MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
"MINA FOSSATI" - Mie considerazioni - di Paolo Driussi



"MINA FOSSATI" - Mie considerazioni

L’infinito di stelle

Bisogna ascoltare più volte per superare l'impatto con una tristezza dolce che si stempera in malinconia e capire se dietro c'è davvero speranza. Piano e voce per un brano dal gusto retrò, più centrato sulla voce e sullo stile di Fossati, che canta la prima strofa e il ritornello, per poi dare spazio a Mina e chiudere insieme.

Farfalle

L'ho ascoltata ripetutamente e l'ho trovata incantevole. Minimal, tenera, allegra, spensierata. Sembra che questa canzone ci sia sempre stata, nascosta da qualche parte, nei ricordi di un mondo che noi tutti abbiamo vissuto. Un raggio di sole.

Ladro

Dopo l’atmosfera gioiosa e primaverile di ”Farfalle” veniamo sorpresi da un r’n’b inaspettato, con un sound che sembra fuori luogo nella discografia di Mina, ma anche di Fossati, il quale si limita ad un featuring nel senso più stretto del termine. Interviene in minima parte, ma il brano è tutto di Mina. Anche nel parlato a mezza voce finale, dove Mina scende alle tonalità del partner.

Come volano le nuvole

In “Come volano le nuvole” pare che la metrica possa essere opinabile. D’altronde è tipico della scrittura di Fossati. Mina deve adeguarsi e fare un passo in più rispetto all’accompagnamento. Riesce comunque ad andare di pari passo con l’autore.


La guerra fredda

Forse è il sax, ma sembra un brano venuto fuori dai migliori anni ottanta ed arrivato fino ai giorni nostri. E in effetti tratta di una coppia e dello scorrere inarrestabile del tempo. Delicata ed elegante.

Luna diamante

Il meglio del meglio della capacità interpretativa di Mina è racchiuso nei quattro minuti e mezzo di “Luna Diamante”, una ballad che avvolge e lascia il segno in chi ascolta. A livello interpretativo “Luna diamante” parte da “Bugiardo e incosciente” e poi trascina con sé tutte le altre, da “Ahi, mi amor” ad “Anima nera”. Ascoltandone un frammento nel trailer de "La Dea Fortuna" mi aveva ricordato anche "Rino" di Jannacci. Arriva come un pugno nello stomaco. Mina utilizza la voce come soltanto lei sa fare e le parole prendono vita. Ogni altro aggettivo in merito a questo brano è superfluo.
Difficile dire però se oggigiorno con “la musica che gira intorno”sarà riconosciuto quanto merita.

Tex-Mex

C’è molto Carlos Santana in questo brano. “Corazon espinado” per citarne una. Il pezzo è discreto, non originalissimo. La “carretera” rimanda in parte a "Non sono una signora" ed ha un ritornello che ricorda uno dei brani più famosi di Fossati, "La musica che gira intorno". Fossati più preciso e più attento. Il duetto funziona di più nella seconda parte del brano, quando Mina si adegua alla chiave interpretativa del partner, abbandonando l'approccio poco congruo che riporta alla mente le trovate di "Amiche mai".

Amore della domenica

“Amore della domenica” è il brano che mi convince di meno. Debole, arrangiamento del tutto inefficace, vocoder evitabili.

Meraviglioso, è tutto qui

Brano molto bello che scorre tranquillo ed arriva all’ascoltatore con l’atmosfera di un pezzo cantato in un night, con il palco quasi al buio e soltanto Mina (soprattutto Mina) e Fossati al centro.
Quella “strada piccola che porta verso casa” è impagabile. Chissà perché (forse il modo in cui Mina affronta il passaggio) mi fa ricordare “le importanti cose inutili che io non gli ho detto mai”.

L'uomo perfetto

“L’uomo perfetto” è quasi un divertissement. Brano orecchiabile, brioso, scanzonato fra sound afro e qualcosa di funk- Buona la trovata di un minuto di coda con i tamburi e cori.

Niente meglio di noi due

Il disco si chiude con un ricordo della banda che suona il rock che ha contrassegnato Fossati per tanto tempo. Fra suoni rock ed assoli di sax, Fossati prevale e Mina si adegua. Riuscendo a divertirsi senza perdere classe.