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Eurythmics, la storia di "Sweet dreams (Are made of this)"

Eurythmics, la storia di "Sweet dreams (Are made of this)"
Tratta dal libro "Quello che le canzoni non dicono"

Di Redazione
Sweet dreams (Are made of this)
Eurythmics
Autori: David Stewart / Annie Lennox
Anno di pubblicazione: 1983

Questa storia racconta di un amore che finisce e di una band che nasce, di una coppia che si separa sentimentalmente ma che resta unita per amore della musica, questa storia parla degli Eurythmics e del loro primo grande successo "Sweet dreams (are made of this)".

1980: Dave Stewart ha 28 anni e Annie Lennox 26, da qualche anno suonano e cantano con The Tourists, un gruppo pop-rock che arranca faticosamente senza riuscire a sfondare veramente, nonostante tre album incisi e alcuni singoli passati direttamente nel dimenticatoio. Dave e Annie sono anche legati sentimentalmente, ma a volte una inutile rincorsa al successo è in grado di logorare anche i rapporti di coppia. Il gruppo si trova in Australia ma alla fine del tour decide di separarsi, e sul volo di ritorno anche Dave e Annie prendono la stessa decisione. «Siamo usciti dalla fine dei Tourists maltrattati e contusi» dirà più tardi Annie Lennox.

Nonostante la fine della loro relazione i due decidono però di continuare a fare musica insieme, seguendo un’idea di musica elettronica sperimentale.

Stewart ha raccontato nel libro "The Dave Stewart Songbook": «Quando ci siamo lasciati come coppia per qualche strana ragione sentivamo che non potevamo davvero rompere quell’incantesimo, quindi abbiamo deciso di continuare a fare musica insieme. Questo ci ha causato molti problemi, eppure abbiamo finito per scrivere un sacco di grandi canzoni, alcune riguardavano la nostra relazione e altre la nostra relazione con il mondo che ci circondava. Qualunque cosa abbiamo scritto ha sempre avuto un lato oscuro e un lato leggero e in un certo senso la chiamo “musica realistica”, piena di alti e bassi delle relazioni reali e della vita stessa». .

Il primo album degli Eurythmics esce nel 1981. "In the garden", nonostante sia stato inciso a Colonia col prestigioso produttore Conny Plank - uno che ha lavorato tra gli altri con David Bowie, Kraftwerk, Ultravox e Brian Eno - e con la partecipazione di diversi musicisti della scena sperimentale tedesca, è un fiasco colossale, così come i due singoli che ne vengono tratti. «A un concerto, abbiamo suonato per quattro persone - ha raccontato Dave Stewart - Siamo tornati a casa viaggiando per tutta la notte in mezzo a una bufera di neve e a un certo punto abbiamo dovuto fermarci in mezzo al nulla. Erano le 6 del mattino e Annie stava piangendo». «Pensavo che fosse la fine della strada - conferma Annie Lennox - Stavamo provando a scrivere ma ero infelice».

Pieni di debiti i due allestiscono un piccolo studio casalingo a Chalk Farm, un quartiere del borgo di Camden a Londra, sopra un negozio di cornici per quadri.
«Mi sono reso conto che avevamo bisogno di attrezzature adeguate - racconta ancora Dave Stewart - così siamo andati a incontrare il direttore della nostra banca.

Seduti nel suo ufficio, dovevamo essere una strana coppia ma, incredibilmente, ci ha concesso un prestito di 5.000 sterline!» Coi soldi ottenuti Dave e Annie acquistano un equipaggiamento di seconda mano, tra cui un registratore a 8 tracce, un mixer, un microfono, e ben 2.000 sterline vengono utilizzate per un Drum Computer MCS, uno dei soli circa 30 costruiti, il cui utilizzo mette a dura prova Dave, come ha ricordato lui stesso: «Non riuscivo a far funzionare nessuna delle nuove attrezzature. A questo punto, Annie era totalmente depressa. Era rannicchiata sul pavimento quando sono riuscito a produrre questo ritmo e riff. Annie si è tirata su all’improvviso e ha detto: “Che diavolo è quello?”» La Lennox inizia a suonare il suo sintetizzatore e dall’interazione dei due sintetizzatori nasce l’embrione di "Sweet Dreams". .

