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Il giro del mondo musicale di Tosca

Il giro del mondo musicale di Tosca
La partecipazione al Festival di Sanremo della interprete romana permette la ripubblicazione di "Morabeza", un gioiello di disco.
Recensione del 11 feb 2020 a cura di Paolo Panzeri


La recensione
Partiamo dal titolo dell'album, “Morabeza”. Quello che dovrebbe essere il biglietto di presentazione di un disco. Morabeza è una parola usata a Capo Verde, arcipelago al largo della costa senegalese, assimilabile al vocabolo portoghese saudade. Nella nostra lingua questo viene tradotto con la parola malinconia. Ma, come sempre accade, quando si cerca di descrivere un sentimento non può bastare una sola parola. Allora si può dire che Morabeza, indica lo struggente senso di nostalgia che si prova verso le proprie radici.

“Morabeza” è il titolo del nuovo album di Tosca. Un disco la cui genesi parte qualche tempo fa. Un’idea nata alla chiusura di un lungo tour in giro per il mondo durato ben tre anni che ha toccato, il Sudamerica come le coste africane del Mediterraneo oltre all'Europa, e ha generato il documentario ‘Il suono della voce’ diretto da Emanuela Giordano. Un tour nel quale Tosca ha messo in relazione la nostra canzone con altre culture e sonorità. Un disco dall’ampio respiro musicale che l'ha impegnata a cantare in ben quattro lingue diverse: italiano, portoghese, francese e arabo. Un progetto che vede coinvolti numerosi artisti. I cantautori brasiliani Lenine, Arnaldo Antunes e Ivan Lins, la cantante jazz francese Cyrille Aimée, la musicista portoghese Luisa Sobral, il cantante e compositore tunisino-bosniaco Lotfi Bouchnak, l’interprete francese (ma romana d’adozione) Awa Ly e il violoncellista francese Vincent Segal.

Un album che ha la presunzione di voler sottolineare ed evidenziare come non esistono confini per la musica e che, forse, questi potrebbero/dovrebbero non esistere anche tra i popoli. Musica d’autore, musica pop, musica jazz, chiamatela come volete, ha davvero poca importanza. Per l'appunto, non esistono confini. Il disco è uscito nell'ottobre 2019, ma ora viene ripubblicato, a distanza di qualche mese, in edizione repack, complice la partecipazione al festival di Sanremo della interprete romana, con l'aggiunta nella tracklist di “Ho amato tutto”, il brano presentato in gara al festival.

E' stato un festival di Sanremo perfetto, quello vissuto da Tosca. Oltre a un lusinghiero sesto posto nella classifica finale del concorsa, va sommata la prestigiosa 'vittoria parziale' nella serata dedicata alle cover, quella dove a votare era chiamata l'Orchestra del Teatro Ariston. Tosca, quella serata, insieme alla cantante spagnola Silvia Perez Cruz, ha proposto una versione da applausi di “Piazza Grande” di Lucio Dalla. Ma ogni esibizione di Tosca a Sanremo ha colpito per misura, grazia ed eleganza. Le sue esibizioni, per intensità ed interpretazione, parevano estrapolate dall'educato alveo del Premio Tenco piuttosto che da quello più colorato e caciarone del festival della canzone italiana.

“Morabeza”, quindi, è un gran disco. Va ringraziata Tosca, e con lei i suoi ospiti, per avere inciso un album dai toni così delicati e poetici. E va ringraziato anche il festival di Sanremo, per averle offerto l'opportunità di poter usufruire della grande vetrina data dal suo palco, permettendo che “Morabeza” fosse ripubblicato. Sono canzoni queste che conciliano con la musica, meritano di giungere a un pubblico il più ampio possibile.