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Muse: "Quando fai un greatest hits significa che sei finito"

Muse: "Quando fai un greatest hits significa che sei finito"
La loro etichetta discografica gliene aveva chiesto uno: Bellamy e soci si sono opposti.

Di Mattia Marzi

Per festeggiare il trentennale dall'esordio - era il 1992 quando Bellamy e soci cominciarono a suonare insieme - i discografici avevano chiesto ai Muse di ragionare sulla possibilità di spedire quest'anno nei negozi un "best of" della loro carriera. Un'operazione discografica diversa da "Origin of Muse", il cofanetto uscito nel 2019 per i vent'anni di "Showbiz", l'album di debutto del trio: l'etichetta si aspettava stavolta un vero e proprio greatest hits. Matt Bellamy e soci si sono opposti e alla richiesta della casa discografica hanno risposto con una manciata di nuove canzoni, quelle che compongono il nuovo album "Will of the people", in uscita il 26 agosto. A raccontarlo è il frontman, in una lunga intervista concessa al tabloid britannico The Guardian:

Quando nei fai uno, di greatest hits, significa che sei arrivato alla fine. E poi non pensiamo di avere abbastanza hit nel nostro repertorio. Noi non siamo propriamente un gruppo pop.

Nella stessa intervista Matt Bellamy lascia intendere che i Muse, reduci dai concerti sui palchi delle arene all'aperto europee di quest'estate (in Italia si sono esibiti a giugno di fronte ai 50 mila spettatori del Firenze Rocks), sono già pronti ad annunciare nuovi concerti, presumibilmente negli stadi, in programma nell'estate del 2023, dopo gli show nei club di questo inverno. Il cantante ha detto:

Il nostro nuovo show dal vivo è molto diverente. Non possiamo dire di più. Luci enormi, folle enormi, tutti che cantano insieme. È un po' più sdolcinato. È come stare in una squadra di calcio e segnare il gol della vittoria ogni giorno.

. "Il nostro spettacolo dal vivo è così divertente, non posso nemmeno dirtelo", dice con un sorriso gigantesco. “Luci enormi, folle enormi, tutti cantano insieme. È un po' più sdolcinato. È come stare in una squadra di calcio e segnare il gol della vittoria ogni giorno”. Un giorno, prevede, si stancheranno dei tour mondiali e guarderanno oltre la "musica su larga scala", ma non ancora.