MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Il pubblico ai concerti vuole ascoltare solamente vecchi successi

Il pubblico ai concerti vuole ascoltare solamente vecchi successi
Più hit e meno canzoni nuove: d'altronde, ormai, il disco è solo un pretesto per andare in tour.

Di Mattia Marzi
Al concerto di Tiziano Ferro l’altra sera a Roma c’è stato un momento in cui nel parterre tutti hanno messo via i cellulari con i quali fino ad allora avevano registrato i video su hit come “Accetto miracoli”, “Buona (cattiva) sorte”, “La differenza tra me e te”, “Sere nere” e “Hai delle isole negli occhi”. È successo quando il cantautore di Latina ha cominciato a cantare “Il mondo è nostro”, uno dei brani contenuti all’interno dell’ultimo album - omonimo - uscito lo scorso autunno, non ancora estratto come singolo. Era accaduta la stessa cosa, pochi giorni prima, anche al concerto di Vasco Rossi: stavano tutti cantando a squarciagola, armati di smartphone, prima che in scaletta arrivasse il momento di “Un respiro in più”, uno dei pezzi inclusi dal rocker di Zocca nel suo ultimo album “Siamo qui”, uscito nel novembre del 2021, anche in questo caso mai estratto come singolo. Non che i fan non conoscessero la canzone: semplicemente, sembravano poco interessati a conservare nelle loro memorie digitali il video di un pezzo di cui avrebbero fatto a meno, in mezzo a brani iconici come “Ogni volta”, “Domani sì, adesso no”, “Ti prendo e ti porto via”, “C’è chi dice no” e via dicendo. Il pubblico dal vivo vuole ascoltare solamente vecchi successi: è quello che si deduce dagli show dei big del pop e del rock italiano che quest’estate stanno girando l’Italia con le rispettive tournée. Hanno tutti pubblicato da poco nuovi album, ma di quei dischi suonano poche, se non pochissime, canzoni, inserite qui e là come riempitivi in scalette che sembrano sostanzialmente dei greatest hits, dei “best of”, dove il passato conta di più - e ha più spazio - del presente.