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Sanremo 2023: le pagelle delle canzoni in anteprima

Sanremo 2023: le pagelle delle canzoni in anteprima
Abbiamo ascoltato i pezzi in gara al prossimo Festival. Ecco come sono. Spoiler: tanto sentimento e qualche sorpresa

DI VALENTINA COLOSIMO

16 GENNAIO 2023
Diciamolo subito: quest'anno non c'è una Brividi come l'anno scorso. Nessuna canzone evidentemente vicinissima alla vittoria come quella di Mahmood e Blanco dell'anno scorso. Agli ascolti di Sanremo 2023, l'incontro dedicato alla stampa per conoscere i pezzi in gara, vince la canzone d'amore. Non si parla quasi per niente di temi sociali, la tendenza è l'introspezione e il sentimento. Nella serata finale, come sappiamo, ci sarà un intervento di Volodomyr Zelensky, «probabilmente un video registrato», spiega Amadeus, che racconta anche che è stato il premier ucraino a chiedere di partecipare.

Capitolo polemiche: sul caso Madame e il caso del falso green pass sono in corso indagini. «Ma non sarà estromessa prima dell'inizio del festival», assicura Amadeus.

Ecco le pagelle delle canzoni al primo ascolto.

Quando ti manca il fiato - Gianluca Grignani - voto: 6
Canzone intima, forse la più personale di sempre, che parla del rapporto difficile con il padre. «Ciao papà o addio papà, io ti perdono, le mie lacrime sono sincere». È un Grignani triste, introspettivo, cantautorale, con un ritornello da cantare forte. Da riascoltare.

Splash - Colapesce e Dimartino - voto: 9
Un attacco che ricorda i Giardini di marzo, e del resto Lucio Battisti - quello della fase prog - è il fantasma ispiratore di tutta la canzone. Più una buona dose di umorismo, cifra stilistica di Colapesce e Dimartino. Dopo Musica leggerissima era difficile bissare l'impresa: questa è già una hit annunciata. Verso cult: «Io lavoro per non stare con te». Si parla di una relazione in crisi. Si finisce con uno «splash» di memoria modugnana, quello del Vecchio frac.

Un bel viaggio - Articolo 31 - voto: 5
Se non ci fossero delle parti rappate, potrebbe benissimo essere una canzone di Max Pezzali. Nostalgia per gli anni andati («Non volevamo crescere ma poi è successo tutto a un tratto») ma anche il ricordo dell'underdog, partito dal niente. Il tocco di J-Ax si sente forte in versi come: «Anche morire giovani non puoi più perché adesso c’hai la family e dipende da te».

Mostro - Gianmaria - voto: 6
«Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto». È il grido di un outsider che cercala salvezza. Ritornello molto orecchiabile. Un po’ di elettronica, tanto pop, un accento da «corsivo» e genuinità al cento per cento.

Sali - Anna Oxa - voto: 5
Parole di Francesco Bianconi, ma poco riconoscibile in questo pezzo epico, con un incipit al piano drammatico e versi come «libera l’anima come rondini la sera» o «nitida come il canto dell’anima». Tono solenne, quasi un inno del culto di Anna Oxa (a cui siamo affiliati). Eccessiva, virtuosismi a gogò, chissà sul palco che cosa succederà.

Supereroi - Mr. Rain - voto: 5
«Supereroi come io e te. Camminerò a un passo da te e fermeremo il vento come dentro gli uragani». Testo come sempre molto esplicito, sentimentale, con il coro che entra nel ritornello edificante. Pezzo perfetto per la generazione Tiktok. Farà il pieno di cuoricini.

Made in Italy - Rosa Chemical - voto: 8
Forse la rivelazione del Festival. Una polka elettronica tutta da ballare, che quest'estate farà sfracelli dalle spiagge alla baby dance. «Maaa le canzoni d’amore sono meglio stonate te le canto così». Tormentone annunciato, con un ritornello che ti si pianta in testa e non se ne va: «Made in Italy». Sarà il Come si balla di Dargen D’Amico quest’anno? Rosa Chemical ci mette anche tutto il suo mondo, la fluidità, il sesso, la provocazione: «Ti piace che sono perverso, mi metto il rossetto». Ci piace.

Parole dette male - Giorgia - voto: 7
Comincia come un pezzo di Whitney Houston con una tastiera anni Ottanta in stile piano Fender. Atmosfere r ‘n’ b in cui Giorgia stravince. Canzone raffinata, si parla di un amore andato male e di parole dette male, lei non strafà, non urla, canta con il solito buongusto: «E tu alla fine eri una bella canzone».

Se poi domani - Lda - voto: 5
Una ballata che sembra una ninna nanna, ricorda Ed Sheeran. «Oh oh dammi le mani, ma solo se tu rimani» è il ritornello zuccheroso che piacerà ai ragazzini. Melodia e atmosfera che ne ricordano altre mille nel suo genere, ma funzionerà. Anche lui sembra cantare in corsivo.

Cenere - Lazza - voto: 8
Scritta da Davide Petrella e Dardust, un pezzo potente del miglior urban. Elettronica, un bel groove e autotune. Verso da segnarsi: «Ormai nemmeno facciamo l’amore, direi piuttosto che facciamo l’odio».

