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Laura se ne è andata e non ritorna più

Laura se ne è andata e non ritorna più
La notte in cui la cantante di Solarolo diventò una stella, lottando contro tormenti e pregiudizi.

Di Mattia Marzi

“Che cosa fa una persona che diventa famosa?”: è la prima cosa che Laura Pausini domanda ai genitori nel cuore della notte tra sabato 27 e domenica 28 febbraio, sul calendario l’anno è il 1993, a qualche ora dalla proclamazione, alla fine dei servizi fotografici e delle interviste di rito.

Indossa ancora la giacca blu con bottoni e impunture dorati con la quale si è presentata sul palco per l’ultimo passaggio davanti agli spettatori, quelli seduti in teatro e i milioni attaccati alla tv a casa: la stessa, custodita gelosamente per tutti questi anni nella casa in cui viveva all’epoca con i suoi genitori e che ora è diventata la sede del suo fanclub, che ha tirato fuori dalla teca in questi giorni per una foto pubblicata sui social per preannunciare i festeggiamenti legati al trentennale di carriera. Se avesse una sfera di cristallo davanti a sé non resisterebbe alla tentazione di sbirciare cosa ha in serbo per lei il futuro, tra gli oltre .70 milioni di album venduti in tutto il mondo, i tour mondiali, i duetti con leggende e star del calibro di Ray Charles, Gilberto Gil, Charles Aznavour, Kylie Minogue e miti della sua infanzia come Claudio Baglioni, Ivano Fossati e Gianna Nannini, i Dischi d’oro, di platino, d’argento e di diamante, un Golden Globe, quattro Latin Grammy Awards e pure un Grammy Award. Cose che fa una persona che diventa famosa, appunto. Ma forse in quelle rivelazioni la 18enne cantante che per partecipare al Festival di Sanremo è mancata per sette giorni da scuola, l’istituto d’arte e ceramica Ballardini di ****za, si smarrirebbe.


Papà Fabrizio, subito dopo aver saputo che la figlia ha trionfato sul palco dell’Ariston tra le “novità”, ha preso un’auto e si è precipitato a Sanremo, macinando chilometri e chilometri in una manciata di ore, raggiungendo il resto della famiglia – in teatro c’erano già la mamma Giovanna e la sorella minore Silvia – nella Città dei Fiori: “Era a suonare in un locale, ma mi ha fatto la sorpresa di arrivare nel cuore della notte.

Mica tanto sorpresa, però, perché io me l’aspettavo”, racconta Laura in un’intervista a caldo a TV Sorrisi e Canzoni. Laura è confusa e frastornata. Non riesce a smettere di piangere per l’emozione: “Sono arrivati i miei discografici e mi hanno detto qualcosa, mentre un sacco di persone lì, dietro il palco, si complimentavano con me. Ci ho messo qualche minuto per rendermene conto. Lo so, sembra banale, ma se penso che .fino all’anno scorso ero nella mia casa a guardarlo alla televisione… E oggi sono qui con il premio in mano”, racconta all’inviato del settimanale, Antonio Mustara, tra i primi a incontrarla dopo la vittoria con “La solitudine”.


E pensare che la gita sanremese di Laura Pausini da Solarolo non era iniziata nel migliore dei modi. Alla critica la canzone presentata dall’interprete romagnola, che racconta i tormenti adolescenziali di una giovane ragazza – una delle tante della provincia italiana degli Anni ’90 – costretta a fare i conti con il trasferimento del suo fidanzato, Marco, inizialmente non era piaciuta. Troppo banale, adolescenziale, “un manifesto generazionale under 18 denso di pathos adolescenziale e di belle speranze”, l’avevano definita gli inviati dei quotidiani e dei settimanali nella Città dei Fiori: “Alcuni giornalisti hanno scritto che era banale, ma non l’hanno forse ascoltata con attenzione. È una storia bella, quella di una ragazza che viene lasciata, ma capisce che l’amore è la forza per uscire dalla solitudine”, dice la cantante, difendendo il brano composto per lei dal suo produttore Angelo Valsiglio e da Pietro Cremonesi, con un testo firmato da quest’ultimo insieme a Federico Cavalli.

D’altronde “La solitudine” è un abitino cucito su misura: dentro c’è la sua storia. A partire dal treno delle 7.30 che la ragazza prendeva da Solarolo per raggiungere l’istituto d’arte di ****za. Sarà la stessa Laura a raccontare che Marco è realmente esistito, anche se nel testo la storia d’amore è un po’ romanzata: il vero Marco la tradì baciando un’altra ragazza, quello del brano segue il padre per lavoro lontano da Solarolo. “.Era la mia vita quando avevo 17 anni, una vita simile a quella di tante ragazze di Solarolo. Solo che io oltre alla scuola d’arte, i compiti, la chiesa e il lavoro da baby sitter avevo anche il pianobar con mio babbo Fabrizio. E fare pianobar mi piaceva tanto: non volevo rinunciare a niente. Quindi a volte la mattina facevo tardi per prendere il treno delle 7.30 che mi portava a scuola a ****za. E come tutte le adolescenti ero innamorata persa”.




Era già felice così, Laura. Poi, però, la vita riserva sempre delle sorprese. La sua si palesa sotto forma di una telefonata che la ragazza riceve dal papà mentre è a scuola, convocata dalla bidella al telefono: “ Laura, ti hanno presa a Sanremo ”. Il treno che da Solarolo la porta a ****za passa tutti i giorni alle 7.30. Quello che le cambia la vita passa una volta sola
E Laura non se lo lascia sfuggire: “Il giorno più brutto è stato martedì, quando dovevo cantare per la prima volta.

Se sono emozionata mi prendono certi crampi allo stomaco. Quando ho attaccato la canzone, però, mi sono ripresa e ho dimenticato tutte le ansie e i dolori che avevo prima. Nei giorni successivi è andata meglio, anche se tutte le interviste, i servizi fotografici… Non pensavo che fosse così caotico”, dice, dopo aver appena battuto di oltre duecento voti la concorrenza di Gerardina Trovato, la promettente cantautrice siciliana sponsorizzata da Caterina Caselli (al terzo posto si piazza invece il 21enne Filippo Neviani, in arte Nek). Negli occhi ha ancora l’immagine della platea dell’Ariston in piedi ad applaudirla. Nelle orecchie il vocione di Pippo Baudo che scalda il pubblico: “Applauditela tutti”. Tra Solarolo e ****za gli amici, i parenti e i compagni di scuola che per tutta la settimana hanno fatto il tifo per lei la aspettano per festeggiarla e lei non vede l’ora di riabbracciarli. Non può sapere che tra gli spettatori dell’Ariston, quella sera, ad applaudirla c’era un promoter della Warner che in Olanda decide le playlist delle radio. E che, a differenza della ragazza,
ha già visto nel suo futuro stellare .