MUSICA




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"Le Vibrazioni": "Bisogna accogliere le sofferenze e imparare a reagire"


E' cambiato qualcosa nella percezione de Le Vibrazioni, la band che si è riunita dopo 5 anni di pausa non viene più avvertita come "arrogante", tanto che la canzone "Dov'è" ha scalato la classifica di Sanremo 70 arrivando quarta, ma insidiando il podio sin dalla prima esibizione. Francesco Saracina e company al Festival hanno sorpreso con il linguaggio dei segni di Mauro Iandolo e riportato il maestro Beppe Vessicchio sul palco. "Siamo di nuovo qui, pronti a sostenerci", assicurano.



Partiamo da "Dov'è", un brano che parla di sofferenza...
Nella vita accadono situazioni difficili e bisogna reagire. Spesso non siamo preparati ad affrontare la sofferenza. Invece bisogna accogliere il dolore, una cicatrice ci deve ricordare di non ripetere certi errori.



Alla canzone hanno collaborato Casalino e Simonetta, è l'inizio di una apertura?
Dopo tanti anni che si scrivono canzoni si tende a ripetersi, usi sempre quel percorso menatale. A volte è importante aprire delle porte, riflettere su concetti e frasi, un altro autore ti fa vedere le cose da un altro punto di vista.


Come è nata l'idea del linguaggio dei segni?
Stavamo guardando sul web e ci siamo detti 'guarda come la interpreta'. E' una sorta di fisicità emotiva, Mauro Iandolo interagisce con noi in modo empatico e si muove in base all’intensità della canzone. E' una magia,



Le Vibrazioni sono di nuovo insieme, perché vi siete presi quella pausa?
Eravamo arrivati a un limite, circondati da situazioni a livello lavorativo che esulano dalla creatività. Un meccanismo di business che nulla ha a che fare con l'arte. Essendo noi artisti e sensibili ci siamo presi una pausa di 5 anni, è stato un momento di sofferenza. Detto ciò litighiamo spesso ma quando c'è bisogno di sostegno ci siamo sempre, l'uno per l'altro.



Da tempo lavorate in modo diverso, con singoli e non più album e "Dov'è" ne è la prova...
E' vero, lavoriamo in modo diverso perché non vogliamo sprecare le canzoni. Abbiamo un rapporto viscerale con i brani, per questo preferiamo lanciare i singoli. La gente non ha più tempo di ascoltare un’ora di album.

Il 17 marzo partirete in tour nei teatri con Beppe Vessicchio, che avete riportato a Sanremo
E' una vera rock star, ha scelto noi per tornare al Festival. Noi d'altronde abbiamo subito pensato a lui.