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Paul McCartney, i Beatles senza John Lennon? ‘Sarebbe stato troppo doloroso’


Come la maggior parte degli abitanti del pianeta, anche Paul McCartney è in isolamento, nel suo caso in Inghilterra, con sua figlia e la sua famiglia. La moglie Nancy Shevell, invece, lamenta l’ex Beatles nel corso di una chiacchierata telefonica con Howard Stern per l’emittente britannica SiriusXM, è rimasta a New York e la pandemia ha impedito alla coppia di ricongiungersi. Del suo isolamento e di svariati altri argomenti il polistrumentista di Liverpool ha parlato con Stern in un lungo scambio di battute, dai Beatles al Coronavirus, dai Rolling Stones alla Cina.

Andando a ritroso nel tempo, Stern ha domandato a McCartney se, potendo riportare le lancette dell’orologio indietro di svariati anni, fino al 1969, non farebbe oggi una scelta diversa rispetto al passato, decidendo magari di portare avanti i Beatles con i compagni di band anche senza John Lennon. No, nessun rimpianto da parte di Paul McCartney: “Quando le famiglie si rompono, ha a che fare con l’emozione e con il dolore. Non potevi semplicemente pensare a un’idea intelligente come quella all’epoca. Stai soffrendo troppo. Quindi non sarebbe successo. Abbiamo attraversato troppe cose e penso che fossimo stanchi di tutto quanto”. Restando sui Beatles, alla domanda se lui e Lennon avessero sottovalutato le abilità come autore di George Harrison la voce di “Yesterday” ha spiegato:

Era facile sottovalutare George perché io e John, come hai detto, abbiamo sempre scritto la maggior parte del materiale e abbiamo avuto la maggior parte dei singoli e George è sbocciato più tardi dal punto di vista della composizione.

Conclude McCartney a proposito dell’autore di, ad esempio, “While My Guitar Gently Weeps” e “Something”: “All’inizio non era così interessato ma poi ha iniziato a interessarsi ed è sbocciato, sai? Ha scritto alcune delle canzoni più belle di sempre”.

Riprendendo poi quanto recentemente espresso dal conduttore e musicista Jimmy Fallon – noto per il suo Tonight Show -, che intervistato da Stern ha riconosciuto ai Beatles si essere stati una band più significativa rispetto ai maggiori rivali della band dell’epoca, i Rolling Stones, McCartney ha commentato: “Gli Stones sono un gruppo fantastico. Vado a vederli ogni volta che ci sono perché sono semplicemente una grande, grande band e Mick ci sa davvero fare, il modo di cantare e le movenze e tutto quanto, e Keith, e ora Ronnie e Charlie. Sono fantastici. Sono davvero fantastici. Quindi li amo ma le loro cose affondano le radici nel blues”. Scherza, infine, il musicista britannico: “Amo gli Stones ma sono d’accordo con te, i Beatles sono meglio”.


Paul McCartney è tra coloro che il prossimo 18 aprile prenderanno parte al concerto benefico One World: Together at Home patrocinato da Lady Gaga a sostegno del COVID-19 Response Fund.