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Il disco del giorno: James Taylor, "In the pocket"

Il disco del giorno: James Taylor, "In the pocket"
Consigliato e raccontato da Carlo Boccadoro

In the Pocket (Cd Warner Bros 927301-2)

Uscito a un anno di distanza dal grande successo del precedente album "Gorilla", "In the Pocket" confermava (se mai ce ne fosse stato bisogno) l’assoluto stato di grazia in cui l’ispirazione di James Taylor veniva a trovarsi in quegli anni.
Non solo il disco si apriva con uno dei più grandi successi del cantautore americano, "Shower the People", ma tutto l’album lo vedeva mantenere un livello qualitativo altissimo di scrittura cui si aggiungevano la magnifica produzione di Lenny Waronker e Russ Titelman (che hanno rivestito queste canzoni con arrangiamenti estremamente ricchi dal punto di vista timbrico) e l’ottima forma vocale di Taylor che creava colorate armonie vocali anche grazie all’aiuto di amici come Art Garfunkel, Graham Nash, David Crosby e dell’allora consorte Carly Simon.

Canzoni bellissime come "A Junkie’s Lament" (ascoltate i giochi vocali alla fine), "Slow Burning Love", "Captain Jim’s Drunken Dream" e "Golden Moments" ci presentano il volto malinconico e dolce tipico della vena di Taylor, ma non mancano episodi più grintosi come la sarcastica "Money Machine" (dove su un tappeto ritmico dai sapori soul/gospel punteggiato da un’ottima sezione fiati James getta uno sguardo cinico e disincantato sul Sogno Americano) la cover version di "Woman’s Gotta Have It" di Bobby Womack o l’ironica "Everybody Has The Blues", dove spicca il basso tuba di Red Callender (colui che insegnò a Charlie Mingus i primi rudimenti del contrabbasso).

Taylor firma assieme a Stevie Wonder una delle sue canzoni più riuscite, "Don’t Be Sad ‘Cause Your Sun Is Down", mentre affida alle movenze melodiche di "Daddy’s All Gone" una efficace fotografia della vita on the road e della nostalgia di casa che questa si porta dietro.

Il disco si avvale della collaborazione di tutta la crème de la crème degli studi californiani, con prestazioni strumentali ottime da
parte delle tastiere di Clarence Mc Donald e Craig Doerge, mentre le chitarre dello stesso Taylor e del fidato Danny Kortchmar
svettano sulla sezione ritmica di Lee Sklar (basso) e Russ Kunkel (batteria).

Negli anni successivi Taylor sprofonderà in una crisi creativa (dalla quale si è ripreso solo in anni recentissimi) dando vita a una lunga serie di album intrappolati nella routine, ma fortunatamente "In the Pocket" ci presenta un artista ancora ricco di idee.


Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.

Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.