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La canzone dei Pink Floyd che David Gilmour preferisce suonare

La canzone dei Pink Floyd che David Gilmour preferisce suonare
Dal vivo il chitarrista della band inglese predilige interpretare un brano del 1971

Di Paolo Panzeri

Ci sono canzoni che hanno fatto la fortuna di un artista o di una band che, a lungo andare, nonostante non venga messo in discussione il senso di riconoscenza verso quei brani, che hanno avuto il grande merito di avere cambiato decisamente in meglio il destino di chi li ha scritti e interpretati, sono stati visti come una gabbia e, per questo motivo, dal vivo, vengono lasciati fuori dalla scaletta perché non si trova più l'entusiasmo per suonarli.

Solitamente accade che siano proprio quei pezzi che il pubblico, in concerto, richiede con più insistenza a gran voce. Dopo decenni proporre sempre le stesse canzoni è umano che possano venire a noia a chi li deve interpretare. Esiste poi chi, come il chitarrista dei Pink Floyd .David Gilmour, anche nelle sue esibizioni da solista non manca di eseguire le vecchie canzoni della band in cui milita fin dal 1968, oltre cinquanta anni fa.

Nel 2020, durante il lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus nel corso di un incontro con i fan sui suoi social network, l'oggi 76enne musicista britannico si rese disponibile a rispondere ai quesiti posti dai fan. Una delle domande che gli venne rivolta riguardava quale fosse la sua canzone preferita dei Pink Floyd da suonare in concerto. Senza tentennare un secondo David Gilmour rispose: “Direi “Echoes''. È davvero divertente da suonare, in particolare nel mio ultimo tour da solista e anche nel tour solista del 2006 con Rick Wright. Ho sempre considerato quella canzone come un duetto tra lui e me. Quindi è stato straordinario, non poteva e non doveva più essere suonata ora che lui è morto". Il tastierista dei Pink Floyd Richard Wright è mancato il 15 settembre 2008 all'età di 65 anni a causa di un cancro.

“Echoes” venne pubblicata in “Meddle”, sesto album in studio della band inglese pubblicato nell'ottobre del 1971, ha una durata di oltre 23 minuti e occupa l'intero lato B del disco. Il brano è stato regolarmente eseguito dai Pink Floyd in concerto dal 1971 al 1975 ed è incluso anche nel celebre film della band del 1972, "Live At Pompeii".




Nel corso dell'incontro con i fan del 2020 Gilmour ha inoltre menzionato uno dei suoi ricordi preferiti su l'ex compagno di gruppo Richard Wright: “Alcuni dei momenti migliori che abbiamo avuto sono stati durante il mio tour nel 2006, quando Rick si è davvero aperto. Era l'ultimo periodo della sua vita. (...) È molto difficile sapere esattamente dove abbia avuto inizio. Ma gli è scattato qualcosa che gli ha dato una grande quantità di piacere. Una enorme quantità di fiducia. E la mancanza di fiducia a volte è stata una delle cose che più lo ha infastidito. Più prendeva fiducia, meglio suonava."