MUSICA




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Se Vasco Rossi svela chi è «la Silvia» della canzone (43 anni dopo)


Il rocker ha festeggiato su Instagram i 43 anni del suo brano ormai passato alla storia. E, per la prima volta, ha pubblicato una foto di colei che l'ha ispirato: «Abitava vicino a casa mia. Era una ragazzina di 14 anni, nel momento in cui esplode la vita»
Una foto su Instagram, quarantatré anni dopo averne cantato in un brano diventato culto. Vasco Rossi, Silvia, l’ha (ri)presentata al proprio pubblico con una foto di allora, i colori ormai sbiaditi e gli occhi persi a contemplare un orizzonte lontano. «Eccola la Silvia», ha scritto, «Fai presto che sono le 8». Perché abbia scelto lei, che nella seconda foto appare a figura intera, stretta in un vestito a pois, lo ha ribadito poi, riprendendo quel che in un’intervista al Resto del Carlino aveva già detto la ragazza, capitata a Zocca insieme a suo papà.


«Quando capii che si era ispirato a me ero incredula. Andai da lui e gli chiesi: “Vasco ma veramente sono io la Silvia della canzone?”. E lui mi confermò e disse: “Sì sì, avevo pensato a te”», ha raccontato Silvia, che, nel 1977, è diventata protagonista della celebre canzone omonima, urlo di una madre alla figlia con «troppo trucco». «Non mi disse esattamente il perché, ma con il tempo lo capii. Non so come, ma aveva colto un aspetto del mio carattere. Io sono sempre stata una sognatrice, ma devo dire che tutto quello che ho fatto nella vita l’ho fatto per questa mia capacità di avere dei sogni, “mille fantasie che non la lasciano più andare via” proprio come dice la canzone», la cui genesi Vasco Rossi ha ricostruito online.


«Silvia abitava vicino a casa mia e ne avevo un’immagine solo mia, come per Albachiara. Una ragazzina di 14 anni, nel momento in cui esplode la vita e da bambina diventa adolescente. Ed è venuto fuori questo delizioso ritratto», ha spiegato il Blasco, definendosi un pittore impressionista che, a pennellate, ha dipinto «Uno sbocciare delicato, dove gli ormoni diventano fiori. Ero anche dalla sua parte quando si metteva il rossetto e la mamma non voleva. Se fossi stato una femmina, a quell’età mi sarei comportato come lei. Racconto queste cose perché ho una parte femminile importante, sono cresciuto in mezzo alle donne della famiglia, la mamma e le zie: l’Espedita, l’Iliana, la Rosanna e l’Ivana», ha continuato il rocker di Zocca, tacendo la crescita della sua Silvia, oggi insegnante di filosofia in una scuola di Modena.