MUSICA




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Mina Fossati. La seconda impressione, brano per brano - di Mirko

Mina Fossati. La seconda impressione, brano per brano.

Ho potuto sentirlo altre volte, bene. Un disco da ascoltare tanto e promosso. Ma come ho gia' detto, non posso mettere il semaforo verde a tutto solo per principio.

Aggiungo che non ho ancora avuto modo di sentire Settembre.

L'infinito di stelle.Il pezzo (cantato in duetto) di più spessore e messo giustamente a inizio album. Mi piace pensare che c'è sempre un senso nella scaletta. Chiaro pezzo di marca Fossati in tutto e per tutto e c'è un trait d'union con Luna Diamante, per la presenza degli archi o anche perchè forse è il testo tra i più ispirati del disco.

Farfalle.Il "sorbetto" del disco, delizioso e fresco. Qualcuno ha azzardato che ricorda La pioggia di Marzo. Forse, anche, qualcosa, sì. Mina è strepitosa nel ripetere "farfalle, farfalle".

Ladro. L'altra unica canzone del disco che secondo me è scritta piu' per Mina che per Fossati ed è probabilmente nella terna delle migliori.
Non sembra nemmeno un brano di Fossati, diversissimo dagli altri. Sarei curioso di sapere se questo è fra i primi pezzi inviati. La voce di Fossati e di poco più presente rispetto a Luna Diamante (dove in pratica non esiste) e va bene così. Il quasi-recitato sulla parte finale non mi fa impazzire, ma è storia nota che non piacciano questi interventi (Alibi, per esempio). Bello l'inserto della fisarmonica.

Come volano le nuvole. Canzone Fossati feat Mina. Atmosfera che ricorda un po' la Notturno delle tre magistralmente ripresa da Mina in Veleno. Mina fa da seconda voce (ed è bravissima) solo sul ritornello mentre le strofe sono lasciate tutte a Fossati. L'avrei sentita bene anche in Le Migliori, con Celentano.

La guerra fredda. Uno dei pezzi meglio suonati del disco, di sicuro. Testo importante e forse sarebbe stato il miglior pezzo insieme del disco, ma qui Fossati non è stato troppo generoso nell'adattarla per Mina ma vista la qualità del brano lei tira fuori gli artigli per salvarla. Il risultato è il migliore ottenibile, ma sarebbe stato bello l'avessero incisa insieme. Secondo me l'averla cantata separatamente ha penalizzato l'alchimia e fatto mancara un'ipotetica possibile "linea guida" che Fossati avrebbe indicato.

Luna diamante. C'è poco da dire, dai a Mina cio che è di Mina e lei riesce a fare un film, una trilogia perfino, in tre minuti. Nulla da dire, il pezzo migliore del disco e ce ne fossero arrivati di pezzi di tale pregio negli ultimi anni. Le note basse sono graffiate, ma in questo caso apposta e con estrema intelligenza, e il risultato è che non ce n'è altre come lei. Punto.

Tex Mex. Non mi è dispiaciuta fin dal primo ascolto, un pezzo leggero ma che rimane in testa in maniera feroce. Probabilmente, udite udite, il singolo giusto per essere il primo.

Amore della domenica. Mi piace molto la musica (torna la fisarmonica ma passaggi vocoder evitabili). Il ritornello "quello che siamo è quello che vogliamo" è accattivante, ma non regge una canzone che non rimane. Tra i punti bassi del disco.

Meraviglioso è tutto qui. Lo devo dire, non mi piace come Mina canta questa canzone, ma secondo me perchè non riesce a trovare la chiave giusta anche se tenta in tutti i modi. In alcuni punti trovo che spinge troppo a causa di un testo che non ha aderenza con la melodia risultando quasi imbarazzante. Occasione mancata. E se avessero invertito i ruoli del canto?

L'uomo perfetto. Probabile altro singolo (vista la tendenza a scegliere i pezzi più radiofonici e ritmati, spesso ingiustamente). Ottimi i tamburi e atmosfere africane, ricorda un po' Canzone Popolare e pezzo più allegro del disco. Meno forte di Tex Mex, e fa più fatica a rimanere in testa.

Niente meglio di noi due. Canzone dove la resa Fossati è migliore di quella di Mina. Non si può negare. Esempio perfetto per spiegare quello che intendevo dire nella mia "prima impressione": Mina non raggiunge col suo stile canoro (per tanto che voglia "calarsi" in quello di Fossati) l'abilità di Ivano a smussare gli spigoli vivi di una metrica irregolare e una melodia non coadiuvante. Ci sarebbe voluto un Calabrese qui, a sistemarle le parole.