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David Bowie, parla l'attore di "Stardust": "Ecco perché i biopic non funzionano, di solito"

David Bowie, parla l'attore di "Stardust": "Ecco perché i biopic non funzionano, di solito"
Le riflessioni di Johnny Flynn, che ha interpretato la rockstar britannica nel film di Gabriel Range sul viaggio di Bowie negli Stati Uniti, all'inizio degli Anni '70.

I biopic sulle star della musica rock non funzionano? Forse è perché di solito sono fin troppo patinati. È la tesi sostenuta da Johnny Flynn, l'attore sudafricano - ma naturalizzato britannico - che ha interpretato David Bowie in "Stardust", il chiacchierato film sul viaggio della rockstar negli Stati Uniti, prima dell'uscita di "The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars", l'album che portò Bowie a creare l'alter-ego di Ziggy Stardust.

Il film, a differenza di tante altre pellicole incentrate sulle carriere delle stelle della musica pop e rock, è stato realizzato senza il consenso degli eredi. Il figlio di Bowie, Duncan Jones, nato nel '71 - proprio durante la genesi di "The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars" - dall'unione tra il cantante e dell'ex moglie Mary Angela Barnett, parlando a nome degli eredi ha preso sin da subito le distanze dal progetto. Non a caso, nel film non sono state utilizzate canzoni di Bowie.


Secondo Johnny Flynn, già scelto - prima di Gabriel Range - da registi come Oliver Assayas ("Qualcosa nell'aria" e "Sils Maria") e Kate Karker-Froyland ("Song one") e già visto in serie tv come "Inside no.9", "Genius", "Vanity Fair" e "I miserabili", il motivo della riuscita di "Stardust" sarebbe proprio il fatto che il film sia stato realizzato senza il confronto con gli eredi di Bowie. Ai microfoni di Sky News l'attore ha detto:

"Troppo spesso, negli ultimi tempi, abbiamo visto film biografici su musicisti e altri personaggi che alla fine risultavano un po' insipidi a causa degli eredi, che cercavano in tutti i modi di proteggere l'immagine del soggetto. Se in 'Stardust' avessero avuto voce in capitoli gli eredi, sarebbe diventato un film come gli altri del genere. Con tutto il rispetto per gli eredi e la famiglia di Bowie, noi volevamo raccontare la storia che volevamo raccontare".

"Stardust" doveva essere presentato in anteprima al Tribeca Film Festival nell'aprile del 2020, ma poi la manifestazione è stata cancellata a causa della pandemia da Covid-19. La prima del film si è tenuta lo scorso ottobre al San Diego International Film Festival. La pellicola è stata distribuita negli Stati Uniti a partire dal 25 novembre scorso. In Italia è stata proiettata solo il 16 ottobre alla Festa del Cinema di Roma.

Per la verità il film non ha riscosso un grandissimo successo di critica. Tutt'altro. Chi ha avuto modo di guardare "Stardust", lo ha stroncato senza se e senza ma, considerando la sceneggiatura debole e una recitazione non memorabile. Positiva invece la recensione del New Musical Express, che però lo ha descritto più come un "road-trip movie" che come un biopic vero e proprio.