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Il discorso del 'Blah blah' di Lifeson dei Rush alla Hall of Fame

Il discorso del 'Blah blah' di Lifeson dei Rush alla Hall of Fame
10 anni fa il chitarrista della band canadese fece uno dei discorsi più rock e divertenti di sempre

Di Paolo Panzeri

Il 18 aprile del 2013, i Rush vennero inseriti nella Rock And Roll Hall Of Fame nel corso di una cerimonia al Nokia Theatre di Los Angeles. Come da prassi anche il gruppo canadese venne introdotto da un altro artista, in quel caso a fare da anfitrioni salirono sul palco i Foo Fighters Dave Grohl e Taylor Hawkins, entrambi grandi fan dei Rush. Nel suo discorso, Grohl ricordò come venne iniziato all'ascolto del gruppo nel 1976 grazie a un "cugino figo e sballato con qualche anno in più di lui" che gli diede una copia di "2112", un album che definì "heavy ****".

Poi tirò fuori una foto della band con dei kimono bianchi e pantaloni attillati, "la foto della band più ignobile di tutti i tempi" - e scherzando disse che, dopo tutti questi anni, l'immagine del chitarrista della band .Alex Lifeson si poteva ancora trovare su "CamelToe.org".

Quando i Rush salirono sul palco per tenere i loro discorsi di accettazione, tutti pensavano che le battute si fossero concluse con Dave Grohl. Il batterista Neil Peart ringraziò i componenti della crew del gruppo, i co-produttori, gli amici e la famiglia. Il cantante Geddy Lee parlò dei suoi "due formidabili partner" nella band ricordando il privilegio di avere fatto della musica insieme a loro. Poi la parola passò a Alex Lifeson che, salito sul podio degli oratori, impegnò i successivi due minuti e un pezzo a dire "Blah Blah Blah" utilizzando diverse intonazioni di voce. I due compagni, alle sue spalle, mostravano un sorriso un po' forzato, probabilmente non condividevano il comportamento del compagno oppure non capivano lo scherzo di Lifeson che in seguito disse: "Volevano uccidermi. Erano davvero nervosi."




Il chitarrista parlò approfonditamente di quanto accadde nel 2019 con James McNair per l'ormai defunta rivista Planet Rock. Alla domanda se fosse vero che i suoi compagni di band non avevano idea dei suoi piani, Lifeson ha ammesso: "Non mi sono riconosciuto. Avevamo fatto una piccola prova nel pomeriggio per controllare che il gobbo funzionasse. Ho letto il mio discorso cercando di memorizzarlo, non è un compito facile quando arrivi a questa età. Alla fine pensai: 'Dovrei solo alzarmi e dire blah, blah, blah o qualcosa del genere.' Ma poi mi sono detto, 'Oh mio Dio! Ho davvero le palle per salire lassù e farlo?' Quindi, durante lo spettacolo vero e proprio, quando eravamo seduti al tavolo, mi sono chinato verso mia moglie per dirle il mio piano. Poi qualcuno ha fatto un discorso molto serio e grandioso e lei mi ha detto, 'E tu blah, blah, blah?'".
Lifeson ha continuato ancora il suo racconto: "Mi sono convinto di farlo mentre stavo salendo sul podio.

E, sì, avevo un sorriso malizioso sul viso, perché pensavo tra me e me, 'Al, lo farai.' Tutti si alzavano e facevano questi discorsi prolissi, la maggior parte dei quali erano davvero fottutamente noiosi. Ho pensato, 'Eccoci nella Rock And Roll Hall Of Fame - il rock non dovrebbe essere irriverente?' Geddy e Neil non avevano idea di cosa stesse succedendo. Penso che fossero confusi. Davo loro le spalle e non potevano vedere che stavo recitando l'intera storia dei Rush e come siamo arrivati fin lì.".

Alex Lifeson ha poi spiegato che i suoi compagni di band inizialmente non avevano capito lo scherzo... ma compresero quasi immediamente il lato divertente della cosa. "Volevano uccidermi. Erano davvero agitati. Del tipo, 'Qual è il tuo problema? Come hai potuto farlo dopo i nostri discorsi accorati?' Il giorno dopo ho ricevuto un'e-mail da Neil che diceva 'Ti devo delle scuse grandi come il Texas. Mi dispiace tanto di essermi arrabbiato. Sono stato inondato di e-mail da tutti quelli che conosco che dicevano, non è stato grande il discorso di Alex?' Quindi mi hanno riscattato!".