Il Covid blocca anche il tour di Ringo Starr
Dopo i Rolling Stones, anche l'ex Beatle costretto alla sosta forzata dal virus

La nuova variante Omicron non guarda in faccia a nessuno, nemmeno alle più grandi rockstar mondiali ancora in circolazione: dopo aver stoppato - fortunatamente senza conseguenze per la data prevista a Milano per il prossimo 21 giugno - il tour europeo dei Rolling Stones partito lo scorso primo giugno da Madrid, il Coronavirus ha messo i bastoni tra le ruote alle operazioni dal vivo di un altro nome storico della gloriosa scena rock britannica.

Ringo Starr è stato costretto a rimandare le restanti dodici date del suo tour nordamericano dopo che due elementi della sua All Starr Band sono risultati positivi al virus: a incappare nell’infezione, come già capitato a Mick Jagger solo qualche giorno fa, sono stati il chitarrista nonché leader e fondatore dei Toto Steve Lukather e il polistrumentista (e leader dell’Edgar Winter Group) Edgar Winter.

“Siamo dispiaciuti di aver deluso i fan”, si legge nella nota con la quale l’artista ha annunciato il forfait: “E’ stato fantastico tornare on the road e ci siamo divertiti moltissimo a suonare per voi. Come però sappiamo bene, il Covid è ancora in circolazione e - nonostante tutte le nostre attenzioni - queste cose possono capitare. Voglio ringraziare i fan per la loro pazienza, vi mando pace e amore, non vedendo l’ora di tornare il prossimo autunno”.

La serie di eventi rinviati a data da destinarsi si sarebbe tenuta tutta sulla east coast, tra la Pennsylvania e la Florida, tra l’11 e il 26 giugno prossimo: l’ex Fab Four tornerà a esibirsi in nord America alla fine del prossimo settembre con una tranche di diciannove date che prenderà il via da Bridgeport, in Connecticut, il 23 settembre e si concluderà a Città del Messico il 20 ottobre successivo.

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