MUSICA




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Il genio di Armando Trovajoli in mostra a Roma

Il genio di Armando Trovajoli in mostra a Roma
Dall'11 marzo al 14 maggio, tra lettere, foto oggetti personali

In una teca alcuni dei tanti premi ricevuti (Globo d'oro, Nastri D'argento, David di Donatello), in un'altra i suoi occhiali dalla grande montatura rotonda alla quale non ha mai rinunciato in barba alle mode.

E poi il violino del padre, gli spartiti sui quali annotava note e appunti personali, i biglietti affettuosi all'amata moglie Mariapaola, le vignette che realizzava per lui Ettore Scola, i messaggi di stima e affetto di Sophia Loren, di Marcello Mastroianni, dei tanti attori e registi con i quali ha lavorato.

C'è anche il copione e la partitura cui stava lavorando nei suoi ultimi giorni: una versione teatrale del film Tosca. E' un viaggio alla scoperta dell'artista e dell'uomo la mostra "Armando Trovajoli. Una leggenda in musica" dedicata al grande pianista, compositore e direttore d'orchestra, a Roma dall'11 marzo al 14 maggio al Museo di Roma in Trastevere, nel decennale della sua scomparsa. Oggetti che la moglie ha conservato con cura e che raccontano di un mondo intero fatto di cinema, musica, teatro, televisione. Musicista eclettico e versatile, jazzista di prim'ordine, nato con il violino e poi innamorato del pianoforte, Trovajoli ha raccontato in musica quasi ottant'anni di vita e di costume, le sue melodie sono state la colonna sonora della generazione del dopoguerra, segnando una pagina fondamentale della cultura italiana. Sue le musiche di musical, uno su tutti Rugantino intramontabile dal 1962, senza dimenticare Caio Rudy o Aggiungi un posto a tavola, e di film iconici da Matrimonio all'Italiana a I Mostri, passando per Riso Amaro, La Ciociara, Una giornata particolare per oltre 300 colonne sonore. La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale e a cura di Mariapaola Trovajoli ("non sono brava a parlare, io sono sempre stata due-tre passi dietro per più di 41 anni", si schermisce), Alessandro Nicosia e Federica Nicosia, è divisa in nove sezioni: gli Inizi, il Jazz, il Pianoforte, la Radio, il Cinema, le Commedie musicali, la Televisione, le passioni, il Maestro e Roma. Già perché la sua città natale è stato il filo rosso che ha attraversato vita, musica e ispirazione. La città gli ha riconosciuto il ruolo di primo piano nel 2013 intitolandogli il ponte della Musica. "Parlagli di me, mi raccomando: parlagli di me. Me lo diceva sempre quando interpretavo Rugantino al Sistina, ma non gli ho mai chiesto a chi si riferisse", racconta Valerio Mastandrea ricordando il rapporto speciale avuto con Trovajoli. "Andava oltre quello professionale. Era un po' quello nonno-nipote. Oggi mi manca l'idea che possa confrontarsi con le piattaforme per una serie tv. Ho nostaglgia di ciò che non è accaduto". "Non si tratta solo di un omaggio, ma anche di un punto di partenza - ha affermato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri -: cercheremo in futuro di rendere fruibili al pubblico il vasto archivio di Trovajoli. E sarà anche il punto di partenza per una politica culturale a tutto tondo che sappia valorizzare pezzi e componenti importanti di una città come Roma che deve diventare vibrante centro di cultura contemporanea".