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Woody Allen alla Scala: "Portare qui il mio ʼGianni Schicchiʼ è un sogno"


E' arrivato in conferenza stampa accolto da un applauso dei giornalisti presenti, che sono cresciuti con i suoi film. "A Rainy Day in New York", il suo prossimo film, sta per uscire in Europa (in Italia ad ottobre). E quella di Milano è una "pausa" prima di iniziare le riprese del nuovo film in Spagna. Per questo dopo la prima di sabato prossimo, a cui assisterà, volerà a San Sebastian. "Sono un signore che si tiene molto attivo, però mi fa molto piacere prendermi una pausa e venire qui a mettere in scena un'opera in un luogo così iconico", spiega.

In realtà non si tratta di una nuova regia, ma della ripresa dello spettacolo che Allen firmò alla Los Angeles Opera nel 2008 su insistenza di Placido Domingo e che da allora è stato più volte ripreso, incluso a Spoleto. Questa volta però viene realizzato in quello che Allen paragona al "palazzo di Cenerentola". "Se qualcuno mi avesse detto che avrei diretto un giorno un'opera alla Scala mentre magari passeggiavo per New York o per Brooklyn avrei detto che era pura follia - commenta -, che non avrei neppure pensato di poterla guardare da fuori, figuriamoci lavorarci".

"Gianni Schicchi", d'altronde, è l'opera giusta per lui: breve e divertente. L'ambientazione è quella di un film del neorealismo italiano anni 50. La versione è in tutto uguale a quella di Los Angeles con la differenza del finale (in cui Allen aveva fatto pugnalare Gianni da Zita). "Il finale non lo ripeto. Qui ne faccio un altro - dice - perché quando ho visto il palco con gli studenti mi sono emozionato e ho avuto una nuova idea. Gliel'ho comunicata proprio poco fa e rappresenteremo questa nuova idea, la vedrete la sera della prima!".

A dir poco soddisfatto il sovrintendente Alexander Pereira che sull'Accademia ha sempre puntato, invitando grandi registi e interpreti a lavorare con i ragazzi. In passato artisti del calibro di Peter Stein, Liliana Cavani e Leo Nucci. Questa volta Woody Allen e il baritono Ambrogio Maestri.