MUSICA




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Lucio Battisti/ La battaglia legale tra Mogol e la moglie Grazia Letizia Veronese


Lucio Battisti e la sua musica ancora oggetto di contesa tra la moglie Grazia e Giulio Rapetti Mogol. Sullo sfondo la storia di un antidivo
Lucio Battisti
Il cantante Lucio Battisti
Lucio Battisti è uno degli artisti che ha contribuito di più al rinnovamento della canzone italiana. Ha aperto le porte della contaminazione col rock, la black music, fino alla disco, la musica latina e quella elettronica. Un genio, come ce ne sono pochi purtroppo ora. Aveva cominciato come autore, poi è stato convinto a cantare le sue canzoni. Lui, con quella voce da “non cantante”, è poi diventato uno dei più grandi di sempre. E i colleghi di grande successo, che hanno raccolto la sua eredità, non possono fare altro che ringraziarlo. Lucio Battisti comunque ha costruito la sua leggenda sulla sua musica di talento visionario e anche sulla sua assenza. Era uno che detestava il divismo, esattamente l’opposto di quanto ci ritroviamo a vedere oggi. E infatti la sua ultima apparizione alla tv italiana risale addirittura al 1972, con quel duetto con Mina rimasto uno dei momenti più alti della tv e della musica italiana. (agg. di Silvana Palazzo)

Lucio Battisti, il successo di un antidivo
Sono passati 21 anni dalla scomparsa di Lucio Battisti, cantante, compositore, arrangiatore e produttore discografico originario di Poggio Bustone. Non è ricchissimo il repertorio da cui attingere per proporre le sue apparizioni televisive: difatti, l’ultima di Battisti risale al 23 aprile 1972, quando presentò in playback I giardini di marzo all’interno del programma Studio 10. Dopodiché, si lanciò in un duetto con Mina, destinato a rimanere per sempre negli annali del piccolo schermo come uno dei momenti più alti della storia dell’intrattenimento. Da quel momento in poi, Battisti è rimasto in silenzio. Lui è il talento visionario che non si è visto, che ha costruito cioè la sua carriera più sull’assenza che sulla presenza costante nel mondo dello showbiz. Battisti fu sempre allergico alla pubblicità e ai riti della comunicazione. A differenza di alcuni colleghi, decisamente più “divi” di lui, Battisti non rese mai pubblica la sua vita privata. Coerente fino in fondo, vendette solo la sua musica.

Lucio Battisti, uomo e artista riservato
La moglie di Lucio Battisti Grazia Letizia Veronese lo sostenne sempre nelle sue scelte. Adesso che lui non c’è più, difende la sua riservatezza, e preferisce che le canzoni vengano diffuse solo su vinili e cd. Esclusi dunque internet e tutte le piattaforme di streaming, con buona pace dei giovani che per ascoltarlo devono tornare ai vecchi supporti fonografici. La svolta, in realtà, è arrivata di recente: tra qualche mese dovrebbe essere possibile accedere all’intero catalogo direttamente dal proprio smartphone. Le parti in causa sono Mogol e la moglie Grazia, che si contendono i diritti dei 12 album contenenti i successi di Mogol e Battisti. A spalleggiare la Veronese, anche il figlio Luca, mentre dall’altra parte ci sono Rapetti e la multinazionale del disco che detiene il catalogo della Ricordi.

La causa tra Mogol e la moglie Grazia
L’intenzione di Grazia è quella di impedire la diffusione della musica di Lucio Battisti per pubblicità, colonne sonore, omaggi e festival. Soprattutto, la moglie non vuole che i successi di Battisti siano presenti sulle principali piattaforme di streaming come Spotify ed Apple Music. Per Mogol si tratta di una grande occasione sprecata: il catalogo in questione è ricchissimo, e non sfruttarlo vuol dire perdere grandi opportunità commerciali. Per dirimere la questione, il Tribunale di Milano si è affidato all’avvocato Gaetano Maria Giovanni Presti, affidandogli “tutti i poteri di legge volti alla miglior liquidazione della società (le edizioni Acqua Azzurra, di cui sono soci tutti i soggetti citati sopra), nessuno escluso, che eserciterà nella sua piena discrezionalità e responsabilità senza necessità di autorizzazione alcuna dei soci, compresa la possibilità di concedere licenze di sfruttamento economico delle opere anche online”.