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Quando David Bowie portò un album di cover al primo posto della classifica

Quando David Bowie portò un album di cover al primo posto della classifica
Era il 1973 e il musicista inglese omaggiò i brani che ascoltava in adolescenza

Di Redazione

Nell'aprile del 1973 David Bowie pubblicò un disco di grande successo, era il suo sesto e si intitolava "Aladdin Sane", che, per dirla con le sue parole, "era la mia idea dell'America rock 'n' roll". L'immagine di copertina di quell'album è forse la più iconica del musicista britannico: quella in cui ha il volto diviso in due da una saetta rossa e blu.
Solo sei mesi più tardi - per accontentare la casa discografica che voleva cavalcare al meglio la sua fama che allora era allo zenit, tanto da avere, in Gran Bretagna, cinque dei suoi sei album nella prime quaranta posizioni della classifica - Bowie pubblicò, il 19 ottobre 1973, il suo settimo album, intitolato "Pin Ups". Un disco di cover, senza neppure un inedito, di canzoni che lo avevano influenzato negli anni Sessanta, durante la sua adolescenza. La copertina lo vedeva ritratto insieme alla modella Twiggy, il volto della Swinging London degli anni Sessanta.

L'uscita del disco fu anticipata dalla pubblicazione del singolo "Sorrow", portato in origine al successo dai Merseys. I dodici brani inclusi nell'album vanno a rileggere canzoni scelte dal repertorio di big quali Who ("I Can't Explain" e "Anyway, Anyhow, Anywhere"), Pink Floyd ("See Emily Plays"), Kinks ("Where Have All the Good Times Gone"), Yardbirds ("I Wish You Would", e "Shapes of Things"), Them ("Here Comes the Night") e di gruppi dalla minore valenza storica come i già citati Merseys o Easybeats ("Friday on my Mind"), Mojos ("Everything's Alright") e Pretty Things ("Rosalyn" e "Don't Bring Me Down").


"Pin Ups" conquistò la posizione numero uno della classifica britannica, ma non ottenne particolari lodi da parte della critica che generalmente ritenne il disco poco interessante poiché Bowie non aveva reinterpretato gli originali aggiungendo quel poco di tocco personale che si richiede a chi si cimenta con la revisione di successi di altri artisti. Il disco ancora oggi è ritenuto, nelle varie classifiche sull'opera del musicista inglese scomparso il 10 gennaio 2016, tra i meno importanti e incisivi della sua produzione.