Mare di guai - Ariete - voto: 7
Canzone scritta da Ariete insieme al compagno di etichetta (Bomba Dischi) Calcutta, il re dell'indie. Si parla di un amore tra due giovani donne: «Tu, tu eri più bella di me». Atmosfere sognanti, melodia pop, ballad che esplode nel ritornello con l'orchestra: «Uniamo i respiri, seno caldo la mattina, tu buttati con me, mare di guai».

Cause ***** - Sethu - voto: 5
«Siamo due cause perse, me lo dicevi sempre». Pop punk che ricorda Blanco.

Tango - Tananai - voto: 7
Ballad sentimentale, è il Tananai più serio, manca l'umorismo di «baby ritorna da me, e butta via quella pistola». Qua è tutto sentimento cantato con grande pathos, ma un pizzico di ironia rimane: «Era bello finché ha bussato la police». Si parla di un amore finito: «Tu fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta così non ti offro da bere».

Vivo - Levante - voto: 6
Il ritornello funziona alla perfezione: «Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico». Un inno al corpo femminile che dà vita, un inno alla vita: la canzone ricorda i momenti successivi al parto, gioia e carnalità mischiati insieme in un testo meno cerebrale del solito.

Terzo cuore - Leo Gassmann - voto: 6
Partecipa al testo Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari e si sente. In versi come: «Penso di avere talento per trasformare le sfide in sfighe». Ma anche nel ritmo e nella melodia pop che acchiappa. «So che hai riso quando ho detto che ho tre cuori dentro il petto».

Lasciami - Modà - voto: 5
Canzone sulla depressione, con una impostazione classica alla Modà. Da riascoltare.

Due vite - Marco Mengoni - voto: 7
Canzone d'amore scritta con Davide Petrella. Archi, pathos e una tonnellata di sentimenti. «Se questa è l’ultima canzone e poi la luna esploderà». «Tanto lo so che tu non dormi mai» è il verso che potrebbe generare decine di meme. Un pezzo che si candida seriamente alla vittoria e che permette a Mengoni di sfoggiare tutte le sue doti canore. Ci aspettiamo una interpretazione di cuore che farà esplodere il televoto.

Egoista - Shari - voto: 7
Scrive la musica Salmo, ne esce un pezzo a metà tra l'urban, il pop e il rap. «Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista». Ritmo e testo ipnotico. Funziona.

Furore - Paola e Chiara - voto: 7
Il ritorno più atteso del festival non delude le aspettative. Anzi. Furore è il perfetto tormentone dance estivo, con un ritornello che entra in testa al primo ascolto: «In questa notte di sole, furore furore, amarsi e fare rumore». Atmosfere alla Festival, speriamo nella coreografia sul palco da replicare sui social. È nata una hit.

Lettera 22 - Cugini di campagna - voto: 6
I Cugini di campagna a Sanremo dopo 53 anni di carriera aggiornano il falsetto al 2023 grazie alla Rappresentante di lista che scrive il pezzo. Canzone d'amore che ricorda i loro successi ma con un piglio moderno-radiofonico. «Non lasciarmi solo, non lasciarmi qui, non lasciarmi solo, non lasciarmi qui», cantano loro. Non li lasceremo soli, sono tra le migliori sorprese del festival. Da cantare tutti in coro nei viaggi in macchina.

Polvere - Olly - voto: 5
Pezzo dance con autotune che ricorda Fedez e Dargen. Olly viene da Sanremo Giovani e si dice «innamorato come i ciechi con gli odori».

Alba - Ultimo - voto: 6
Ballad che farà piangere molti. Pianoforte onnipresente, con un crescendo di emozioni e pathos che non sembra esplodere in un ritornello orecchiabile. Ultimo canta come sempre, sicuro di sé e con molto cuore. Il testo è triste: «Amo l’alba perché spesso odio la vita mia».

Il bene nel male - Madame - voto: 8
Si parla di un amore finito con risentimento: «Amore, tu sei l’errore più cattivo che ho commesso nella vita». Dance elettronica, con dentro tutta Madame, la sua voce, la sua personalità, il suo guizzo. Grande ritmo, bel tiro, farà ballare tutti. Con un verso politicamente scorretto: «Ancora tu sei la puttana che ha ridato un senso ai giorni miei».

Stupido - Will - voto: 5
«Ma a volte io mi sento stupido, volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano». Una ballad perfetta per Tiktok.

Duemilaminuti - Mara Sattei - voto: 5
Firmano il pezzo, tra gli altri, Damiano David dei Maneskin e il fratello thasup. Canzone su un amore finito, forse malato. «E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole e poi dammi duemila minuti, anzi duemila ore». Pezzo tradizionalmente iper sanremese, con il ritornello che esplode.

Non mi va - Colla zio - voto: 6
Un po' di funk, una bella energia e una buona dose di divertimento. I Colla Zio cantano: «Tu sei come tabacco, io matto uno scacco». Un po' di freschezza.

L’addio - Coma Cose - voto: 7
«E comunque andrà. L’addio non è una possibilità». Si parla di un amore in crisi, con le atmosfere dei Coma Cose in stile Fiamme negli occhi, ma con dentro un po' di amarezza e più introspezione.

Due - Elodie - voto: 7
Grande ritmo, è il pezzo urban perfetto. Un amore finito male: «Lacrime mie o lacrime tue, le cose sono due». Siamo dalle parti di Andromeda, è la Elodie più raffinata, rispetto a «uno, due, tre, alza». Interpretazione sempre brillante, canzone tutta da ballare.