MUSICA




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gIANMARIA, spero sia il primo di tanti festival

gIANMARIA, spero sia il primo di tanti festival
"E intanto esco con Mostro, il mio disco personalissimo"

Nella sua vita non sono previsti "piani B": la musica è l'unica via.

Anche quando sembrava che qualcosa potesse non andare come previsto, come il secondo posto ad X Factor 2021.

E, a guardare come sta andando, gIANMARIA sembra aver avuto ragione. Dopo la vittoria a Sanremo Giovani a dicembre e l'approdo tra i Big del Festival, è pronto anche a pubblicare il suo primo album di inediti: Mostro, come il brano che porta all'Ariston, in uscita - prima del festival, "tanto non cambia nulla e durante e dopo, invece, escono tutti. Il disco è importante quanto il brano di Sanremo" - in digitale il 3 febbraio e dal 10 in formato fisico. "Qualcuno può aver visto il secondo posto nel talent come una scon*****, ma per me non lo era. Sanremo è ora la ciliegina sulla torta di un anno intenso di lavoro e un'occasione unica per far conoscere la mia musica. Forse sarei comunque arrivato a fare un disco e un tour, ma senza la stessa esposizione e attenzione che ora riceverò da parte del pubblico", dice il ventenne vicentino come Madame, che ritroverà in gara, e Sangiovanni, che invece duetterà con Ariete nella serata delle cover. "Non so se esista una scuola vicentina, però è una bella coincidenza". "Mostro" è un brano che parla di solitudine. Una canzone intima e autobiografica che racconta di una generazione perennemente connessa, ma dalle relazioni umane sempre più frammentate. "E' una delle tre canzoni di Sanremo che non parla d'amore e questa è anche la sua forza. C'è la mia identità, parla di me, con una semplicità che è allo stesso tempo incisiva e sincera", racconta il giovane artista. Il ritornello, quel Mostro che ti ripete come una sorta di mantra, ti entra nella testa. Ma lui del mostro non ha proprio niente. "Mi sono messo a nudo, ed è quello che vorrei dire a tutti: fatelo anche voi. Non vergognatevi di sembrare fragili. Non siamo falsi, siamo solo confusi", aggiunge gIANMARIA, facendosi portavoce di tutta una generazione in un brano di cui è estremamente "convinto". "Non penso sarebbe potuto andare meglio come primo Sanremo. Primo, sì, perché spero ce ne siano altri". Il suo mondo, le sue emozioni, sono il filo conduttore di tutto l'album, "una diagnosi accurata di cosa c'è stato nel mio ultimo anno: un anno di grandi cambiamenti. C'è tutto me stesso. In una parola è un disco 'personalissimo', tanto che avrei voluto intitolarlo 'gIANMARIA, 2022'. Spesso mi sono chiesto se fossi pronto ad affrontare la vita che mi sono scelto e per la quale ho lavorato tanto e che mi porta lontano dalla mia famiglia e dai miei amici. Ma la risposta è no. Non mi sto perdendo le cose importanti". E tra queste mette la nascita della sua nipotina, a dimostrazione di quanto sia legato alle sue radici, nonostante si sia trasferito a inizio anno a vivere da solo a Milano. Il nuovo lavoro discografico contiene tra gli altri anche "La città che odi", il brano con il quale ha vinto Sanremo Giovani, insieme ad altre 9 tracce che fotografano il mondo artistico dal ventenne tra cantautorato, rock, urban e sonorità ispirate da Kanye West a Slowthai, da Neutral Milk Hotel a The National. "Mi piace l'idea di scrivere brani e fare forme canzoni italiane con dei suoni esteri". Per la serata delle cover, sarà affiancato da Manuel Agnelli con il brano Quello che non c'è degli Afterhours. "Mi piace vincere facile? Be' lui è uno degli artisti più grandi per me e gli Afterhours uno dei miei gruppi preferiti. Paura di venire oscurato da lui? No, ci tiene che venga fuori io", spiega gIANMARIA che parla spesso al plurale. "Non lavoro da solo. L'artista canta e ci mette la faccia, ma c'è un team che lavora dietro: traguardi e obiettivi si raggiungono tutti insieme". Il giudizio che teme di più, rivela, è "il mio. Sono il più crudele di tutti. Per il resto, venendo da X Factor sono abbastanza corazzato: ho imparato a gestire le critiche, tranne quelle delle persone cui sono legato. Tipo mia madre: quando mi dice 'belle queste canzonette' mi fa impazzire. Ho smesso di chiederle cosa pensa dei miei lavori", sorride pensando già al dopo festival. "Dormirò per tre giorni, poi comincerò a pensare al tour: non vedo l'ora di tornare a esibirmi live".