MUSICA




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Mina Fossati. Prima impressione - di Mirko

Mina Fossati. Prima impressione.

Ascoltato per bene, posso dire che il disco è di sicura eccellente fattura, suonato e arrangiato molto bene.
Non mi piace personalmente l'uso del vocoder. Archi di Celso Valli immensi, specie i celli.
Sicuramente i testi fanno da padrone e chi li ha scritti sappiamo che sa scriverli. Non mi inoltro a disquisire sulla loro contemporaneità e sul significato; ognuno interpreti le canzoni come vuole, ognuno col suo cuore. La mia attenzione è sulla musica suonata - come ho detto, in maniera egregia - e amando Mina, sul canto vero e proprio.

E a proposito di quest'ultimo, la prima impressione è che l'intervento di sottrazione di Mina e il suo adattarsi allo stile di Fossati si presenta come una potenziale lama a doppio taglio, perchè la forzano a fare passaggi quasi parlati (da quanto sono bassi e corti) che - a mio modesto parere - non sono mai stati una comfort zone per Mina. Ripeto, è un gusto personale preferirla nel canto che nel quasi-recitato (e la trovo bruttina nel parlato vero e proprio come nelle pubblicità recenti). Fossati ha scritto canzoni che - per costruzione - avrebbe potuto cantare lui da solo (esclusa Luna Diamante, chiaramente scritta per lei, pensando a lei) e quindi è terreno scivoloso adattarsi allo stile di Ivano: come lo stesso autore ha spiegato Mina ha bisogno di note più lunghe e probabilmente una tonalità più alta e nonostante abbia cercato in tutti i modi di differenziare la scrittura, il risultato è che in alcuni punti del disco nemmeno Lei con la sua naturale bravura riesce ad evitare di sottolineare quei problemi di metrica (inevitabili per chi crea un testo non subordinato al tessuto melodico) che sono normalmente attutiti quando cantati da lui ma che con lei stridono un po' e intaccano anche la rotondità delle note e delle parole. Un pò come una puntina da 33 giri obbligata a scorrere su solchi di un 78 giri: si sente lo stesso, ma non suona uguale.

La voce di Mina è ancora benedetta, anche se secondo me i segni del tempo che si intravedevano sempre più spesso nei precedenti dischi ora sono più evidenti. Non sono negativo nel dire questo, non ci si può aspettare la vocalità di trent'anni fa. Ho solo paura che a volte la tranquillità che ci si aspettava allora quando "buona la prima" era la regola, forse va un po' riconsiderata a vantaggio di un prodotto finale (è pur sempre un lavoro) più al suo livello. Per esempio in Le Migliori, dove la produzione non era solo di casa PDU/GSU si sente un maggiore impegno in tal senso, un caso forse, e forse potrebbe però essere solo un impressione mia...

L'unanime applauso a Luna Diamante per essere il fenomenale apice del disco fa capire come probabilmente qualche brano in più scritto appositamente per Mina avrebbe forse regalato qualche gioia in più ai fan della Mazzini. Probabilmente, anzi quasi sicuramente è l'esatto voluto risultato: non fare un disco solo per i propri fan ma un disco per tutti quelli che amano la musica italiana fatta come si deve. Difficile ma non impossibile.

Ad ogni modo, nella speranza che questo mio intervento non venga letto dai miei amici Fan come un commento negativo, finisco col dire che questo è un grande disco dove come dice Dondoni, si vola altissimi. Ma anche in alta quota ci sono turbolenze, che non fanno mai cadere l'aereo, ma ti tieni comunque ben stretto ai braccioli.