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Vasco vs Facebook: ecco perché il video è stato rimosso

Vasco vs Facebook: ecco perché il video è stato rimosso
Questione di secondi di durata e di strumenti automatizzati

Di Redazione
Non una “multinazionale fuori di testa”, ma un complesso procedimento automatizzato - spiegato nel dettaglio a questo indirizzo - volto proprio a far rispettare la legge sulla monetizzazione dei contenuti protetti da copyright: questa è la ragione che ha innescato la polemica tra Vasco Rossi e Facebook deflagrata nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 30 giugno.

L’artista ha contestato alla piattaforma la rimozione di un servizio del Tg2 che conteneva uno stralcio del video ufficiale “Dillo alla luna (Live XXIII)", clip sonorizzata con la versione rimasterizzata del classico di Rossi originariamente pubblicato nell’album del 1989 “Liberi liberi”.

Sulle piattaforme controllate da Meta, Facebook e Instagram, la disponibilità dei video ufficiali è regolata da accordi siglati tra la società americana e le case discografiche titolari delle opere: nel caso dei video ufficiali, gli accordi attualmente in vigore in Italia prevedono che - in caso di post manuale, come quello fatto dallo staff dell’artista - il video non debba superare la durata di 30 secondi. L’”oscuramento” della clip - il servizio del Tg2, che include uno stralcio del video ufficiale superiore a 30 secondi - non è stato fatto per intervento diretto di qualcuno, ma è avvenuto in automatico, grazie a uno strumento che Meta rende disponibile ai titolari dei diritti, il Rights Management Tool.

Il sistema informatico esamina i contenuti e procede in autonomia alla rimozione in base alle direttive date alla soluzione informatica dai titolari dei diritti, che - in questo caso - possono essere sia la casa discografica, Universal Music Italia, sia l’azienda proprietaria del servizio del telegiornale, ovvero la Rai.