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"Sogno Sanremo. Le ferite? Ci saranno sempre". Pamela Prati si confessa

"Sogno Sanremo. Le ferite? Ci saranno sempre". Pamela Prati si confessa
Storia di Novella Toloni

Fornito da Il Giornale

Un reality da poco concluso, un nuovo singolo musicale appena pubblicato e il sogno di calcare il palco del teatro Ariston. C’è il passato, il presente e il futuro nell'intervista che Pamela Prati ci ha concesso a pochi giorni dall’uscita del singolo "Anni 60", brano nato dalla collaborazione con gli Atmosfera Blu. Il presente la rende entusiasta per l'affetto che il pubblico le sta dimostrando, mentre del passato – quello più doloroso – porta ancora le ferite. Ma è sui sogni e i progetti che verranno, che Pamela Prati punta: "Vorrei andare al Festival di Sanremo".

Partiamo dalla musica allora, da “Anni 60”. Cosa l’ha conquistata di questo progetto musicale e perché ha detto sì agli Atmosfera Blu.

Ho detto sì perché sono dei grandi artisti e dei professionisti. Questa canzone l'ho sentita subito mia, anche se ero piccola negli Anni 60, ne ho vissuto la storia e in tante cose mi ci sono ritrovata. Molte parole del testo mi ricordano la mia gioventù, quando andavo a Fregene con i miei amici coetanei ed eravamo spensierati. Questa canzone è un arcobaleno di gioia e libertà, per questo ho detto subito sì.

Nel video della canzone indossa abiti che furono di alcune dive degli anni ’60, ma lei stessa è una diva, nel senso che è un’icona della tv e dello spettacolo italiano. Lei si sente una diva?

Nel video indosso un abito Dior originale vestito da alcune dive degli anni ’60 e nel filmato ho giocato su questo aspetto. Certo, ci gioco molto, ma io sul palco l'ho fatta la diva. Poi diva è anche una persona non solo in bellezza ma anche in stile, in modi di fare. Io nel mio piccolo mi sento una diva del mondo dello spettacolo perché ne faccio parte da quarant’anni. Ho giocato, credendoci, a interpretare le dive di una volta. Ma ogni donna può essere una diva a suo modo, anche a casa. Non è solo questione di bellezza o divismo degli anni passati.

Come si rimane sulla cresta dell’onda per tanti anni in un’epoca in cui le mode e i social rendono tutto così veloce e superato?

Dico la verità, io mi sono dovuta adeguare ai tempi di oggi perché i social tolgono un po' quel mistero che fa parte anche del personaggio pubblico. Oggi ci sono i social e le persone dei social (influencer ndr), che hanno tolto tanto a quel sapore un po' retrò di quando anche io da ragazza sognavo di fare parte del mondo dello spettacolo facendo una grande gavetta. Io credo che, quando tu hai sempre qualcosa da dire, il pubblico ti premia. Mi sento fortunata di avere potuto fare parte per tanti anni di una squadra invincibile capitanata da Pierfrancesco Pingitore al fianco di grandi artisti come Gabriella Ferri, Oreste Lionello, Leo Gullotta, Pippo Franco, Martufello, che hanno dato tanto alla nostra Italia e abbiamo portato gioia e sorrisi nelle case degli italiani.

È reduce dall'esperienza al Grande fratello vip, per la seconda volta. Era rischioso tornare, si è messa in gioco.

Avevo molta paura. Sette anni fa ne sono uscita in un modo, anche iconico se vogliamo. La frase "Chiamatemi un taxi", che mi è venuta proprio spontanea, perché viaggio da sempre sui taxi, viene ricordata ancora oggi. Pensa che quando hanno saputo che sarei tornata al Grande fratello, la cooperativa dei taxi mi ha fatto un in bocca al lupo. Devo dire grazie ad Alfonso Signorini, che mi ha dato un'opportunità grande e mi ha tenuto per mano. Mi voleva già da tre anni e sì, era molto rischioso. Ma sono entrata disarmata, ho fatto entrare anche la mia parte più vulnerabile, che tanti hanno notato. Mi sono data totalmente e il pubblico lo ha visto. Ha visto la mia "eleganza" nel parlare e nel non parlare male di nessuno, nel non urlare, nel mio modo di vestire curato. Sinceramente? Ho conquistato molti adolescenti che mi seguono e mi scrivono sui social e questo mi dà una grande responsabilità, perché significa che sono arrivata al cuore di questi ragazzi. Con il loro affetto, che sento forte ogni giorno, io posso dire di avere vinto mille il mio reality.

Chi è Pamela Prati?

Chi sono e il mio vissuto è raccontato nelle mie canzoni, nella musica. Io ho una parte molto drammatica e una più ironica. Up and down, si dice. Ho la malinconia del Cancro e la grinta e la determinazione del Sagittario e poi c'è la forza, che prendo dalle mie radici sarde. Sono una donna che ne ha passate tante, ma mi sono sempre rialzata più forte di prima.

Dalla brutta vicenda di qualche anno fa è cambiata o è sempre la stessa?

Le ferite ci saranno sempre ma impari a sopravvivere e a sopportare il dolore. Ma il dolore non andrà mai via. Ne ho passate tante fin da quando ero piccola e nel mio libro parlo anche di questo. Non è importante quante volte cadi, ma come ti rialzi perché le ferite, come una vera guerriera, servono e ti rendono più forte di prima.

La televisione di oggi non è quella del Bagaglino. Le manca una tv di qualità?

Sì, mi manca tantissimo e non manca solo a me ma anche agli italiani. Ci sono delle cose che mi piacciono. Conti fa una bella televisione, Mara Venier con le sue interviste. Ma tutti comunque attingono dal passato, dalla storia della televisione. Una biblioteca dalla quale attingere per la tv di oggi. Io, il Bagaglino e i suoi protagonisti facciamo parte di una fetta di storia della televisione ed è normale che manchi.

Com'è il rapporto con i social network?

Bisogna sopravvivere (ride)! Del resto, fanno parte di questa generazione. A volte mi piacciono a volte meno. Non sono una che ama condividere tutto, solo quando ho qualcosa da dire o di bello da mostrare. A volte chiedo il parere dei miei follower per sapere cosa vorrebbero vedere della mia vita. Non critico chi fa questo dalla mattina alla sera e mette tutto, a me però non piace ed è quasi come un lavoro. Instagram mi piace, pubblico foto, che mi faccio anche da sola, condivido i momenti con le persone che amo, i posti che mi piacciono. Credo che ci voglia moderazione, come in tutte le cose.

Progetti per il futuro? Sogni in cassetti ancora chiusi?

Sì, ci sono tanti sogni e guai a non averli. Vorrei tornare in tv con un mio programma oppure andare a Sanremo. Con il Bagaglino facemmo degli speciali su Sanremo e andare all'Ariston sarebbe bellissimo, sia come cantante sia come co-conduttrice. Quest'anno avrei dovuto partecipare a "Una voce per San Marino con il brano "Anni 60". Con gli Atmosfera Blu eravamo stati selezionati, ma per una clausola contrattuale con Mediaset non abbiamo potuto partecipare. Peccato, il pezzo era piaciuto tantissimo.