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Cos'è questa storia del concerto privato di Beyoncé a Dubai?

Cos'è questa storia del concerto privato di Beyoncé a Dubai?
La star come Cristiano Ronaldo? Più o meno: ha accettato 24 milioni di dollari per uno show a Dubai.

Di Mattia Marzi

Beyoncé come Cristiano Ronaldo? Più o meno. Un po' come successo al campione portoghese, che dopo essere stato scaricato dal Manchester United anziché restare in Europa ha preferito accettare di indossare in Arabia Saudita la casacca dell'Al-Nassr per la cifra di 200 milioni di euro all'anno, l'ex Destiny's Child ha ceduto a una proposta irrinunciabile che le è arrivata da Dubai: un concerto sul palco del teatro dell'hotel di lusso Atlantis The Royal, di proprietà del gruppo Istithmar World, che fa capo direttamente al governo di Dubai, per fare un po' di pubblicità alla struttura. In cambio della bellezza di 24 milioni di dollari. E così ieri sera la voce di "Listen", che non cantava ufficialmente in pubblico da cinque anni, (è stato il suo primo concerto dallo show del 2018 sul palco del Global Citizen Festival a Johannesburg, in Sudafrica), si è esibita di fronte a pochi selezionati spettatori per un'ora e mezza, intascando al minuto 330 mila euro circa.

Non è la prima volta che Beyoncé si esibisce dal vivo negli Emirati Arabi Uniti: nel 2009 la cantante fece un concerto nella capitale, Abu Dhabi, e dopo di lei si sono esibiti nel paese anche - tra gli altri - i Blur, i Killers e Jay-Z. C'è da dire però che negli ultimi anni diversi artisti hanno deciso di rifiutare di esibirsi negli Emirati Arabi Uniti in segno di protesta contro le violazioni dei diritti umani che avvengono sistematicamente in quei territori: tra questi anche i Pearl Jam, Big Thief e Nicki Minaj. Chissà cosa ne pensano i fan di Beyoncé del fatto che la loro beniamina, un patrimonio valutato in 500 milioni di dollari, che fa di lei una delle star più ricche, si sia esibita in un paese in cui l'omosessualità è un crimine teoricamente punibile con la morte, secondo la costituzione degli Emirati Arabi Uniti (l'anno scorso il rapper Stormzy finì al centro delle polemiche per aver accettato di esibirsi ad Abu Dhabi dopo una gara di Formula1).

La cantante ha deciso di invitare a Dubai anche alcune testate statunitensi, come rivelato da Pitchfork. La rivista ha fatto sapere di aver ricevuto negli scorsi giorni una mail da parte dell’entourage della popstar, contenente un invito a partecipare all’evento nell’arco del fine settimana: “Beyoncé ti invita a un fine settimana in cui i tuoi sogni diventano la tua destinazione. Tu e un tuo ospite siete invitati a festeggiare, a rilassarvi sulla spiaggia e a fare esperienze speciali, viaggiando in business class in aereo, in prima classe per i trasporti via terra e in prima classe nelle stanze dell’Atlantis The Royal”. A fare da sfondo all’esibizione di Beyoncé è stata una riproduzione gigantesca della “Scuola di Atene” di Raffaello, il celebre affresco dell’artista rinascimentale conservato presso i Musei Vaticani. Un’allusione al titolo dell’ultimo album della popstar, “Renaissance”, uscito lo scorso luglio a distanza di sei anni dal precedente “Lemonade”. Del disco, però, Beyoncé non ha eseguito dal vivo nemmeno una canzone.

Durante lo show, iniziato con oltre un’ora di ritardo, tra coreografie, fuochi d’artificio e glamour (oggi l’Atlantis The Royal ospiterà addirittura una sfilata di moda per il debutto dell’ultima collezione di Ivy Park, la casa di moda di Beyoncé), la diva statunitense ha fatto ascoltare brani come “Halo”, “XO”, “Crazy in love”, “Naughty girl”; “Drunk in love”, “Freedom”, “Be alive”, duettando pure con la figlia undicenne Blue Ivy Carter su “Brown skin girl”. Tra gli ospiti seduti in platea c’erano, naturalmente, il marito Jay-Z e i gemelli Rumi e Sir, la madre Tina Knowles Lawson, il padre Matthew Knowles, oltre a Chloe e Halle Hailey, Rebel Wilson, Nia Long e Kendall Jenner. Nonostante gli organizzatori abbiano chiesto agli spettatori di evitare di scattare foto o registrare video durante l'evento, qualcuno è riuscito comunque a filmare pochi secondi dello show senza farsi beccare, condividendo poi tutto sui social.