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«Quando Zalone mi telefonò», parla Nicola Di Bari, nel cast di Tolo Tolo

«Quando Zalone mi telefonò», parla Nicola Di Bari, nel cast di Tolo Tolo
Interpreta lo zio cardiopatico del protagonista
CARLO STRAGAPEDE



Atteso come la manna dal cielo dagli esercenti delle sale cinematografiche, il miracolo di San Zalone si è ripetuto: Tolo tolo, il nuovo film di Luca Medici, ha sbancato. L’attore e regista capursese ha battuto se stesso: uscito a Capodanno in 1.200 sale italiane, il film, prodotto da Taodue e distribuito da Medusa, al primo giorno ha sfiorato gli 8,7 milioni di euro, diventando il lungometraggio con il maggior incasso di sempre nella storia del cinema nazionale nelle prime 24 ore di programmazione e superando il precedente record di Quo vado? (7,3 milioni). Al secondo ha incassato quasi 5 milioni raggiungendo in totale poco meno di 14 milioni.

Prenotazioni online in tilt come per una finale di Mondiali di calcio. Spettacoli programmati a orari finora impensabili, alle 11 del mattino e oltre mezzanotte. Luca Medici non commenta, il produttore Pietro Valsecchi parla di «risultati entusiasmanti che ripagano di due anni faticosi e difficili, perché il progetto era ambizioso e la scelta di debuttare alla regia mi era stata sconsigliata da tutti, oggi invece è vincente». Il cineasta lombardo aggiunge: «Questo esito Luca lo merita ampiamente. Ha dato l'anima per Tolo tolo, sul set lo chiamavo “precisetto”, voleva ogni scena perfetta come l’aveva in mente lui». Zalone si conferma Re Mida del cinema italiano: ha registrato incassi record anche nei primi quattro film, tutti diretti da Gennaro Nunziante: Cado dalle nubi (2009) 14 milioni 84mila euro; Che bella giornata (2011) 43 milioni 475mila; Sole a catinelle (2013) 51 milioni 948mila; Quo vado? 65 milioni 365mila.

Nel cast di Tolo tolo tanti attori pugliesi, e tra loro Nicola Di Bari. Il cantante di Zapponeta (Foggia), all’anagrafe Michele Scommegna, 79 anni, interpreta simpaticamente uno zio cardiopatico di Zalone che tribola, rischiando la vita, a ogni notizia che rimbalza dall’Africa sulla sorte del «vagabondo» nipote. E la omonima canzone di Di Bari fa parte della colonna sonora. Nel film recita la figlia Arianna Scommegna. Lo raggiungiamo al telefono nella casa milanese.

Maestro, come è nata la collaborazione con Luca Medici?
«Mi ha contattato dicharandosi mio ammiratore. È venuto a Milano e mi ha chiesto di partecipare al suo prossimo film. Ho accettato con entusiasmo. In un secondo momento, con tutto lo staff, compreso Valsecchi, siamo stati in un ristorante di Milano, gustando pesce pugliese».

Le è piaciuto il film?
«Moltissimo. L’ho visto in anteprima a Roma, al cinema Adriano. Poi sono dovuto partire subito in treno per Milano. Ieri gli ho mandato un bellissimo messaggio».

Che cosa gli ha scritto?
«Complimenti perché da solo alla regia hai creato un’opera d’arte, trattando temi umani di altissimo valore». Lui mi ha risposto: Tu fai i complimenti a me, e gli Scommegna dove li metti?».

Com’era Luca Medici sul set?
«Abbiamo trascorso insieme due settimane tra Altamura, Gravina e Spinazzola. Direi molto attento e professionale. È un ragazzo molto intelligente, colto e preparato. Un genietto della nostra Puglia, capace di tirare fuori valori altissimi facendo ridere».

Qual è la sua posizione sui migranti?
«Sono nostri fratelli, dobbiamo trattarli con tanta umanità e sperare che l’Europa apra gli occhi e li aiuti concretamente. Non ha senso parlare di porti chiusi. Se scappano dal luogo dove sono nati, un motivo ci sarà. Noi italiani siamo stati i primi migranti nel mondo. E io stesso negli anni ‘60 ho lasciato la Puglia per trasferirmi a Milano. All’inizio non fu facile». Nicola Di Bari ha vinto due Festival di Sanremo e una edizione di Canzonissima. Tuttora tiene concerti in tutto il mondo: sarà a Miami il 14 febbraio.