Sul riff appena ottenuto Annie improvvisa un testo, “Sweet dreams are made of this...” (“I sogni d’oro sono fatti di questo...”), una rappresentazione dello stato di prostrazione in cui si trovavano dopo le delusioni che avevano avuto. Annie ha descritto così il suo stato d’animo: «Mi sentivo molto vulnerabile. La canzone era un’espressione di come mi sentivo: senza speranza e nichilista. Mi sentivo come se fossimo in un mondo da sogno, che qualunque cosa stessimo inseguendo non sarebbe mai successo. Tutto ciò si riversò in "Sweet Dreams"». Dave Stewart, però, pensa che il testo così sia un po’ troppo deprimente e aggiunge la frase “Hold your head up” (“Tieni la testa alta”) per dargli comunque anche un senso di speranza.

Terminata la canzone i due sono entusiasti del risultato ma vengono raggelati dalle reazioni delle prime persone cui la fanno ascoltare.

In particolare la casa discografica dice che manca un ritornello e che non la vedono molto come singolo. "Sweet dreams" dà il titolo all’album che esce nel gennaio dell’83, da cui vengono tratti tre singoli che però non hanno alcun successo, finché un DJ di una radio di Cleveland comincia a suonare spesso "Sweet dreams", generando un gran numero di richieste tra gli ascoltatori L’etichetta è costretta a cedere e pubblica la canzone come singolo, che in Inghilterra entra in classifica nel febbraio 1983 alla posizione 63, per raggiungere il secondo posto il mese successivo. In maggio il singolo viene pubblicato negli Stati Uniti, dove scala lentamente la classifica fino ad arrivare alla prima posizione in agosto. .

Senza dubbio parte del successo della canzone si deve al video diretto da Chris Ashbrook e girato nel gennaio 1983, poco prima della pubblicazione del singolo e dell’album, in cui Annie appare con capelli corti arancioni e indossa un abito nero da uomo. «Volevamo che la nostra immagine fosse forte e potente, perché sapevamo che sarebbe stata lì per sempre - ha detto Annie Lennox - Nel video cercavo di essere l’opposto del cliché della cantante. Volevo essere forte come un uomo, uguale a Dave e percepita alla stessa maniera». Nel video compare anche una mucca che si aggira per lo studio, che ha creato però qualche difficoltà logistica, finché non si è trovato uno studio a Londra con un ascensore abbastanza grande per trasportare l’animale. Annie ha sempre ricordato le riprese con il bovino che vaga per lo studio come una delle esperienze più surreali della sua vita.

Gli Eurythmics sono sempre rimasti legati alla canzone e l’hanno regolarmente suonata in tutti i loro concerti, e anche la stessa Annie Lennox la esegue spesso nei suoi tour da solista.
Un divertente aneddoto riguarda la prima frase del testo: secondo un sondaggio di Spotify del 2013 per stabilire quali canzoni abbiano il testo più frainteso, "Sweet dreams" è arrivata in cima, in quanto moltissimi hanno confessato di avere sempre creduto che il testo, invece di “Sweet dreams are made of this” (“I sogni dolci sono fatti di questo”) dicesse “Sweet dreams are made of cheese”, cioè “I sogni dolci sono fatti di formaggio”.

Tra le cover della canzone degna di nota è quella dei Marilyn Manson inclusa nel loro album del 1995 "Smells Like Children".


Questo testo è tratto dal libro "Quello che le canzoni non dicono - Storie e segreti dietro le nostre canzoni del cuore" di Davide Pezzi, per gentile concessione dell'autore.