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Eurovision: il 6° posto italiano e il flop di Lauro, spiegati

Eurovision: il 6° posto italiano e il flop di Lauro, spiegati
Chi (non) ha votato Mahmood e Blanco, come si è piazzato Achille Lauro in semifinale

Di Gianni Sibilla

524 contro 268: dal 2021 al 2022 l'Italia ha perso quasì la metà dei punti ad Eurovision. L'anno scorso i Maneskin vinsero di misura sulla Francia soprattutto grazie al televoto, che attribuì alla band romana ben 318 punti - per le giurie era solo quarta con 206. Quest'anno l'Ucraina era oggettivamente inarrivabile ( 192 punti dalle giurie nazionali e ben 439 dal televoto), ma cosa non ha funzionato per l'Italia?

Mahmood e Blanco: cosa non ha funzionato
Mahmood e Blanco hanno ottenuto più punti dalle giurie, 158 (7° posizione) e solo 110 punti dal televoto - recuperando una posizione grazie alla pessima performance del Portogallo in questa sezione e terminando sesti.

Al televoto, solo 10 punti da Malta e nessun 12 punti. Per le giurie sono arrivati un paio di 12 da Albania e Slovenia, che sono le due nazioni che complessivamente ci hanno dato più punti (rispettivamente 20 e 18).
Da Mahmood e Blanco ci si aspettava un podio - i bookmaker li hanno dati per secondi fino all'inizio della manifestazione. Lì è cambiata la percezione.
"Brividi" è un canzone che oggettivamente era un gradino sopra a quasi tutte le altre, ma i due sono apparsi inizialmente stanchi e un po' spaesati.

Blanco ha saltato la prima prova per date del tour. È arrivato per la seconda prova, a cui è seguita una brutta conferenza stampa per i media internazionali (con lo stesso Blanco impacciato con l'inglese e il meme di Mahmood), che di certo non ha aiutato. .
Nelle prove successive sono apparsi progressivamente più a fuoco e in finale sono andati abbastanza bene, anche se la messa in scena della canzone non era così efficace come quella dei Maneskin: molto scura e senza una grande drammaturgia.
C'è da dire soprattutto che il paese ospitante non ha quasi mai la simpatia del pubblico, e quest'anno si è visto in maniera molto netta, con uno scarso risultato al televoto. Insomma: un dignitoso sesto posto, come Gabbani a Kyiv nel 2017 (che arrivò da favorito), ma meno bene di Ermal Meta e Fabrizio Moro a Lisbona nel 2018 (5°) e dello stesso Mahmood da solo a Tel Aviv nel 2019 (2°)

Il flop di Achille Lauro
Decisamente peggio è andata ad Achille Lauro, in gara per San Marino.
L'anno scorso San Marino era arrivato in finale con Senhit, ed era la terza volta nella sua storia - quest'anno invece Lauro non si è neanche avvicinato a passare il turno: nella sua semifinale si è classificato 14° su 18 con 50 punti. Passavano solo i primi 10, e l'Italia non votava: Lauro ha ricevuto punti solo da 8 stati, con un 12 dalla giuria belga. Davvero poca cosa.

"Stripper", la sua canzone, era un rock messo in scena molto bene, con effetti speciali e la giusta dose di trash (un toro meccanico, la chitarra pirotecnica di Boss Doms) - che da queste parti funziona sempre. Ma non basta, perché “Eurovision è una campagna elettorale”, come mi ha spiegato l’autore e producer Eddy Anselmi: qua non lo conosceva nessuno e il lavoro di preparazione non è stato sufficiente.
Non è un caso che le tre volte in cui San Marino è arrivato in finale, ci è riuscito con artiste che avevano già partecipato alla manifestazione in anni precedenti, Senhit e Valentina Monetta.


Achille Lauro ci riproverà l'anno prossimo?