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Elton John conclude il tour in attesa del nuovo album

Elton John conclude il tour in attesa del nuovo album
Dubbi sull'addio ai palchi, ma il cerchio si chiude

E alla fine è arrivata l'ultima data: oggi a Stoccolma si concluderà il Farewell Yellow Brick Road Tour, la serie di concerti con cui Sir Elton Hercules John ha deciso, a 76 anni, di dire addio alle esibizioni dal vivo.

Un addio lunghissimo e ipertrofico fatto di più di 300 concerti, iniziato nel 2018 e, anche a causa del Covid, prolungatosi per cinque anni durante i quali l'artista inglese ha subito anche un'operazione all'anca.

In realtà quella di Stoccolma è l'ultima tappa solo in senso cronachistico, perché il vero passo finale è stato il 24 giugno scorso a Glastonbury, il festival inglese che è uno dei più importanti eventi rock del mondo.

Qui, con ospiti e colleghi super famosi sul palco e in platea, Paul McCartney compreso, si è congedato dal suo pubblico nel modo più spettacolare, tornando anche a cantare Pinball Wizard, il classico scritto da Pete Townsend per Tommy che aveva interpretato in modo clamoroso nel film diretto da Ken Russell. A parte l'età e i conseguenti acciacchi e il logorio di una carriera vissuta al massimo per quasi sessant'anni, il motivo ufficiale di questo passo indietro è la voglia di dedicare più tempo alla famiglia: suo marito, David Furnish, ha già fatto sapere che Sir Elton, all'anagrafe Reginald Kenneth Dwight, "non starà sul divano con il telecomando: a ottobre tornerà in studio per registrare il nuovo album". Una buona notizia per i suoi milioni di fan, ma anche la prova che il suo legame con la musica non è stato tagliato: per questo al momento, nessuno sembra convinto che questi 300 concerti siano veramente un addio.

Certo il titolo ha avvolto il tour in un velo di malinconia, visto che Goodbye Yellow Brick Road è il titolo di quello che è giustamente considerato il capolavoro della carriera di Elton John, un doppio album uscito nel 1973 che ha dettato le regole del pop ad ogni latitudine. Quasi scontato sottolineare il desiderio di dare al pubblico l'immagine di un cerchio che si chiude. Ad essere maligni c'è anche da pensare anche che quella dell'addio alle scene è un'industria molto remunerativa: a maggio l'incasso complessivo era di 887 milioni di dollari. Come sempre a spiegare come vanno le cose del mondo sono i Rolling Stones che da decenni sembrano sempre sul punto di lasciare e poi si rimettono insieme, vanno in tour, incassano cifre record e ricordano a tutti chi sono e perché. Tra i dati che circolano, uno fa impressione: nonostante la crisi discografica, sembra che ancora oggi il catalogo di Elton John frutti un milione di copie all'anno solo negli Stati Uniti: ed è anche questo il motivo per cui, al contrario di suoi colleghi superstar, non abbia accettato di venderlo ai fondi d'investimento e agli studi professionali che ormai hanno in mano il mercato mondiale della musica. In questo ambito le cifre sono calcolate in centinaia di milioni di dollari.

È chiaro quindi che se, tra un paio d'anni, Sir Elton decidesse di festeggiare un grande ritorno (rifacendosi alla lezione degli Stones) sarebbe di nuovo il protagonista di un evento che, proprio perché vissuto dal pubblico come un atto finale, moltiplica il suo effetto nella percezione collettiva. Staremo a vedere: a uno come lui non mancano certo le occasioni per farsi vedere o per tentare nuove avventure, anche con musicisti più giovani che lui da sempre ha protetto e incoraggiato. Sicuramente in questo lunghissimo addio ha avuto tutto il tempo per guardarsi dentro e capire se è davvero venuto il momento di salutare il palco. Gli anni scorrono implacabili per tutti ma in giro ci sono tanti suoi coetanei che continuano a fare grande musica. Il tempo per un altro grande ritorno c'è.