MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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"Non sto piangendo, è solo neve" - di Mina - La Stampa - 20.12.2009

"Non sto piangendo, è solo neve" - di Mina - La Stampa - 20.12.2009


Si è fermato, in mezzo al giardinetto che guarda il suo luogo di lavoro. Ha alzato la testa tanto da sentire la neve sulla faccia, dentro gli occhi. Lo faceva sempre, da piccolo, il ragionier Giustini se lo ricorda benissimo. Correva fuori e si metteva seduto su una panchina a testa indietro. Voleva vedere la neve da vicino e quello era, secondo lui, il sistema migliore. I fiocchi si avvicinavano, si ingrandivano sempre di più e andavano a sciogliersi dentro i suoi occhi. Sentiva un gran freddo a stare lì, immobile e quando tornava a casa, la madre scaldava di baci quel viso che sembrava un ghiacciolo. È uscito di casa per vedere i negozi di Natale. La sua tasca non gli permetterà di acquistare gran che, ma lui gira in mezzo alla gente, sorride ai bambini con le gote paonazze dal freddo, sorride alle vecchie signore che gli rispondono con un cenno del capo. Ha imparato a non farlo più con gli altri quel giorno che un uomo sulla cinquantina lo aveva guardato a muso duro chiedendogli cosa volesse. Il ragionier Giustini aveva capito al volo che non era il caso di rispondergli che lui voleva soltanto offrire un segno di mitezza e di pace. Da quel giorno rivolgeva la sua dolcezza ai bambini e ai vecchi che, aveva capito, impersonavano il vero nocciolo, la parte migliore, la purezza dell'essere umano.

Tutti intorno a lui corrono, pieni di sacchetti e di pacchi. Per fortuna in quella zona non possono passare le macchine e lui può lasciarsi trasportare dall'onda della gente infreddolita e frettolosa senza fare troppa attenzione. Rimane a lungo in quella che gli sembra una festa familiare. Poi, a furia di spintoni e di gomitate, capisce che quello non è il suo posto. Ha partecipato anche lui al Natale collettivo e adesso se ne può tornare verso casa. Ripensa ai Natali di quando era bambino, ma l'urto di un passante lo riporta bruscamente alla realtà. Quella vita non c'è più, quella gente, la sua gente non c'è più, il sorriso sulla bella faccia di sua madre che lo guardava quando correva fuori a giocare con la neve, è solo memoria. Si stringe nelle spalle e sente più feroci le assenze.

Adesso è solo. Solo da troppo tempo. Si ferma sul portone di casa e un'ultima volta guarda in alto. La neve gli entra negli occhi. Non sta piangendo, il ragionier Giustini. «È solo neve che si è sciolta», si dice tirando fuori un fazzoletto dalla tasca del cappotto. «Non sto piangendo».

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