è pensare al confronto con chi è passato di qua, pensare se lo reggi, ma così finisci schiacciato. Il secondo è pensare di essere dei nani sulle spalle dei giganti, in punta di piedi, ma anche con la punta della cassa”. I Pinguini non sembrano intimiditi, anzi - sembrano a proprio agio, come se avessero sempre suonato in un posto del genere, e come se i diversi generi che la band frequenta siano sempre stati pensati per essere cantati in coro in uno stadio. Il contatto con il pubblico è la cosa che colpisce di più: la simbiosi della band con gli ascoltatori è totale, lo stadio inizia a cantare alla prima canzone e non smette più, sovrastando spesso la voce di Zanotti.

Elogio della band
Il segreto del successo? La normalità, sì, ma anche il racconto dell'amicizia, dell’essere una band, affiatati ma ognuno con un ruolo. Zanotti è un frontman/non frontman, parla molto tra la canzoni, cede spesso lo spazio agli amici/ colleghi, che a turno cantano e vanno in primo piano: “Una band può essere più difficile, ma nel nostro caso ci siamo detti che volevamo stare assieme, un ‘prendi 6 e paghi uno’, un’unione e una fratellanza”. Già a “Tetris”, la terza canzone. la band scende dalla parte più alta del palco e si ritrova a fare un balletto in prima fila. Per "Scatole", "Giulia" e "Cena di classe", i Pinguini si ritrovano a suonare attorno ad un tavolo,come agli inizi. "Una parte di carriera la passi a pensare che il luogo è più grande di quello che è effettivamente, poi arrivi ad un punto in cui sei un luogo grande e cerchi di farlo sembrare più piccolo, per cercare il contatto”.


Nella parte finale, all'opposto, arriva prima un dj set (cantato in coro anche quello) e poi una sezione archi per i bis, per "Ringo Starr", "Scrivile scemo", "Pastello bianco", "Fuori dall'hype". Per loro, per il lor pubblico, un sogno che si realizza: i Pinguini Tattici Nucleari hanno coperto un vuoto della musica italiana, quello di un pop generazionale, semplice e complesso allo stesso tempo, come queste canzoni e questo concerto.

Dopo gli stadi?
“Un percorso lungo e meraviglioso”, lo definisce Gianrico Cuppari, il manager del gruppo. Per ora l’ultimo impegno di questo percorso è la data conclusiva a settembre, alla RCF Arena, ex Campovolo. Poi un po’ di pausa, con un pensiero a Sanremo: “Al Festival si deve rispetto, a noi ha dato tantissimo, non capisco chi dice che non ci andrà mai più", dice Zanotti. "Ad ora non abbiamo il pezzo giusto e i tempi sono stretti. Dopo questo tour dobbiamo capire cosa vogliamo fare. Non siamo mai stati fermi, abbiamo delle famiglie e degli affetti e vorremmo anche non perderli”.

La scaletta
Zen
Giovani Wannabe
Tetris
Hold on
La storia infinita
Bergamo
Hikkikomori
Coca Zero
Nonono
Ricordi
Lake Washington Boulevard
Scatole


Giulia
Cena di Classe
Irene
Dentista Croazia
Antartide
Freddie
MEDLEY-DJ SET (Butt): Non sono Cool/Scooby Doo/L’Ultima Volta/Verdura/Melting Pop/Fede
Ridere
Rubami la Notte

Ringo Starr
Scrivile scemo
Pastello Bianco
Fuori dall’Hype