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Il viaggio degli Easy Life è appena cominciato

Il viaggio degli Easy Life è appena cominciato
Dal miracolo del Leicester ai primi show della prossima estate: il momento d'oro della band.

Di Mattia Marzi

Sarà che sono nati come band mentre il Leicester, la squadra della loro città, quell’anno allenata da Claudio Ranieri, si rendeva protagonista oltremanica di un’impresa assoluta: la vittoria del suo primo titolo in Premier League. Agli Easy Life l’entusiasmo cittadino ha portato in qualche modo fortuna: da quando sono partiti, nel 2017, hanno collezionato uno dietro l’altro traguardi più o meno importanti, sia nel Regno Unito che fuori.

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Nel 2020, per dire, arrivarono secondi al sondaggio della BBC “Sound of”, che ogni anno indica la “next big thing” della scena britannica: a vincere fu Celeste, dietro di loro Yungblud e pure gli Inhaler di Elijah Hewson, il figlio di Bono. Il tour in supporto all’album “Maybe in another life…” doveva essere l’occasione giusta per far circolare ulteriormente il nome del gruppo al di qua della Manica, ma Murray Matravers e soci si sono visti costretti ad annullare le date.

“Purtroppo abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di annullare il tour europeo previsto per marzo. Il costo della vita ha fatto sì che comprensibilmente le persone non siano in grado di partecipare ai concerti come facevano prima della pandemia. Il costo di guidare in giro per l’Europa in autobus e la nuova burocrazia che incontriamo lungo la strada a causa della Brexit hanno fatto sì che questa volta non possiamo farlo funzionare - si sono giustificati loro, che domani sera avrebbero dovuto esibirsi in concerto a Milano, ai Magazzini Generali, spiegando le ragioni dell’annullamento - vogliamo essere il più sinceri possibile: i tempi sono duri e il denaro è poco per tutti noi. Ci sforzeremo di raggiungere il continente per la stagione dei festival e speriamo di vedere alcuni di voi lì. Con affetto a tutti coloro che hanno già acquistato i biglietti, scusate e grazie come sempre per il vostro continuo supporto”.

In attesa delle date estive - che speriamo possano portare gli Easy Life in concerto in Italia - la band continua a prendersi le sue soddisfazioni nel Regno Unito, dove l’album “Maybe in another life…” ha debuttato lo scorso ottobre al secondo posto della classifica ufficiale dei dischi più venduti oltremanica.

L’album, arrivato dopo un tour che ha visto la band composta da Murray Matravers (voce, sintetizzatori, tastiere), Oliver Cassidy (batteria), Sam Hewitt (basso, sassofono), Lewis Alexander Berry (chitarre) e Jordan Birtles (percussioni) esibirsi dal vivo negli Stati Uniti collezionando pure qualche sold out, è - spiegano loro - “un disco che parla di come le nostre scelte ci definiscono, nel bene e nel male, e racconta come fare pace con le cose che non possiamo controllare”. Lo ha anticipato il singolo “Antifreeze”, frutto della collaborazione con Gus Dapperton, accompagnato da un video girato proprio durante la tappa newyorkese del tour americano.




La produzione di Murray assorbe influenze che vanno dall'energia hip-hop degli Odd Future a una tavolozza visiva colorata, ispirata tanto all'animazione classica della Disney quanto all'art noveau onirico di Wes Anderson. Se l'album d'esordio "Life's a beach" era una vita facile e solare, è in “Maybe in another life..." che le osservazioni taglienti di Murray sulla vita britannica moderna colpiscono più duramente: da un amore che non era destinato ad essere (il brano che dà il titolo al disco) all'importanza di tenere sotto controllo l'altro ("OTT") e di mantenere i confini dopo la pandemia (“Beeswax"). Intanto comincia a prendere forma il calendario del tour estivo degli Easy Life: tra i primi appuntamenti annunciati, quello che sabato 26 agosto vedrà la band esibirsi dal vivo al festival di Reading & Leeds, sullo stesso palco di - tra gli altri - Lewis Capaldi, Arlo Parks e SlowThat. Sperando che gli porti fortuna proprio come il trionfo del loro Leicester.