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Top Dieci e il futuro della Rai che sa sempre di nostalgia

Top Dieci e il futuro della Rai che sa sempre di nostalgia
Corriere della sera - di Aldo Grasso.

Il futuro della Rai è sempre quello di una volta: lo sguardo saldamente rivolto all’indietro. Su Rai1 è tornata la seconda edizione di Top Dieci («Top Ten» era troppo difficile?), il varietà-gioco di Rai1 condotto da Carlo Conti e dedicato ai gusti degli italiani, secondo il consumato meccanismo delle classifiche: le canzoni in più in voga nel 1979, le cattive abitudini maschili, le coppie comiche della Tv del passato, la hit parade del 2001, Rita Pavone, Giorgia, i regali preferiti dalle donne… Mentre Canale5 con Felicissima sera cerca di intercettare il «pubblico commerciale», la Rai si accontenta di lisciare il pelo alla sua audience più solida, quella che vive di ricordi, quella che si è appena vaccinata (speriamo).

Al centro del gioco due squadre composte da tre personaggi che hanno un legame tra loro. Con grande spreco di fantasia, le prime due squadre erano composte da Christian De Sica, Nancy Brilli e Massimo Boldi da una parte (i cinepanettoni) e da Loretta Goggi, Paola Minaccioni e Cesare Bocci dall’altra (i Goggi). Carlo Conti è il presentatore ideale della tv del rimpianto, della tv della nostalgia, della tv fossile, di una tv che da tempo ha deciso di non fare più i conti (i Conti?) con il suo futuro: come se i Jalisse vincessero ogni anno il Festival di Sanremo.