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Eurovision, la prima semifinale: pagelle e finalisti

Eurovision, la prima semifinale: pagelle e finalisti
i voti alle esibizioni, i primi 10 paesi che accedono alla "Grand final" di sabato.

Eurovision, la prima semifinale: pagelle e finalisti
Di Gianni Sibilla

Si è conclusa la prima semifinale di Eurovision Song Contest, con i primi 17 paesi in garar. in 10 sono arrivati alla finale - tramite televoto e giurie nazionali - e accedono alla "grand final" di sabato 14. La seconda semifinale si svolgerà giovedì 14, mentre Italia, Germania, Inghilterra, Spagna e Francia - i "big five" - accedono direttamente alla finale.

Ecco i primi 10 finalisti: Svizzera, Armenia, Islanda, Lituania, Portogallo, Norvegia, Grecia, Ucraina, Moldavia, Olanda

Le canzoni e le pagelle
Non sono il centro di Eurovision, che punta più sullo spettacolo in quanto tale: le canzoni in sé sono spesso bruttarelle o imitazioni di qualcosa già sentito, se non spesso dichiaratamente trash. Comunque non male quelle che giocano più sulla semplicità come l’olandese S10, una ballata semiacustica con crescendo e la portoghese “Saudade, saudade”, anche questa molto semplice (cerca l’effetto Sorbral?) . Quella più “appiccicosa” è anche la favorita: “Stefania” della Kulash Orchestra è un folk hip-hop improbabile, ma che funziona (e non solo perché è l’Ucraina). Ecco le pagelle.

Albania: Ronela Hajati - Sekret: 3
Un inizio sobrio, non c'è che dire. Pop sguaiato da Eurovision..

Lettonia: Citi Zēni - Eat Your Salad: 5
Pop funk: Dirotta sulla Lettonia...

Lituania: Monika Liu - Sentimentai: 5
Sembra di tornare agli Eurovision degli anni '60, con una ballata sentimentale.

Svizzera: Marius Bear - Boys Do Cry: 5
L'uomo sensibile che cita i Cure? anche no, grazie

Slovenia: LPS - Disko: 5
Disco pop fuori tempo massimo...

Ucraina: Kalush Orchestra - Stefania: 8
Strafavoriti e amati dal pubblico, funzionano e la canzone rimane in testa

Bulgaria: Intelligent Music Project- Intention: 6
Prog rock a Eurovision? molto anni '80, però divertente (anche se loro si prendono sul serio)

Olanda: S10 - De Diepte: 7
Cantata in olandese, non inglese come fa l'Olanda di solito. Pop minimale e piacevole

Moldavia: Zdob e Zdub & Fraţii Advahov - Trenulețul: 7
“Hey ho let’s go” e i Ramones diventano Bregovic al 1° maggio di 20 anni fa. A loro modo divertenti e trash

Portogallo: MARO - Saudade, Saudade: 7
Come se noi italiani ci presentassimo con una canzone intitolata "ciao". Però non male.

Croazia: Mia Dimšić - Guilty Pleasure: 5
Pop che passa senza lasciar traccia.

Danimarca: REDDI - The Show: 5
Inizia come una sorta di Billie Eilish intimista, poi diventa pop-punk. Mah...

Austria: LUM!X feat. Pia Maria - Halo: 4
Sono mezzi italiani (lui è un collaboratore di Gabry Ponte e si sente): EDM tamarra...

Islanda: Systur - Með Hækkandi Sól: 6
Quest'anno l'islanda la butta sul country, altro che "Fire Saga": le Sigur Dixie Chicks sono senza infamia e senza lode

Grecia: Amanda Georgiadi Tenfjord - Die Together: 5
Parte seduta e ieratica poi si apre, enfatica, anche troppo: "If die together now we will always have each other"

Norvegia: Subwoolfer - Give That Wolf A Banana: 7
I più folli di tutto lo show: lupi gialli che vogliono banane con una canzone pop. Solo ad Eurovision...

Armenia: Rosa Linn - Snap: 5
Una fotocopia di una canzone dei Lumineers e del country pop, con un una buona idea di scenografia, che non basta però

Lo show
Un inizio potente, spettacolare con fuochi d'artificio, a presentare il tema "The sound of beauty". Poi arrivano i tre conduttori: Mika è quello a suo agio, la Pausini energica (ma con un inglese talvolta maccheronico) e Cattelan il più defilato dei tre, che sfrutta l'esperienza della scuola MTV per eventi internazionali musicali. Ma sulla Rai sono sempre coperti dal discutibile il commento in diretta di Corsi e Malgioglio, che serve evidentemente ad avvicinare lo show al pubblico generalista di RaiUno, ma che lascia spesso interdetti. Eurovision è da guardare in Inglese, senza commento...

Rimanendo sul versante spettacolare, le performance in gara sono sembrate un po' piatte: il sole dello sfondo è fermo, gli archi non si muovono, e questo condiziona un po' il risultato. Regia impeccabile, grande produzione, almeno questa prima sera non si sono visti particolari guizzi.
Tra gli ospiti menzione d’onore a Diodato, da 10 con una spettacolare rivisitazione di “Fai rumore”: se fosse andato in gara così due anni fa, chissà cosa sarebbe successo, forse avremmo già vinto nel 2020. Notevole anche l’omaggio all’italodance di Dardust e Benny benassi, che passa dalla citazione di "Children" di Robert Miles aegli Eiffel 65 al finale con Sophie & The Giants.