MUSICA




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“Tosca”, un kolossal alla Scala: Floria-Netrebko star indiscussa


L’opera di Puccini apre la stagione nella partitura originaria del debutto assoluto a Roma nel 1900

di GRAZIA LISSI

Sarà una Tosca memorabile, o perlomeno un’opera così attesa dalla Scala, dal pubblico del teatro e di chi la vedrà in diretta alla televisione (diretta su Rai1, Radio3 e Raiplay) o al cinema (Prima diffusa) che sarà difficile non continuare a parlarne negli anni futuri. Felice connubio che ritrova sul podio il direttore artistico del Piermarini Riccardo Chailly e alla regia Davide Livermore che lo scorso anno ha curato l’allestimento di “Attila” di Verdi e “Don Pasquale” di Donizetti. «La Scala ha la responsabilità di restituire alle persone una musica che non è stata ascoltata e lo è stata poco. Il mio lavoro è fare un viaggio nella partitura e seguire i luoghi dell’anima», racconta il regista.

«Nella Tosca il più grande regista è Puccini, basta seguire le sue indicazioni, aveva già anticipato un fluire della narrazione e dell’azione con un’anima cinematografica». «Puccini è il figlioccio di Verdi - spiega Chially -. Dall’archivio Ricordi ho avuto la possibilità di esaminare la copia anastatica della partitura come fu eseguita a Roma per la prima volta nel 1900; ci sono battute, poi eliminate, che ritornano nell’edizione critica di Roger Parker. Ci sono otto passaggi che non conosciamo, sono otto elementi musicali a sorpresa, inserti che hanno richiesto l’intervento di un pensiero registico nuovo». Nel finale le battute prolungano l’opera di un minuto circa, sarà compito di Livermore portarle in scena.

Un cast eccezionale che vede nel ruolo di Floria, nelle prime rappresentazioni, la grande diva della lirica Anna Netrebko, poi nelle recite di gennaio Tosca sarà interpretata da Saioa Hernandez, impegnata anche nella tournée in Giappone. Il romantico Mario Cavaradossi è Francesco Meli, il malvagio Scarpia Luca Sals, Angelotti è Carlo Cigni e il Sagrestano Alfonso Antoniozzi. I costumi portano la firma di Gianluca Falaschi, le scene sono di Giò Forma arricchite dai video di D-wok e illuminate da Antonio Castro. «In Puccini non esistono piccoli ruoli, sono tutti fondamentali, di assoluto peso», aggiunge Chailly. L’emozione per la prima, come ogni anno è tanta, ma per il sovrintendente in uscita Alexander Pereira - dal 16 dicembre sarà sovrintendente del Maggio Musicale fiorentino - è un momento particolare: «Per me si chiude un libro e se ne apre un altro, una bella sfida alla mia età avere un’altra chance». Con un po’ d’emozione confida: «Sono grato per aver ricevuto la possibilità di dirigere questo teatro, abbiamo risvegliato la città, portato migliaia di bambini in questi anni alla Scala. Voglio ringraziare tutti i miei collaboratori perché hanno creduto in me, mi hanno seguito e dato fiducia».

Quest'anno la Prima scaligera sarà nel segno di Giacomo Puccini. Puccini nacque nel 1858 a Lucca ed è considerato uno dei maggiori compositori italiani. Tra le sue opere più celebri e amate impossibile non citare, oltre a "Tosca" in scena quest'anno al Piermarini anche "Bohème" (1896), "Madama Butterfly" (1904) e "Turandot" (1926). Nel 2016 sempre un'opera di Puccini aveva aperto la stagione della Scala, con "Madama Butterfly".

"Tosca" sarà diretta dal Riccardo Chailly che continua così il percorso di presentazione delle opere di Giacomo Puccini alla luce delle ricerche musicologiche più recenti, con cui ha già riportato alla Scala Turandot, La fanciulla del West, Madama Butterfly e Manon Lescaut. Se nel corso dei decenni l’opera di Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi è stata ripensata grazie alle edizioni critiche e all’esame delle varianti, i capolavori di Giacomo Puccini sono stati finora presentati in versioni che recavano spesso inconsapevolmente le incrostazioni della tradizione. Di qui l’importanza della proposta: ma questa Tosca inaugurale sarà innanzitutto una festa della musica (La Presse)


La trama
"Tosca" è un melodramma in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La vicenda si svolge a Roma nell'atmosfera tesa che segue l'eco degli avvenimenti rivoluzionari in Francia, e la caduta della prima Repubblica Romana in una data ben precisa: sabato 14 giugno 1800, giorno della Battaglia di Marengo. Angelotti, bonapartista, fugge dalla prigione di Castel Sant’Angelo e la marchesa Attavanti lo supporta, aiutandolo a travestirsi da donna.Dalla parte di Angelotti il pittore Mario Cavaradossi. Mentre i due parlano di fuga fa il suo ingressoTosca, l’amante di Cavaradossi, e Angelotti si nasconde. Tosca vede la marchesa ritratta in un'opera del pittore e viene colta da gelosia. Il capo della polizia papalina, Scarpia, sospetta di Cavaradossi e decide di sfruttare la gelosia della giovane amante per scoprire come è andata. Infatti Scarpia fa credere a Tosca che Cavaradossi si trovi con la marchesa. Tosca va a cercarlo e Scarpia la fa seguire. Cavaradossi viene arrestato e torturato ma quando Tosca sente le sue urla rivela lei stessa il nascondiglio di Angelotti. Scarpia fa uccidere immediatamente Angelotti e condanna Cavaradossi alla morte. Tosca -disperata - implora la grazia per il suo amato ma Scarpia vuole che lei diventi la sua amante. La giovane finge quindi accettare e il capo della polizia le dice che la fucilazione di Cavaradossi è una finzione. Allora Tosca lo uccide e corre dall'amato, intento a scriverle una lettera. Tosca gli dice che la sua fucilazione è una finzione. Ma in realtà Cavaradossi viene fucilato veramente e Tosca, che è inseguita dalla polizia per la morte di Scarpia, si getta dal castello. (foto Giò Forma)

Voci sublimi
Nei panni della protagonista Anna Netrebko, per la quarta volta in scena alla prima della Scala, mentre Francesco Meli sarà Mario Cavaradossi e Luca Salsi il barone Scarpia. L'allestimento è affidato a Davide Livermore, che dopo il debutto scaligero con Tamerlano di Händel ha già collaborato con Chailly per Don Pasquale di Donizetti e Attila di Verdi per l'inaugurazione della scorsa stagione.

Il Gotha di politica, istituzioni e cultura
Come da tradizione alla Prima saranno presenti importanti rappresentanti del mondo delle istituzioni e della politica oltre che di economia, cultura e spettacolo. Quest'anno attesi anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese (La Presse)


Prima Diffusa
Dal 30 novembre al 12 dicembre la nona edizione della Prima Diffusa porta a Milano la Tosca di Giacomo Puccini con oltre 50 eventi gratuiti grazie alla collaborazione tra Comune di Milano e Edison.


Le proiezioni in città (e non solo)
Sabato 7 dicembre 2019, a partire dalle ore 18, la Prima del Teatro alla Scala sarà trasmessa in 36 location sparse su tutto il territorio milanese. A queste si aggiungono fuori città il Terminal 1 dell'Aeroporto di Malpensa e il Mumac - Museo della macchina per caffè. Tutte le proiezioni sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti, salvo dove diversamente indicato.


In metropolitana
Dal 2 al 6 dicembre si andrà a lavoro e ci si sposterà in città accompagnati dalle note di "Tosca": i brani dell'opera di Giacomo Puccini saranno diffusi nei mezzanini ATM delle stazioni metro di Duomo, Garibaldi e Cadorna.


Il recital con Elio
Ad accompagnare Prima Diffusa anche il recital lirico del 5 dicembre al Teatro Puntozero Beccaria dei giovani solisti dell’Accademia di canto scaligera, introdotto da un presentatore d’eccezione come Elio.


Come vederla in tv
La Prima sarà proposta in diretta in esclusiva su Rai1, Radio3 e RaiPlay il prossimo 7 dicembre dalle 17.45, per oltre tre ore di grande musica